LE ANIME DEI DUE POLI
L'estate, in genere, è una stagione nella quale il cattolicesimo italiano riafferma e propone il suo tradizionale protagonismo: convegni, incontri, settimane di studio, proposte. Questa volta, però, non è stato così. Al di là di qualche eccezione - il convegno di Comunione e liberazione a Rimini, ad esempIo - i mass media hanno dato poco spazio alle attività e alle posizioni cattoliche, confermando quell'imbarazzo che le ha caratterizzate negli ultimi mesi, açcompagnando con una certa difficoltà il cambiamento di governo e i primi passi del governo Prodi. Un imbarazzo che ha le sue «buone» ragioni. In primo piano la difficoltà nei confronti dèllo spostamento della maggioranza. Non sfuggiva a nessuno, infatti, il favore dei «palazzi» nei confronti di Berlusconi e della sua maggioranza. Un favore che il cardinale Ruini, al vertice del cattolicesimo italiano, non nascondeva e che Berlusconi ricambiava in ogni possibile occasione. Anche a costo di evidenziare in maniera sempre più èsplicita la spaccatura che minava al suo interno il cattolicesimo Italiano: un cattolicesimo filogovernativo, sempre più esplicito e invadente, di fronte a un diffuso' cattolicesimo «di base», sempre più critico nei confronti delle politiche del governo: immigrazione; politica estera e interna. Il mondo cattolico diviso in due. Una divisione che le elezioni avevano accentuato e aggravato. Logica, da parte dei palazzi, la prudenza: inevitabile un certo imbarazzo accompagnato dalla ricerca delle mediazioni. il ricordo - e il rimpianto - della vecchia scomparsa Democrazia cristiana. Inevitabili anche i tentativi di ricucire le due parti della tela spezzata. Di una nuova ricucitura il cattolicesimo sarebbe motivo e collante, riacquistando rilievo politico e sociale.Perciò l'insistenza sui temi che potrebbero, favorire la ricucitura, soprattutto quelli riguardanti sesso e famiglia, sottolineando la presenza e l'impegno dei protagonisti cattolici da una parte e dall' altra. Una strategia che i fischi e gli applausi di Rimini hanno evidenziato. Quali le prospettive di successo? Difficile dirlo. Molto dipenderà dal risultato del confronto fra i due poli sugli altri' temi, quelli cosiddetti «laici». Da quanto, quindi, ciascuno dei due poli avrà bisogno del «sostegno» cattolico. Si può, comunque, prevedere che le due anime del cattolicesimo italiano, nonostante i tentativi di compromesso é di conciliazione, continueranno a separarsi e a camminare ciascuna per la propria strada. Un dibattito destinato ad approfondirsi e a esplicitarsi ulteriormente. Sarà interessante il confronto, che speriamo esplicito, al prossimo convegno ecclesiale di Verona.
Filippo Gentiloni il manifesto 10/09/06