Irregolari e statistiche a doppio taglio "Siamo sfruttati, non criminali"

Gli immigrati irregolari «normalmente» non delinquono. Al contrario: in maggioranza lavorano, in
nero e sottopagati. L´equazione tra clandestini e criminali, allora?
Cozza contro statistiche ufficiali
e pareri degli esperti.
«Il numero degli irregolari autori di reato è incomparabilmente inferiore al numero dei clandestini
presenti in Italia». Marzio Barbagli, sociologo esperto d´immigrazione e sicurezza in Italia,
smentisce il sindaco di Milano: «Si fa confusione coi numeri». Guardiamo ai numeri allora. «E´
indubbio che gli stranieri nel nostro Paese commettono una quantità di reati sproporzionata alla loro
presenza numerica - spiega Barbagli - ma quello che sappiamo, in verità, è solo il numero dei
denunciati e non quello dei reati». Qualche esempio? La quota degli stranieri sul totale dei
denunciati ha toccato nel 2007 il 24% per gli omicidi volontari consumati, il 40% per le violenze
sessuali, il 32% per gli scippi, il 52% per i furti in appartamento, il 68% per i borseggi. E ancora:
«Nello spaccio oltre un denunciato su tre è immigrato - continua Barbagli - . Nei primi quattro mesi
del 2009 si è raggiunto il record storico: il 37,1% delle persone accusate di produzione, traffico e
spaccio di stupefacenti non è di nazionalità italiana».
Se si guarda però al complesso dei reati, secondo i dati Istat il tasso di criminalità degli immigrati
regolari è «solo leggermente più alto» di quello degli italiani (tra l´1,2% e l´1,4%, contro lo 0,75%
degli italiani). Non esiste inoltre un legame fra aumento degli immigrati e aumento dei reati: tra il
2001 e il 2005 gli stranieri sono cresciuti di oltre il 100%, le denunce nei loro confronti solo del
45,9%.
Chi delinque di più? «Dipende dai reati - risponde Barbagli - generalmente i romeni rappresentano
il 39% dei denunciati stranieri». Non solo. La parte del leone la fanno gli immigrati privi del
permesso di soggiorno. La quota degli irregolari sul totale dei cittadini extracomunitari denunciati è
infatti altissima: negli omicidi consumati raggiunge il 74%, nel furto con destrezza, cioè i borseggi,
l´88%.
«Questo non vuol dire che ha ragione la Moratti - chiarisce il sociologo - perché anche tra gli
irregolari (stimati in circa mezzo milione) quelli che delinquono rappresentano una stretta
minoranza». E gli altri? Lavorano. «Gran parte degli immigrati non in regola è vittima di
sfruttamento da parte di datori di lavoro italiani - denuncia Edgar Galiano, coordinatore del
Comitato immigrati in Italia - e le parole della Moratti non fanno altro che rinforzare il clima
xenofobo che si respira nelle nostre città
».
Secondo un´indagine condotta tra ottobre e novembre 2009 dall´economista Tito Boeri per la
Fondazione Rodolfo Debenedetti, infatti, il 66% degli irregolari ha un lavoro, è impiegato in nero e
fa turni molto pesanti: l´80% non si ferma neppure il sabato, il 32% lavora di domenica e il 38% fa
anche turni notturni (contro il 22% degli immigrati regolari). Lavorano tanto, ma guadagnano poco:
chi non è in regola guadagna in media il 12,4% in meno di chi lo è.


Vladimiro Polchi       la Repubblica 11 maggio 2010