Chiesa, Pacs e immigrazione. La sinistra da che parte sta?
Uno spettro si aggira per l'Italia: lo spettro
dell'intolleranza, del razzismo, della xenofobia e, in una parola sola, della
stupidità. Questo spettro è alimentato soprattutto dalla destra, ma la sinistra
non è esente da colpe. Elencherò rapidamente gli aspetti più vistosi di questo
fenomeno.
Gli extracomunitari. Il termine «extracomunitario» spinge a credere che
l'immigrazione sia una storia di extraterrestri, una sorta di invasione degli
ultracorpi, che va debellata coi lanciafiamme, anziché una storia di esseri
umani. Questa Europa è mediamente ricca e grassa, e i poveri e gli affamati sono
spinti inevitabilmente a venire qui - così come i nostri emigranti andarono in
America non molto tempo fa, dove vennero spesso accolti con la stessa stupidità
con la quale noi accogliamo quelli che vengono qui.
Il lanciafiamme inventato dalla destra contro questi alieni si chiama legge
Bossi-Fini. Molta gente crede di essere protetta da questa legge. In realtà
questa legge alimenta la criminalità. Il problema fondamentale di questo paese
sono gli immigrati clandestini. Il buon senso consiglierebbe di regolarizzare
chi è ormai dentro da parecchi anni, ma questo è impedito da una legge proposta
da due menti illuminate e da un Parlamento distratto e compiacente, perché per
avere un lavoro devi avere un permesso di soggiorno, ma per avere un permesso di
soggiorno devi avere un lavoro. La conclusione di questo circolo vizioso è che
gli extracomunitari qui residenti da molti anni non possono essere
regolarizzati, e per non morire di fame devono arrangiarsi: lavorare in nero nei
casi migliori, prostituirsi, spacciare droga, rubare in quelli peggiori. E chi
ha inventato questa legge, che produce insicurezza, ha il coraggio e l'impudenza
di fare convegni sulla sicurezza!
Pompeo promosse l'integrazione dei pirati di Mitridate dopo che furono
sconfitti, Caracalla concesse la cittadinanza romana a tutti i sudditi
dell'Impero. Ecco come si crea una vera sicurezza: includendo, non escludendo, e
ecco la differenza fra un vero politico, che guarda lontano, e un piccolo
demagogo che vive alla giornata, preoccupato solo di soddisfare la sua
clientela..
I matrimoni omosessuali. Kant - che non fumava l'erba né aspirava cocaina -
definisce il matrimonio «un contratto per l'uso reciproco degli organi
sessuali».
Kant dovrebbe essere uno dei pilastri del pensiero politico della destra, ma è
evidente che la destra italiana non accetterà mai tale definizione. Il problema,
però, è che non l'accetta nemmeno la sinistra, che ora è addirittura impaurita
dalle armate del family day. Un milione di persone! Fossero stati anche due, qui
non è in pericolo il matrimonio eterosessuale: in pericolo è la volontà di una
minoranza di vivere con chi gli pare e piace, e dare veste legale a questa
unione.
I Pacs sono diventati Dico, ma tutto lascia credere che nemmeno questo surrogato
dei Pacs passerà tra la maglie di un'intolleranza omofobica trasversalmente
diffusa e largamente rappresentata in Parlamento. La vistosa assenza del maggior
partito della sinistra alla manifestazione di piazza Navona parla da sola sul
destino di questa legge. E qui, di nuovo, anziché regolarizzare si produce solo
illegalità.
La Chiesa cattolica. In realtà esistono due chiese.
