Guerra sconosciuta e democrazia finita
Emilio Quadrelli, in Alias n. 49/2006, introduce una sua
intervista a un militare italiano reduce da missioni in Afghanistan e Iraq: "Lo
spirito di conquista unito a una radicata convinzione di essere e rappresentare
un grado umano superiore, che giustifica ampiamente fino a legalizzarla la
dominazione, sembra il frame 'culturale' che informa il nuovo combattente. Un
aspetto che diventa più che evidente attraverso le parole di un altro
appartenente alle truppe combattenti, specializzato in operazioni di
controguerriglia psicologica. Una strategia il cui scopo è annichilire sul
nascere qualunque tentativo di resistenza da parte delle popolazioni prese in
cura e creare un totale asservimento allo strapotere messo in campo dagli
'operatori umanitari".
Quadrelli: In cosa consiste la controguerriglia psicologica della quale, per altro, ufficialmente nessuno ha mai sentito parlare?
Militare: Questo mi sembra abbastanza normale, semmai dovrebbe far scalpore il contrario. L'idea che i non addetti ai lavori hanno in genere della guerra è quella vista al cinema o alla tv, con i film della seconda guerra mondiale. Da tempo quel tipo di guerra non esiste più. E' normale che almeno il 70% delle operazioni belliche siano oscurate o addirittura ufficialmente non compaiano da nessuna parte. Si tratta di operazioni coperte, così come tutta la conduzione della guerra è in qualche modo sotterranea. E' vero per la guerriglia psicologica così come per tanti altri aspetti. Per esempio le operazioni di bonifica. Raramente se ne sente parlare e, quando capita, le si fanno passare per operazioni contro postazioni ribelli. In realtà le battaglie ufficiali, quelle contro insediamenti della guerriglia, sono solo una piccola parte di quanto avviene sul campo, anche se sono le uniche continuamente mostrate. Questo perché, essendo le più vicine alla dimensione classica della guerra, sono quelle più facilmente mostrabili all'opinione pubblica. E anche queste, in ogni caso, sono mostrate in modo un po' ridicolo perché sono sempre preorganizzate. Le riprese non avvengono mai in diretta ma sempre dopo. Così si può preventivamente selezionare il materiale video e, se ci fai caso, non si vede mai il campo di battaglia a operazione conclusa ma sempre in una fase iniziale. Altre volte si tratta di riprese del tutto simulate dove qualcuno recita la parte dell'assaltatore e, senza essere inquadrato, qualcuno spara qualche colpo fingendo di essere della guerriglia. Tanto è vero che non si vedono mai le armi che vengono usate negli assalti.
Domanda: Ti riferisci al fosforo bianco?
R.: A quello ma non solo. Il fosforo bianco è quello che ha fatto più scalpore semplicemente perché tutti ne sono venuti a conoscenza ma per arrostire i terroristi i modi sono tanti, ovviamente non possono essere mostrati. Anche questo, in realtà, è una parte del lavoro di controguerriglia psicologica. Un lavoro che consiste nel rendere impensabile, tra la popolazione, l'idea stessa di poter resistere o mostrarsi semplicemente ostili. La controguerriglia psicologica ha lo scopo di annientare la volontà del nemico. Non lasciargli speranze.
Domanda: Al di là di tutto, quelle in cui siete impegnati sono missioni di guerra a tutti gli effetti che si potrebbero addirittura considerare come guerre totali?
R.: Ma vedi, bisogna un po' capire come funzionano le cose
altrimenti si finisce con l'avere un'idea del tutto sballata delle guerre in cui
siamo impegnati. Il primo problema che devi affrontare è far capire chi comanda.
Devi togliere a quella popolazione ogni punto di riferimento e azzerare
qualunque tipo di autorità, di qualunque tipo. Devi fargli capire che la loro
vita e la loro morte dipendono solo da te che loro non sono niente. Che tu puoi
tutto e loro niente. Questa è la prima fase, quella dove devi agire a tappeto.
Non colpisci qualcuno perché è sospettato di qualcosa ma semplicemente perché
sta lì davanti a te. Tu sei il suo padrone e lui il tuo servo. I modi sono
tanti. La tecnica del gioco del bowling è uno di questi. Non devi esagerare però
come impatto iniziale dà dei buoni effetti. Vai in giro con il blindato e ti
scegli un obiettivo a caso e poi cominci a corrergli dietro. A volte, dopo
averlo fatto correre per un bel po' lo lasci andare, altre lo schiacci e lo
lasci spiaccicato come una formica. Questo è l'obiettivo. Nei tuoi confronti
devono sentirsi come degli insetti, capire che tutto dipende da te e che loro
non hanno alcun diritto e possibilità di opporsi. Un altro sistema importante è
la violenza verso le donne davanti agli uomini della famiglia. Far fottere la
moglie, la madre o la sorella da 5-6 militari davanti ai maschi della famiglia è
un modo per fargli perdere completamente l'autostima e farli regredire in uno
stato catatonico dal quale non si riprendono più. Un altro sistema è quello di
mitragliare, mentre passi, senza alcun motivo i passanti. Cioè, senza farla
troppo lunga, la prima fase è quella del terrore. Non è selettiva ma serve a far
capire chi guida le danze. Poi ci sono quelle maggiormente mirate. Un lavoro
importante è la continua ridicolarizzazione dei loro simboli che, a seconda dei
casi, possono essere nazionali o religiosi.
Michael Ratner, dirigente del Centro americano per i diritti costituzionali, su
il manifesto del 25/10/6 dichiara: "La nuova legislazione antiterrorismo
rappresenta un colpo di stato a livello legale. Costituisce il sovvertimento dei
diritti fondamentali fino a oggi esistenti a livello costituzionale, dell'habeas
corpus, ovvero del diritto di far valere i propri diritti legali davanti a un
tribunale. Principi alla base della costituzione americana e non solo che
risalgono alla Magna Carta del 1215. Il sovvertimento istituzionale operato da
questo governo americano avviene da parte di un individuo, il quale in virtù
delle prerogative dell'autorità presidenziale, come avevano i re nell'era
medievale, ha deciso che d'ora in poi si possa catturare in qualsiasi parte del
mondo persone innocenti, arbitrariamente classificarle 'combattenti nemici'
degli Stati uniti, continuare a torturarli dichiarando al mondo che questo è
legittimo. Il Congresso americano nell'approvare questa legge presentata dalla
Casa bianca ha praticamente avallato tutto il potere richiesto da un 'dittatore',
senza esercitare quei limiti dei poteri del presidenzialismo previsti dal
sistema dei Checks and Balance, alla base della nostra costituzione.
Storicamente possiamo dire che il via libera a Bush per la 'guerra preventiva in
Iraq' e per le approvazioni delle leggi antiterrorismo, ci riporta all'epoca in
cui il parlamento tedesco diede via libera a Hitler. Il momento storico che
viviamo in questo paese è tale che il concetto di 'democrazia' per come la
intendiamo, in America è finito".
Emilio Quadrelli
Alias-il manifesto n.49/2006