La faccia feroce
dell´Italia
Ecco una buona notizia per coloro che, in un´Italia che si è fatta sempre più
incattivita e feroce, si
muovono ogni notte, come cani da caccia, alla ricerca di una vittima da
insultare, picchiare,
trascinare per terra, sputacchiare, calpestare.
Una vittima colpevole di una sua presunta "diversità". Una buona notizia,
insomma per quanti
hanno imparato e hanno in serbo gli insulti più volgari da buttare in faccia a
coloro che, uomini o
donne, hanno abitudini e tendenze sessuali diverse da quanti si definiscono
"normali". Questi
presunti "normali" si appostano nelle strade frequentate da gay o lesbiche, li
aspettano all´uscita dei
locali da loro abitualmente frequentati, li inseguono, li insultano, li
picchiano, abbandonandoli poi sanguinanti per terra.
In questi ultimi giorni è accaduto più di una volta, in molte
nostre città. È
successo ancora a Roma, nella notte tra lunedì e martedì, in pieno centro, dove
due presunti
"diversi" sono stati lasciati a terra, sanguinanti, da un gruppo di teppisti
"normali".
Ecco dunque per questi presunti "normali" una buona notizia. Alla Camera ieri è
stato affossata una
legge contro l´omofobia che, prima firmataria Paola Concia del Pd, inseriva tra
le aggravanti dei
reati, «fatti commessi per finalità inerenti all´orientamento o alla
discriminazione sessuale della
persona offesa». Era una buona legge. Flavia Perina, del Pdl, me ne aveva
parlato recentemente,
come di una legge che avrebbe dimostrato la possibilità di operare insieme,
maggioranza e
opposizione, per affrontare e risolvere problemi condivisi, superando il clima
di feroce
contrapposizione che caratterizza ormai da tempo la nostra vita politica.
La legge sembrava poter arrivare al traguardo. E invece no. Con un asse tra Udc
e quasi tutto il
centrodestra, è stata dichiarata l´incostituzionalità delle norme, seppellendo
definitivamente il testo
di legge. Se e mai un provvedimento contro l´omofobia rivedrà la luce, dovrà
essere un disegno di
legge nuovo e dovrà ricominciare l´iter dall´inizio. Tempi biblici, dunque.
Non tutta la maggioranza, tuttavia, si è prestata all´affossamento. Nove
deputati, cosiddetti "finiani"
hanno votato contro il rinvio della legge in Commissione Giustizia. Tra questi
Flavia Perina, Italo
Bocchino, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni. E altri deputati del Pdl si
sono astenuti. Tra
questi Giulia Buongiorno, presidente della Commissione Giustiziasi, Elio Vito e
Gianfranco
Rotondi. Anche l´opposizione, tuttavia, ha dovuto registrare la sua defezione.
Ancora una volta l´on.
Paola Binetti ha preso le distanze dal gruppo cui appartiene e votando con la
maggioranza, ha
provocato una dura reazione di Franceschini.
La fine di questa legge rappresenta, lo dicevamo all´inizio, una buona notizia,
forse addirittura un
incoraggiamento, per coloro che di notte vanno a caccia dei "diversi" in un
paese che si va facendo
sempre più incattivito, volgare e feroce. Forse la cultura della
tolleranza, del rispetto degli altri, una
cultura che qualcuno liquida sprezzantemente come "buonismo" è già perdente nel
nostro paese. Ma
sarà sempre più difficile vivere, convivere in un paese che faccia della "caccia
al diverso" uno sport
diffuso e vincente.
Miriam Mafai la Repubblica 14 ottobre
2009