Esiste la chiesa che rappresenta in Italia una delle poche voci in difesa
dell'immigrazione clandestina, perché sperimenta di persona, giorno per giorno,
ad esempio grazie ai sacerdoti che vivono e lavorano in Sudamerica, in Brasile,
in Colombia in Ecuador, il contatto con una realtà che noi abbiamo dimenticato e
che non riusciamo più a concepire. Per loro la chiesa è l'unico rifugio e
l'unica speranza di salvezza, oltre a essere l'unico elemento culturale comune
alla nostra storia e alla loro, e uno dei motivi principali per cui hanno
preferito venire nei paesi di lingua latina - nonostante che siano gli stessi
paesi che hanno sterminato i loro antenati e che li hanno ridotti in povertà.
Questa è la chiesa della pietas - in realtà un sentimento comune al mondo pagano
e a quello cristiano, perché patrimonio comune di ogni essere umano degno di
questo nome.
Poi c'è l'altra chiesa, quella che va ogni giorno sui telegiornali e che destra
e sinistra fanno a gara nel corteggiare. Questa chiesa non è affatto sotto
attacco in Italia, come sostengono anche alcuni esponenti della sinistra e molti
ex - quelli immortalati nel video omonimo di Roberto Mariani.
Al contrario, questa chiesa è da molto tempo all'offensiva per aumentare il
proprio potere e difendere i propri privilegi, primo fra tutti l'esenzione
fiscale, i cui proventi - è bene precisarlo - vanno solo in minima parte
all'altra chiesa. Questa chiesa è da sempre un fenomeno politico, e si comporta
come ogni organismo politico che si rispetti. I preti non si sposano, ma predica
il matrimonio agli altri; l'omosessualità è diffusissima, ma è definita
ufficialmente una pratica contro natura e una malattia, ecc. Non sono parole di
verità, ma normali procedure di autoconservazione di un organismo politico
costruito su una mitologia che ha funzionato nei secoli e funziona ancora, e che
non si può modificare senza il rischio di vedere la propria fine. Si capisce
perché questa chiesa rappresenti oggi, per una sinistra senza più miti e senza
più identità, un polo di attrazione.
Il problema è che questa chiesa si è costruita nei secoli grazie
all'intolleranza e all'esclusione di ogni altro credo. Questa è la Chiesa che ha
prodotto e fomentato le guerre di religione, e oggi versa vino vecchio in otri
nuovi con la lotta contro il relativismo culturale. E si capisce, di nuovo, come
una sinistra che nonostante le canzonette del Primo Maggio ha l'ideologia nel
proprio Dna possa essere sensibile a questa musica. Ma qui occorre essere chiari
anche a costo di apparire estremamente duri. Tra questa chiesa e il mondo
moderno ci sarà sempre guerra.
Il relativismo è una conquista irrinunciabile, perché senza relativismo non c'è
scienza degna di questo nome. Siamo un granello di polvere in un universo
infinito, e non sappiamo quasi niente né di quello che c'è fuori di noi, né di
quello che c'è dentro di noi. Ma abbiamo un cervello, e è solo questo che ci
permette di sopravvivere. Sulla carta, la razza umana si sarebbe dovuta
estinguere immediatamente dopo la sua comparsa sulla terra.
Bipede implume, esposto alle intemperie, più debole di tutti gli animali, meno
veloce di tutti gli animali, come è potuto sopravvivere agli attacchi
dell'ambiente circostante? La risposta è che l'evoluzione gli aveva regalato una
mente autocorrettiva. Una mente che sa valutare le circostanze del momento, e
che è pronta a cambiare rapidamente idea. Ma una mente per poter cambiare idea
deve essere libera di pensare, libera da preconcetti, e padrona, non schiava,
delle sue teorie.
Naturalmente anche la chiesa è dovuta cambiare per sopravvivere. Ma non ha mai
intaccato il suo «zoccolo duro» ideologico. La chiesa come fenomeno politico ha
costruito la sua fortuna su dogmi immutabili, e non può rinunciarvi senza
tramontare. Non è la chiesa che deve scegliere da che parte stare: è la
sinistra.
Luciano Albanese Il manifesto 29/5/07
professore associato della facoltà di Filosofia della Sapienza di Roma