Cristiani,
disobbedite come a Los Angeles
Mi vergogno di essere italiano e di essere cristiano. Non avrei mai
pensato che un paese come
l'Italia avrebbe potuto varare una legge così razzista e xenofoba. Noi che siamo
vissuti per secoli
emigrando per cercare un tozzo di pane (sono 60 milioni gli italiani che vivono
all'estero!), ora
ripetiamo sugli immigrati lo stesso trattamento, anzi peggiorandolo, che noi
italiani abbiamo subito
un po' ovunque nel mondo.
Questa legge è stata votata sull'onda lunga di un razzismo e una xenofobia
crescente di cui la Lega è
la migliore espressione.
Il cuore della legge è che il clandestino è ora un criminale. Vorrei
ricordare che criminali non sono
gli immigrati clandestini ma quelle strutture economico-finanziarie che
obbligano le persone a
emigrare. Papa Giovanni XXIII nella Pacem in Terris ci ricorda che
emigrare è un diritto.
Fra le altre cose la legge prevede la tassa sul permesso di soggiorno (i nostri
immigrati non sono già
tartassati abbastanza?), le ronde, il permesso di soggiorno a punti, norme
restrittive sui
ricongiungimenti familiari e matrimoni misti, il carcere fino a quattro anni per
gli irregolari che non
rispettano l'ordine di espulsione ed infine la proibizione per una donna
clandestina che partorisce in
ospedale di riconoscere il proprio figlio o di iscriverlo all'anagrafe.
Questa è una legislazione da apartheid, che viene da lontano:
passando per la legge Turco-
Napolitano fino alla non costituzionale Bossi-Fini. Tutto questo è il
risultato di un mondo politico di
destra e di sinistra che ha messo alla gogna lavavetri, ambulanti, rom e
mendicanti. Questa è una
cultura razzista che ci sta portando nel baratro dell'esclusione e
dell'emarginazione.
«Questo rischia di svuotare dall'interno le garanzie
costituzionali erette 60 anni fa - così hanno
scritto nel loro appello gli antropologi italiani - contro il ritorno di un
fascismo che rivelò se stesso
nelle leggi razziali». Vorrei far notare che la nostra Costituzione è stata
scritta in buona parte da
esuli politici, rientrati in patria dopo l'esilio a causa del fascismo.
Per ben due volte la costituzione
italiana parla di diritto d'asilo, che il parlamento non ha mai trasformato in
legge.
E non solo mi vergogno di essere italiano, ma mi vergogno anche di essere
cristiano: questa legge è
la negazione di verità fondamentali della Buona Novella di Gesù di Nazareth.
Chiedo alla Chiesa
Italiana il coraggio di denunciare senza mezzi termini una legge che fa a pugni
con i fondamenti
della fede cristiana.
Penso che come cristiani dobbiamo avere il coraggio della disobbedienza
civile. È l'invito che aveva
fatto il cardinale R. Mahoney di Los Angeles (California) , quando nel 2006 si
dibatteva negli Usa
una legge analoga dove si affermava che il clandestino è un criminale.
Nell'omelia del mercoledì
delle ceneri nella sua cattedrale, il cardinale di Los Angeles ha detto che, se
quella legge fosse stata
approvata, avrebbe chiesto ai suoi preti e a tutto il personale diocesano la
disobbedienza civile.
Penso che i vescovi italiani dovrebbero fare oggi altrettanto.
Davanti a questa legge mi vergogno anche come missionario: sono stato ospite dei
popoli d'Africa
per oltre vent'anni, popoli che oggi noi respingiamo, indifferenti alle loro
situazioni d'ingiustizia e
d'impoverimento.
Noi italiani tutti dovremmo ricordare quella Parola che Dio rivolse a
Israele: «Non molesterai il
forestiero né l'opprimerai, perché voi siete stati forestieri in terra d'Egitto»
(Esodo 22,20).
Alex Zanotelli, missionario comboniano il manifesto 5 luglio 2009