I bracci armati del
Vaticano
Cittadella assediata, la Chiesa cattolica avrebbe bisogno di “nuovi
soldati”per resistere agli assalti
congiunti di “laicità, islamismo, protestantesimo”. Per fare ciò,
l'attuale papa, Benedetto XVI,
privilegerebbe le correnti più conservatrici e più intransigenti della Chiesa:
Legionari di Cristo,
Opus Dei e tendenze tradizionaliste. Con il rischio di ridurre il Vaticano II –
il concilio che, riunito
dal 1962 al 1965, portò ad una maggiore apertura della Chiesa al mondo – ad “una
parentesi
molto velocemente richiusa” e di vedere la Chiesa adottare i codici più
“coercitivi” di quei movimenti.
È la tesi, senza sfumature, sviluppata da Caroline Fourest e
Fiammetta Venner nella loro ultima opera.
Le autrici, oppositrici mediatiche di tutti gli integralismi, religiosi o
politici, cercano questa volta di
mettere in evidenza la svolta reazionaria della Chiesa sotto l'impulso di
Benedetto XVI. Se è vero
che l'attuale papa presta particolare attenzione ai tradizionalisti, se è vero
che una corrente
identitaria e conservatrice è all'opera nella Chiesa cattolica, il posto di
questi “nuovi” soldati non è
poi così nuovo come si dice.
L'atteggiamento di Giovanni Paolo II rispetto a questi gruppi, apparsi almeno
due di loro negli anni
30 e 40, tende a provarlo. Il predecessore di Benedetto XVI fu particolarmente
favorevole al loro
insediarsi nel paesaggio ecclesiale romano. Concesse ripetuta attenzione ai
Legionari di Cristo,
anche se il loro fondatore, Marcial Maciel, cui era vicino, era accusato di
abusi sessuali. Fu
Benedetto XVI che, nel 2006, due anni prima della sua morte, lo allontanò
ufficialmente da ogni
responsabilità pubblica.
Vicino anche all'Opus Dei, Giovanni Paolo II permise nel 2002 la canonizzazione
“veloce” del
fondatore dell'opera, Josémaria Escriva, morto nel 1975. Affidò inoltre la
direzione della sala
stampa del Vaticano ad uno dei suoi membri, il numerario (laico impegnato)
Joaquim Navarro-
Valls. Benedetto XVI, invece, si è rivolto ad un gesuita, Federico Lombardi, per
questa funzione,
come giustamente sottolineano le autrici.
L'analisi dell'atteggiamento di Benedetto XVI verso i tradizionalisti e gli
integralisti scismatici è più
convincente. Persuaso che il richiamo ai principi “fondamentali e tradizionali”
della Chiesa è una
delle condizioni per mantenerne l'unità e lottare contro il “relativismo”,
consapevole del dinamismo
e della freschezza giovanile delle sue truppe, l'attuale papa non ha smesso di
tendere loro la mano,
in particolare liberalizzando la celebrazione della messa in latino nel luglio
2007.
A sostegno della loro tesi, le autrici invitano soprattutto il lettore ad una
immersione nella storia e
negli scritti di questi differenti movimenti. Per non aver potuto incontrare,
come sostengono, i
gruppi incriminati, poco convinte dalla “trasparenza manifestata” dall'Opus Dei
che esse
considerano “cortesia di facciata”, le saggiste si sono nutrite della lettura
dei testi originali dei
fondatori di quelle organizzazioni e della letteratura oggi disponibile su
internet.
Questa compilazione analizza efficacemente gli anni di creazione di “questi
bracci armati del
Vaticano” e le loro tribolazioni per trovare un posto nell'istituzione
cattolica. Il ritratto che stilano
della Legione di Cristo fondata in Messico si basa essenzialmente su una
biografia poco lusinghiera
del suo fondatore. “Meno conosciuti dell'Opus Dei, i Legionari di Cristo
meritano una fama
altrettanto demoniaca”, assicurano le autrici, che evocano “i metodi spartani e
settari della
Legione, tristemente celebre per tacere i numerosi abusi sessuali.”
La loro presentazione dell'Opus Dei si basa anche sugli scritti e sulla vita del
fondatore dell'opera.
Le autrici riprendono anche la testimonianza di ex “opusiani” e ricordano le
immagini
tradizionalmente attribuite all'Opus Dei: legame storico con il franchismo,
gusto del segreto e della
mortificazione, metodi settari, pratica radicale della fede, devozione estrema,
“entrismo” nei circoli
del potere, obbedienza assoluta al papa.
In questo contesto, una lunga digressione sulla laicità positiva difesa da
Nicolas Sarkozy appare
fuori tema. Si può anche deplorare che in questo aeropago di cattolici supposti
influenti nella Chiesa
di oggi, le autrici non abbiano inserito la corrente carismatica, che pure è in
netta progressione.
Stéphanie Le Bars
in “Le Monde” del 16 ottobre 2008
“Les Nouveaux Soldats du pape”, Caroline Fourest e Fiammetta Venner,
Ed. du Panama, p. 316, € 20