La donna tangente
La donna-tangente pare ormai assunta come merce di scambio ordinaria fra i
puttanieri della nuova
classe dirigente italiana. Costa relativamente poco, cementa solidarietà
indicibile ovvero complicità
omertosa, come e più di qualsiasi altro pagamento in nero.
Il regalo sessuale lubrifica il sistema affaristico fin dentro i
palazzi del governo, e pazienza se rende
incivile anche la Protezione civile: funziona perché corrompe. Lo spregiudicato
costruttore romano
Diego Anemone che offre graziosamente a Guido Bertolaso le prestazioni della
brasiliana Monica e
le "ripassatine" di Francesca, in attesa della festa "megagalattica" al Centro
benessere Salaria Sport
Village con due o tre ragazze, mi raccomando, "di qualità", si è procacciato
appalti lucrosi con lo
stesso metodo reso celebre dall'imprenditore della sanità barese Gianpaolo
Tarantini. Resta da
chiedersi quanti sono in Italia i prosseneti alla Anemone o alla Tarantini,
capitani d'impresa non
ancora quarantenni tanto abili nel saziare gli appetiti erotici della Seconda
Repubblica. Intervistata
dal "Financial Times", l'estate scorsa Patrizia D'Addario spiegava che questo
genere di scambi tra
uomini politici e cacciatori d'appalti è prassi ordinaria.
Da Tangentopoli a Puttanopoli. Ma anche nel settore privato dilaga
la stessa usanza: a Milano è
risaputo che certe cene d'affari con clienti stranieri vengono suggellate
dall'ingresso finale a
sorpresa delle signorine-cadeau. L'esempio, come sempre, viene dall'alto.
E poco importa che il Capo supremo possa disporre di una rete di fornitori così
servizievoli da
concedergli pure l'illusione della conquista gratuita: il maschio di
potere si compiace di pensare che
le donne lo desiderino per quel che è, non solo per quel che sperano di
ricavarne. Ora sappiamo che
la sintonia fra B&B era cementata da una consuetudine di uomini maturi che si
strizzano l'occhio
l'un l'altro, come del resto già testimoniato dalla serata a Palazzo Grazioli
del 2 dicembre 2008 in
compagnia di Gianpaolo Tarantini e delle sue girls. Sarà senz'altro una
coincidenza se un uomo
assai vicino a Bertolaso ha di recente rilevato la Tecnohospital di
Tarantini, in grave perdita.
Rifiutiamo anche solo di pensare che un tale business sia stato
corroborato da attenzioni intime.
Vale di più riflettere sulla postura di questo potere maschile, e sugli effetti
sociali che ne derivano.
Gli "uomini del fare", che operano per "il bene del paese", hanno dunque
in comune pure un'idea
usa e getta dell'amore. È del resto un'idea ben comunicata dalla
pornografia televisiva imperante,
prima ancora che dal repertorio dei discorsi pubblici del premier. Il
corpo della donna plastificato e
ridotto a ornamento ebete, con una ripetitività che ne abbatte la stessa carica
erotica, altro non è che
lo specchio di una misoginia perpetuata nella concezione della famiglia, nei
luoghi di lavoro, nelle
carriere politiche. Fior di studiosi hanno quantificato il danno
economico, oltre che il ritardo
culturale inflitto così alla società italiana. Ora sappiamo che non si tratta
solo di arretratezza. La
creatività dei puttanieri all'italiana ha escogitato una vera e propria
scommessa imprenditoriale: le
donne si regalano come bustarelle in carne e ossa per entrare nel giro che
conta.
Conosco l'obiezione secondo cui non c'è niente di nuovo sotto il sole, si
tratterebbe di un
malcostume antico. Ma quando mai, in democrazia, s'è dovuto fare i conti come
oggi con quel
particolare tipo di consorteria rappresentato dal vincolo indecoroso, tant'è che
bisogna tenerlo
segreto pure alle rispettive famiglie, della scorribanda da casino? Ci sono
patti fra compari che
assumono ben altra portata quando coinvolgono i responsabili di settori
delicatissimi delle
istituzioni.
L'omertà alimenta il mercato dei favoritismi e dei ricatti.
Cominciamo finalmente a rendercene
conto? E poi c'è l'immagine che trasmette di sé il potere maschile, da quando i
sorrisi di facciata non
bastano più a mascherarne l'arroganza e l'inadeguatezza culturale. Si arrabatta
nel sostenere che
tutta l'Italia sia a misura di puttanieri, o vorrebbe esserlo. Come se in questo
paese non fossero già
praticabili una relazione uomo-donna e una sessualità più mature, soddisfacenti,
dignitose, paritarie.
Sentiremo ancora la rituale litania contro le intercettazioni telefoniche e il
gossip, nel tentativo di
liquidare la compravendita dei corpi alla stregua di un hobby rilassante.
Ma il degrado è ormai così
manifesto da rendere anacronistica tale invettiva. Cresce infatti la
percezione che i comportamenti
personali di chi occupa cariche istituzionali hanno rilevanza pubblica e
ripercussioni profonde sulla
nostra civiltà. Per usare il linguaggio di Berlusconi: chi sputtana l'Italia?
Gad Lerner la Repubblica 12 febbraio 2010