Il governo
demonizza i migranti il Vaticano benedice
Il baratro si aprì a poco a poco con dosi progressive di una droga che
addormentò ogni senso critico
nella maggioranza degli italiani. Quando ci svegliammo eravamo già all'inferno.
Il "Duce" fu anche riconociuto "uomo della Provvidenza" da un vertice
ecclesiastico che vide nella
dittatura la soluzione ai problemi della secolarizzazione e alla perdita del
controllo totale sulla
società da parte del sistema del sacro. Fu un elemento determinante per
l'affermazione del fascismo
e del nazismo.
Sembra che la storia si ripeta anche su questo capitolo penoso e inquietante
dell'alleanza fra
l'autoritarismo del potere ecclesiastico e l'autoritarismo del potere politico.
L'inusuale duplice bacio
all'anello pontificio da parte di Berlusconi nella recente udienza in Vaticano
viene ricambiato ogni
giorno con attestazioni di consenso ecclesiastico, più o meno esplicito, verso
l'attuale governo
italiano. Va proprio in questo senso, mi sembra, la dichiarazione di
monsignor Agostino Marchetto,
segretario del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli
itineranti, sulla estensione
nazionale della emergenza clandestini, dichiarazione emanata ieri a volo in
senso proprio, cioè
mentre stava per partire per una Conferenza internazionale negli Stati Uniti:
tempismo sospetto!
«Anche una padrona di casa - ha detto monsignor Marchetto - si trova in
emergenza se arrivano due
ospiti imprevisti, ma cercherà di provvedere nel migliore dei modi alla loro
accoglienza». E' un
lapsus, una leggerezza, oppure va visto come un ulteriore indice di
apprezzamento del Vaticano per
questo "governo padrone di casa"? Un ricambio del duplice bacio? E poi
l'auspicio che
«nell'attuazione delle disposizioni sia salvaguardato il rispetto dei diritti
umani di tutti i lavoratori
migranti e dei membri delle loro famiglie». Ma in questo modo il monsignore dà
un implicito
riconoscimento alla estensione nazionale dell'emergenza clandestini. Mentre è
proprio quella
disposizione che offende i diritti umani, che sancisce il principio della
discriminazione, che
alimenta la guerra fra poveri, che incunea la paura fra la soggettività dei
cittadini indotti a
rinunciare a diritti fondamentali per gettarsi nelle braccia dei salvatori e
l'assenza di soggettività dei
migranti spinti ad accettare come paria qualsiasi condizione di vita e di
lavoro.
Dobbiamo svegliarci prima che sia troppo tardi.
Enzo Mazzi Liberazione 27 luglio
2008