Il gadget del papa
Com'è tenera l'immagine
proposta da papa Ratzinger per celebrare la fine del 2005: «una piccola realtà
ovale, arrotolata, ma sulla quale si pone già lo sguardo benevolo e amoroso
degli occhi di Dio». Quasi un esperimento visivo, un «prodigio», tratto dal
salmo 138, che contrasta con quel grumo di cellule e sangue chiamato embrione.
Il nuovo logo della battaglia contro la 194 sostituisce così il feto sbandierato
orribilmente dagli anti-abortisti, pronto per la prossima campagna del Vaticano,
una cosina rotonda raccolta a spirale, buona per i gadget ecclesiastici.
Benedetto XVI nell'udienza generale di ieri mattina davanti a 30 mila fedeli è
tornato sul tema dell'inizio della vita umana, in «profonda sintonia - dice -
con il clima natalizio». Gli occhi del signore vedono nell'utero materno «tutto
il futuro» della persona che verrà. Occhi come raggi X che scandagliano il
contenitore di carne e ne determinano il destino perché «nel libro della vita
del Signore già sono scritti i giorni che quella creatura vivrà e colmerà di
opere durante la sua esistenza terrena». Dio come un astrologo che sa, dispone e
attraverso il suo rappresentante detta l'oroscopo per il nuovo anno e a seguire.
Non c'è umanità al di fuori della chiesa cattolica, nessun
principio, filosofia, pensiero dell'aldiqua ammissibile per questo papa che
rinnova la sua violenza fondamentalista e prefigura una società teocratica dove
non c'è posto neppure per il libero arbitrio. L'immagine iniziale suggerita
dalla Bibbia dell'essere «delicato» si dissolve e si trasforma in un mero
oggetto da plasmare alla pari di un vaso perché lo scultore divino «forma,
plasma la sua creazione artistica, il suo capolavoro». Non solo il pensiero
illuminista si decompone ma perfino un'idea di spiritualità cristiana, quella di
una trascendenza terrena che lascia all'uomo la libertà di partire per conoscere
il mondo.
Sotto tiro non è solo il diritto della donna a scegliere se
avere o no un figlio - il suo corpo paragonato a una «cavità generatrice»,
«profondità della terra» - ma ogni forma di elaborazione politica che si
discosti dalla chiesa cattolica. Questo papa usa la religione come una mazza,
non conquista ma arruola e non seduce con la sapienza teologica tanto
sbandierata dai suoi sostenitori. Al contrario, il suo dio è più un superuomo
che tesse «la pelle, la carne, i nervi intessuti nello scheletro osseo», che
predice il futuro. A che serve difendere l'embrione di un essere umano destinato
all'annientamento di sé?
Mentre l'anno si chiude con le guerre e con la politica
messa all'angolo dalle strategie militari, Ratzinger non indica affatto una
strada «amorevole» ma si allinea agli eserciti integralisti. Ed è sorprendente
come le forze politiche, perfino quelle della sinistra, facciano a gara per
accodarsi al corteo devoto invece di rivendicare il loro ruolo di artefici di
mondi migliori.
MARIUCCIA CIOTTA il manifesto 29-12-05