Aumenti ai prof di religione. Schiaffo
ai precari della scuola
Una circolare del Tesoro di fine dicembre consente di calcolare gli scatti
di anzianità anche sull’indennità integrativa speciale. Da maggio i prof di
religione prenderanno di più e recupereranno il pregresso
Per i docenti anche fuori ruolo, gli scatti di anzianità andranno calcolati
anche sull’indennità
Il personale delle altre materie non ha scatti, e i precari percepiscono solo lo
stipendio base
Numeri. Circa 25mila i prof di religione di cui 12mila con incarico annuale
Buste paga più ricche per i prof di religione. Il ministero dell'Economia lo
scorso 28 dicembre ha, infatti, emanato una nota che riguarda la procedura di
calcolo degli aumenti biennali per gli insegnanti di religione e stabilisce che
questi incrementi i quali prima venivano calcolati nella misura del 2,5% del
solo stipendio base dovranno ora
ammontare al 2,5% dello stipendio base comprensivo della indennità integrativa
speciale. Non un dettaglio: quella quota può raggiungere un terzo dello
stipendio. «Adesso dunque spiega lo Snadir, il sindacato nazionale autonomo
degli insegnanti di religione dal primo maggio 2010 le direzioni provinciali del
Tesoro dovranno procedere al pagamento degli arretrati. Dal pagamento saranno
esclusi i docenti ai quali il mancato inserimento dell'indennità nel calcolo
degli aumenti biennali era stato compensato, già a partire dal 2003, con un
assegno ad personam». Critica l'Anief (Associazione nazionale insegnanti
ed educatori in formazione) secondo cui questa concessione a una ristretta
cerchia di docenti dimostrerebbe che «ancora una volta il governo dimentica i
precari della
scuola». In effetti la circolare, emanata alla chetichella nell’ultimo giorno
utile dell’anno, rinnova un conflitto già aspro all’interno del corpo
insegnate. Una diversità di trattamento che risale almeno al 2003, quando
sempre il governo di centrodestra varò l’immissione in ruolo dei docenti
«selezionati» dalle Curie.
PLATEA
Il provvedimento del dicembre scorso riguarda tutti i circa 25mila insegnanti di
religione impegnati su territorio nazionale. Sia quelli di ruolo, sia i precari
(circa 12mila), che così incassano un doppio vantaggio rispetto agli altri. Gli
insegnanti di ruolo di altre materie, infatti, non hanno scatti biennali di
anzianità (quelli di religione li mantengono dal vecchio regime, quando erano
tutti fuo-ri ruolo), mentre i precari godono solo dello stipendio base: solo al
momento dell’ingresso in ruolo avviene la ricostruzione retroattiva di scatti e
quindi aumenti. Su questo si è concentrata la battaglia della Cgil scuola, che
chiede per tutti la ricostruzione di carriera.
PRIVILEGI
L’ultima decisione, dunque, è una vera beffa per chi chiede equità di
trattamento. Un passo che si aggiunge a una lunga serie di privilegi:
accesso alla cattedra su segnalazione dell'ordinario diocesano, assunzione sulla
base di un successivo concorso riservato, passaggio ad altra cattedra in caso di
perdita del requisito per insegnare la religione (l'attestato dell'ordinario
diocesano) e scatti biennali anche per i precari. «Mentre il ministro
Tremonti a dicembre ricorda alla Curia che presto saranno liquidati gli scatti
biennali di anzianità al personale docente di religione con incarico annuale o
di ruolo, che non ha mai richiesto tale indennità sotto forma di assegno ad
personam, permane, purtroppo, il silenzio verso tutto il restante personale
precario», dichiara Marcello Pacifico, presidente dell'Anief (l'Associazione
nazionale insegnanti ed educatori in formazione).
SOLDI E
AUMENTI
Secondo alcuni calcoli effettuati dai sindacati l’aumento potrebbe valere 220
euro in più in busta paga, arretrati esclusi. Per il rinnovo del contratto
degli insegnanti, invece, i sindacati hanno chiesto un aumento di 200 euro
mensili da erogarsi in tre anni, ma il ministro della Pubblica amministrazione
è disposto a concederne appena 20. E non solo. Vorrebbe agganciare gli aumenti
di stipendio dei docenti al merito.
Bianca Di Giovanni l’Unità 17.1.10