-Francesco Pistolato: Lei e' un fisico, ma
asserisce che la materia, che e'
oggetto del suo lavoro, non esiste. Puo' spiegarci questo paradosso?
- Hans-Peter Duerr: Quando si dice
che un qualcosa esiste, pensiamo
normalmente a qualcosa che si puo' toccare o che ha una massa. Ma se ci
chiediamo ad esempio se esista la musica e prendiamo un Cd che la contiene e
lo analizziamo, non riusciamo a trovarla. Quindi cio' che noi diciamo
esiste, non esiste in quel senso, ma c'e' qualcosa dietro le quinte di
completamente differente. Tutto questo vale per qualunque cosa che noi
consideriamo materiale.
Francesco Pistolato: Quindi lei ci invita a dubitare di quello
che rientra
nella nostra esperienza quotidiana e che consideriamo normale, in realta'
non e' cosi' come ci appare, e' una convenzione, forse frutto di
un'abitudine percettiva.
Hans-Peter Duerr: E' sostanzialmente
un'approssimazione grossolana: se
parlo dell'uomo italiano e dico che ha un certo reddito, quest'uomo e' solo
la rappresentazione di una media statistica, e cosi' la materia e' un
valore
statistico medio di un qualcosa che in se' non e' materia, che sta in
mezzo,
che si puo' definire una struttura di rapporti, come un campo
elettromagnetico, che non e' composto di materia, ne' di massa, ma di
energia. E che cosa significa mai "qualcosa in mezzo"?. Per noi c'e'
"qualcosa in mezzo" quando abbiamo due cose, A e B, tra cui ce n'e' una
terza, ma in questo caso c'e' solo la cosa nel mezzo, e la nostra lingua non
e' in grado di esprimere questo fenomeno, o lo e' fino ad un certo punto.
Se diciamo: percezione, speranza, vita, la lingua non ci assiste, perche'
tutte queste cose non esistono, ma se usiamo i verbi: percepire, sperare,
vivere, allora ci rendiamo conto che c'e' qualcosa, certo di non tangibile: un verbo non e' tangibile, ma noi comprendiamo quello che un altro dice.
Da cio' che c'e' in mezzo, da dietro le quinte,
proviene la vitalita', che
cambia nel momento stesso in cui provo a descriverla, priva di legami
causali, ma che al contempo e' un legame tra tutte le cose. Niente nel
mondo
e' diviso. Noi al massimo pensiamo che questa non-divisione si limiti
agli
scambi fisici, ma dietro le quinte non si ci sono scambi fisici, c'e' il
legame primigenio. Il mio io non risiede nel mio
corpo, ma e' allargato al tutto, come un campo gravitazionale. In un
linguaggio religioso, pur nei limiti delle parole, direi che non c'e' la
materia, c'e' solo lo spirito, che io chiamo semplicemente amore, l'amore
embrionale, che da' luogo a tutte le forme che vediamo, cosi' come il
software di un computer, una pura sequenza di segni, genera immagini che
vediamo.
- Francesco Pistolato: Il suo discorso sembra proporre una
conciliazione tra
religione e scienza.
- Hans-Peter Duerr: Scienza e religione
non sono diverse in linea di
principio, ma ambedue commettono l'errore di prendersi troppo sul serio,
cioe' intendono in maniera fondamentalista quello che hanno scoperto. Il fondamentalismo della scienza consiste nell'aver dichiarato che la
realta'
oggettiva e' la realta' in tutti i sensi, e le religioni commettono
l'errore
di dire che quello che e' scritto e' la verita'. E' questo fondamentalismo
che e' sbagliato. Quello che e' scritto e quello che risulta dalla fisica
classica e' solo una sorta di simbolo, un qualcosa che indica come le cose
stanno, ma non esattamente. Quello che si puo' dire ad ambedue: tenete
presente che cio' di cui parlate e' un simbolo, che rinvia a qualcosa che di
per se' non e' afferrabile: la circonferenza che io disegno con una
penna
non e' ne' blu, ne' verde: che tu sia musulmano o cristiano, la
circonferenza non ha colore, il colore ce lo avete messo voi, uno il blu,
l'altro il verde. Allora la raccomandazione sia alla scienza che alla
religione: siate modeste, ne' l'una ne' l'altra potete parlare di cio'
che
e', parlate solo di una costruzione mentale che e' legata al linguaggio, il
quale puo' esprimere solo l'afferrabile.
- Francesco Pistolato: In
conclusione una domanda su un tema da noi
scottante, le centrali nucleari, che in Italia si vogliono tornare a
costruire, nonostante un referendum popolare con esito contrario. Puo' dirci
il suo pensiero di fisico in merito? Hans-Peter Duerr: Sono contro
ogni tecnologia che nel caso dell'evento
peggiore immaginabile arrechi un danno insostenibile. Solo persone
prive di
fantasia possono affermare che il nucleare sia sicuro. Si dice: la vita e'
un rischio, ma che cos'e' un rischio: se mi prendo un rischio le cui
conseguenze non ricadono su di me, agisco irresponsabilmente: ci si puo'
puntare la pistola alla tempia e giocare alla roulette russa, ma puntarla
alla tempia del proprio figlio e' irresponsabile. Noi non possiamo far si'
che un giorno qualcosa non vada storto. Basta con il nucleare!
Hans-Peter Duerr, fisico delle particelle e
premio Nobel per la Pace
FRANCESCO PISTOLATO INTERVISTA HANS-PETER DUERR
Gedenkstaette des Deutschen Widerstands di Berlino, ed e' visitabile in
rete
nel sito:
www.abaudine.org/virtunascosta/virtu.htm