Tra molti cattolici progressisti hanno destato sorpresa ed amarezza i
recentissimi interventi del Papa e dell'Osservatore Romano. Il discorso di
Benedetto XVI ai giuristi cattolici reagisce criticamente "all'ostilità ad ogni
forma di rilevanza politica e culturale della religione" ed "all'esclusione dei
simboli religiosi dai luoghi pubblici destinati alle funzioni proprie della
comunità politica"; il quotidiano della S. Sede critica, con espressioni e
titoli del tutto inconsueti, il prossimo disegno di legge del governo sulle
unioni civili.
Noi, invece, abbiamo sempre constatato e detto che la Chiesa cattolica gode nel
nostro paese di una condizione di particolare favore che non trova riscontri, in
queste dimensioni, in nessun altro paese europeo. Il Concordato, la presenza sui
media pubblici e privati, le istituzioni centrali e locali e lo stesso, quasi
generalizzato, ossequio da parte delle forze politiche ne facilitano
l'insediamento sociale.
Abbiamo sempre pensato e detto che l'esposizione del crocifisso e di altri simboli della religione cristiana in sedi pubbliche non sono né corretti né opportuni in uno Stato laico.
Riteniamo coerente con valori di equità e di libertà approvare una normativa sulle coppie di fatto per regolamentare una realtà socialmente rilevante che è fondata su affetti ed impegni anche se si manifesta in forme diverse da quelle tradizionali.
Da tempo chiediamo che le autorità della nostra Chiesa facciano un passo indietro rispetto all'attuale loro protagonismo sulla scena politica e mediatica e che si propongano di evangelizzare in forme semplici e con una testimonianza povera di risorse economiche e di potere. Aumenterebbe di molto l'ascolto del Vangelo e perderebbero motivo di antagonismo le voci anticlericali e laiciste che, sempre più frequentemente, emergono in una parte dell'opinione pubblica creando le condizioni per una ripresa dello scontro tra guelfi e ghibellini, che nell'Italia repubblicana era stato superato.
Vittorio Bellavite portavoce di "Noi Siamo
Chiesa" Aprile online 12
dicembre 2006