Duecento nella tempesta sul barcone respinto da tutti

In queste ore è «scortata» da una petroliera italiana che l’affianca, proteggendola dal mare in burrasca, ma potrebbe affondare da un momento all’altro.

È il dramma di un’altra carretta del mare, respinta dai nostri vicini: un barcone con duecento clandestini (molte le donne e i bambini,
probabilmente sono eritrei) che da due giorni sta navigando in acque di competenza maltese e ha
rischiato di essere riportato in Libia.
Nella notte l’imbarcazione si trovava a 50 miglia a est di Malta e le condizioni meteo stavano
migliorando, con mare forza 4 in attenuazione. La barca punta verso la Sicilia dove potrebbe
giungere oggi. Da Pozzallo è partita una motovedetta della Guardia Costiera con alcuni medici.
Ieri mattina le autorità maltesi avrebbero autorizzato Tripoli a inviare la nave da guerra Al Hani, per
riportare in Libia gli immigrati. Tecnicamente non si sarebbe trattato di un vero respingimento ma
della rinuncia da parte dei Paesi dell’Unione Europea a prestare soccorso al barcone, delegando alla
Libia ogni responsabilità.
Un’interpretazione capziosa vanificata dal silenzio di Tripoli: dai porti
libici non è salpata alcuna unità militare. In serata il portavoce delle forze armate maltesi, Ivan
Consiglio, ha precisato: «Le nostre autorità non si stanno occupando del barcone in quanto il
comandante della petroliera italiana Antignano è in contatto con la centrale operativa delle
Capitanerie di porto, a Roma». Nella zona ci sarebbe comunque una vedetta maltese.
L’unico aiuto ai clandestini, dunque, è stato fornito dall’equipaggio dell’Antignano, dirottata nella
zona dove si trovava il barcone: i marinai hanno lanciato viveri. La petroliera, lunga 176 metri per
40 mila tonnellate, non può avvicinarsi troppo alla barca perché rischierebbe di speronarla.
Erano stati gli stessi migranti a lanciare l’SOS, telefonando con un satellitare ad alcuni parenti
residenti in Italia. Una richiesta disperata d’aiuto, rimasta inascoltata per ore, che aveva suscitato
l’indignazione degli europarlamentari del Pd, Rita Borsellino e Rosario Crocetta, contrari al
respingimento in Libia dei migranti. «Che sia l’Italia o Malta ad accogliere il barcone conta poco dice
Borsellino - l’importante è che decine di uomini, donne e bimbi non siano riportati in un Paese
che non può e non vuole garantire il rispetto dei loro diritti. La Ue intervenga subito per evitare
questa nuova violazione delle norme internazionali». Aggiunge Crocetta: «Chiederò a Strasburgo
d’intervenire e pronunciarsi su un fatto così grave»

Paolo Poletti    La Stampa  26 ottobre 2009