Lettera al Pontefice

La lettera che segue è stata scritta e spedita al Pontefice da Mario Serafini, un anziano docente e scrittore fiorentino, che ha formato generazioni di studenti insegnando Latino e Storia per oltre quarant'anni. La sua lezione più grande è stata e continua ad essere quella legata alla salvaguardia della laicità dello Stato, anche quando farlo, nell'Italia dell'immediato dopoguerra, non era per niente semplice. Purtroppo non si deve mai dare niente di scontato; così la difesa dei valori laici dello Stato torna ad essere un'istanza fondamentale per tutti coloro che hanno a cuore i principi della nostra democrazia.     (Valerlo Vagnoli).

 «Signor Pontefice, Signori Vescovi, disapprovo come cittadino italiano le insistenti Vostre pressioni contro il disegno di legge del nostro Governo sulle coppie di fatto e la Vostra ingerenza sul Governo e sul Parlamento della Repubblica italiana. Voi potete bene dissuadere i Vostri devoti dall'usufruire di una legge che non vi piace; ma è intollerabile che tentiate di condizionare al Vostro consenso la nostra Repubblica, prima ancora che sia fatta quella Legge. La nostra Repubblica non si è mai sognata di interferire sull'elezione di un Papa o sulla validità di un Vostro dogma. Vi dirò che quel disegno di legge mi lascia personalmente molto perplesso; tuttavia, davanti a questo e altri vostri recenti tentativi di restaurare in Italia il potere temporale, sia pure invisibile, della Chiesa, protesto energicamente per dignità di cit­tadino come avrebbe protestato ogni patriota e ogni liberale italiano del nostro Risorgimento».

Prof. Mario Serafini, Firenze

 

il  manifesto 13/2/2007