La contraddizione del cristianesimo
Nuova battuta di arresto nel dialogo fra cattolici ed ebrei, nuova "gaffe" del Vaticano (dopo di
quella con l'islam). Si tratta del testo che riguarda gli ebrei nella liturgia cattolica del venerdì santo:
il Vaticano ha corretto il testo precedente, ritenuto offensivo nei confronti degli ebrei; la correzione,
però, è stata considerata un peggioramento. Ancora una volta gli ebrei vengono considerati a un
livello nettamente inferiore.
Ecco il testo della versione precedente (che già era stata emendata sotto Giovanni Paolo II): «Dio
onnipotente ed eterno, che non rigetti dalla tua misericordia neppure i Giudei, esaudisci le preghiere
che ti rivolgiamo per questo popolo accecato». Ed ecco la versione «corretta» . «Preghiamo anche
per gli ebrei affinché Iddio Signore Nostro illumini i loro cuori e riconoscano Gesù Cristo come
salvatore di tutti gli uomini». Che dire? Il nuovo testo appare più gentile, ma insiste sulla necessità
della conversione. Si tratta, ancora una volta, di due piani nettamente distinti e diversi: il
cattolicesimo è al piano superiore. Logiche, quindi, le reazioni, anche ufficiali, delle comunità
ebraiche. Il rabbino Di Segni: «Tragico passo indietro». E l'associazione rabbinica: «L'adozione di
tale formula liturgica è in netta e clamorosa contraddizione con almeno quaranta anni di dialogo
ebraico-cattolico». Un episodio che, d'altronde, si inserisce in un momento già difficile del dialogo ,
come si può riscontrare anche dagli elenchi di professori che hanno fatto seguito all'invito del papa
alla Sapienza, nonché dalle polemiche, politiche e non soltanto, nei confronti dello stato di Israele.
Questo dibattito, d'altronde, si inserisce in una questione più ampia e di difficile soluzione. Il
cattolicesimo continua a parlare di ecumenismo, ma allo stesso tempo continua ad affermare la sua
assoluta superiorità nei confronti di tutte le posizioni religiose, ebraiche, cristiane e non. Una palese
contraddizione. Ma finora il Vaticano ha condannato tutti i tentativi con i quali alcuni teologi
cattolici hanno cercato di risolverla.
Filippo Gentiloni il manifesto 24 febbraio 2008