Diritti gay? Sì, è
giusto. Anzi, però...
Io non ho niente contro gli omosessuali, anzi. Ce n'è che sono bravissime
persone. Purché non si
esageri. Ma lo sai che quello è gay? Ma te lo immagini avere un figlio così?
Purché non mi si dica
che può stare in classe a insegnare la matematica al mio bambino. Purché non si
facciano vedere per
strada, dài, mano nella mano. Due donne che si baciano, dài. Io non ho niente
contro gli omosessuali,
si dice: niente di niente, lo giuro, lo assicuro, lo declamo con forza, lo grido
dal cuore,
credetemi, io sono una persona perbene, io rispetto tutti, io non ho niente
contro nessuno. E spesso è vero, verissimo. È pieno il mondo, di persone colte,
gentili, che pagano le tasse e sono amorevoli con i figli e compassionevoli con
i poveri. E non hanno niente contro nessuno, certo che no. Purché i
diversi stiano lontani, e non ci sia il rischio che contagino i loro figli, con
le loro diversità. Purché
si bacino a casa, non in un locale dove li possono vedere tutti. E purché non
succeda a mio figlio,
questo soprattutto: Dio mio ti prego, non fare accadere questa disgrazia al
sangue del mio sangue. È
normale, avere paura del diverso, di quello che non si conosce. Ma se la
televisione facesse un
piccolo sforzo per raccontare la quotidianità degli omosessuali italiani, se i
nostri zii e le nostre zie
potessero vedere quanta normalità ci può essere in qualunque diversità, quanto
bene farebbe tutto
ciò a questo povero Paese ingrigito e paralizzato, da millenarie paure e
inesauribili astuzie. Perché
la maggioranza può essere buona e gentile, magnanima e intelligente, e
premettere che non ce l'ha
con nessuno, e prometterlo solennemente, e ugualmente, poi, quando capita,
colpire senza pietà, in
sguardi, sussurri, distinguo ed esclusioni, e allora povero chi è diverso, di
qualunque diversità si
tratti, e meglio per lui se si nasconde bene.
Flavio Soriga, scrittore
l'Unità 3 dicembre 2008