I valdesi e la
controinformazione
Gazebo itineranti, una cartolina e un opuscolo per una "campagna di
controinformazione" che
durerà per tutta l´Ostensione della Sindone. L´iniziativa è promossa
dall´associazione "Più dell´oro"
e dalle chiese valdesi, metodiste e battiste di Torino in collaborazione con
altre chiese evangeliche.
«Il messaggio che vogliamo lanciare - spiega Paolo Ribet, pastore valdese e
presidente dell
´associazione - è che Cristo è risorto e dunque non dobbiamo cercare la
nostra fede nell´effigie di
un morto, ma nella vita. Sono due spiritualità a confronto: da un lato
vi è la spiritualità di tipo
cattolico, molto centrata sull´esaltazione della sofferenza e legata a
manifestazioni esteriori che (a
mio parere) tengono il credente in una condizione di perpetua minorità, e
dall´altra quella
protestante più intima, se vogliamo, ma anche più diretta a vivere la
quotidianità come servizio al
Signore e da persona adulta e responsabile». Non a caso, per la cartolina, che
riproduce il volto
impresso sulla Sindone, una finestra gialla riporta le parole del Vangelo di
Luca (24,5): "Perché
cercate tra i morti colui che è vivo?". Contrari al culto delle immagini e delle
reliquie, i protestanti
torinesi appartengono tra l´altro alla schiera di quanti ritengono falso il
Lenzuolo, che non avrebbe
in realtà avvolto le spoglie mortali di Cristo ma sarebbe invece un falso
prodotto in epoca
medioevale. Ma non è tanto sull´autenticità della reliquia che si baserà
la campagna evangelica,
quanto piuttosto sulla concreta testimonianza che il cristiano è oggi chiamato a
fornire nella sua vita
quotidiana: «Gesù - commenta Luca Negro, pastore battista e direttore del
settimanale Riforma - ci
appare ogni giorno, nei panni di chi soffre, dei poveri, degli stranieri, degli
oppressi. Se vogliamo
incontrarlo e manifestargli il nostro amore non è davanti a una teca che
dobbiamo inchinarci, ma
davanti a loro».
Vera Schiavazzi la Repubblica 26
febbraio 2010