Effetto Berlusconi in Vaticano


Si cominciano a sentire anche oltre Tevere le conseguenze della vittoria elettorale di Berlusconi. In
maniera piuttosto decisa, per non dire addirittura clamorosa: il Papa stesso ha osannato e benedetto
il nuovo clima politico. Ce lo potevamo aspettare, anche se in termini più prudenti. In Vaticano il
governo di centrosinistra non era gradito, sia per i suoi tentennamenti e le sue incertezze, sia per
l'innegabile deriva dall'antico comunismo. E l'antipatia si era aggravata quando il Partito
democratico si era alleato con i radicali. Ora il Vaticano prevede una stagione di tranquillità e
soprattutto di sostegno alle istituzioni cattoliche. Anche se è sempre difficile fare previsioni, si può
pensare con una certa fondatezza che i vertici ecclesiastici, da una parte, diminuiranno le pressioni
sui temi etici ma, dall'altra, insisteranno sui sostegni politici e economici alle istituzioni cattoliche.
E' chiaro che si parlerà ancora di aborto e di condanna della legge 194, ma probabilmente non con
l'insistenza degli ultimi anni: lo si può dedurre anche dagli interventi di questi giorni. Oltre Tevere
si vuole evitare un interventismo soltanto di condanna. In questo senso si vuole insistere sul
sostegno alle varie opere cattoliche, soprattutto, in primo piano, alle scuole. Le autorità cattoliche
temono quella riduzione al "privato" - sacrestie e camere da letto - che rappresenterebbe una forma
di occultamento. Così, d'altronde, è avvenuto in varie parti del mondo cosiddetto cattolico (penso
alla Francia) e così avverrebbe anche in Italia se le autorità cattoliche non ottenessero aiuti politici e
anche economici. E' qui che oggi si gioca tutto. E' qui che il Vaticano aspetta Berlusconi. Aspetta e
spera. In questo quadro è chiaro che il primo piano spetta alla scuola. Anche agli ospedali e alle
altre opere di assistenza, ma la scuola prima di tutto, come la grande tradizione cattolica conferma,
per lo meno dall'Ottocento. E oggi è difficile pensare ad una scuola cattolica sostenuta soltanto dalle
famiglie: il sostegno statale è assolutamente necessario. Altrimenti niente «evangelizzazione». Si
può spiegare così l'entusiasmo vaticano per la vittoria di Berlusconi. Anche se gli aspetti negativi si
intravedono immediatamente dietro l'angolo. Primo fra tutti, il rischio di una spaccatura del mondo
cattolico, fra gli entusiasti e i contrari alla vittoria della destra.

Filippo Gentiloni     il manifesto 1 giugno 2008