Giorgio Bocca: «E'
opportunismo, come Violante. Per questo contestai anche Pertini»
ROMA — Ha letto le dichiarazioni di Berlusconi sul 25 aprile e i ragazzi di
Salò, Giorgio Bocca?
«Non fingiamo di credere che si tratti di un genuino desiderio di ottenere una
vera unità nazionale sulla Liberazione. La prova? Dell'Utri che vuole riscrivere
i libri di storia»
Allora di che si tratta?
«Pura convenienza politica. Berlusconi ha sdoganato i fascisti portandoli al
governo. Fini presiederà la Camera, così pare. E quindi deve giustificarli,
questi fascisti, a pieno titolo»
Però il Cavaliere evoca Luciano Violante che, insediandosi alla presidenza della
Camera il 10 maggio 1996, chiese di «riflettere sui vinti di ieri» e sulle
ragioni di chi si schierò con la Repubblica di Salò.
«Un altro episodio di chiarissimo, evidente opportunismo. Era arrivato alla
presidenza di Montecitorio e allora...Mi ricordò De Gasperi che per vincere il
referendum istituzionale quasi usò i fascisti contro la monarchia. Siamo alla
solita storia. Per opportunismo politico c'è chi viene meno alle ragioni di
intransigenza che costituiscono i fondamenti morali di una democrazia. Se non
sei più intransigente con chi fino all'ultimo si alleò con i nazisti che
sterminarono milioni di ebrei nelle camere a gas... ecco, mi chiedo, con chi
sarai in futuro intransigente? E chiedo ancora: quali ragioni di questa gente si
devono ancora capire?»
Lei contestò Violante, in quel momento.
«Certo che lo contestai. Lo feci anche con Sandro Pertini quando a non so quale
cerimonia si fece salutare da ex fascisti col pugnale alzato. Gli scrissi: "Caro
Sandro, sarai anche il presidente di tutti gli italiani. Ma qui sbagli"».
Berlusconi comunque propone un 25 aprile di tutti.
«Scopre l'acqua calda. I primi a provarci furono a Milano Paolo Grassi e Giorgio
Strehler il 25 aprile 1945. Organizzarono una festa simile al 14 luglio
francese. Ma i fascisti non accettarono. Infatti poco dopo fondarono il Msi: una
fiamma che usciva dalla tomba di Mussolini. E qui torniamo all'oggi. Pensiamo a
Roma. Berlusconi ha scelto un candidato sindaco che si chiama Gianni Alemanno.
Valentino Parlato ha una bella definizione: un fascista al cento per cento. Per
di più genero di Pino Rauti, capo di veri terroristi fascisti ».
Allora, per citare le sue parole, possiamo dire che Giorgio Bocca è l'ultimo dei
veri intransigenti...
«I miei nemici mi chiamano "l'uomo di Cuneo" per darmi del tetragono testardo
conservatore dell'intransigenza partigiana. Mi sta benone. Era il fondamento di
"Giustizia e libertà"».
Paolo Conti Corriere della Sera 26.4.08