Le virtù eroiche di Pio XII

Dunque Pio XII conosceva benissimo la realtà delle camere a gas. E non ignorava la differenza
specifica tra altri possibili crimini in corso nel 1944 - come quelli attribuiti ai Russi nei paesi baltici
- e lo sterminio di massa degli ebrei. Inoltre, a fine 1943, Pacelli si preoccupava non delle razzie
naziste nella Capitale, bensì dell’eventuale trasformarsi di Roma in campo di battaglia, con l’arrivo
degli Alleati. Nonché della presenza di «piccole bande comuniste», che avrebbero potuto
commettere violenze al momento dell’evacuazione tedesca
. Già, sono rivelazioni inquietanti quelle
che ci vengono dagli archivi londinesi di Kew Garden, per merito di Mario J. Chiereghino e
Giuseppe Casarrubea (e di cui ci dà notizia sul Corsera di ieri l’altro Antonio Cairoti). In particolare
inquieta il fatto che il giorno dopo la partenza dei vagoni piombati per Aushwitz da Roma, con i
10024 ebrei presi al ghetto e altrove, Pio XII non accennasse affatto al tragico evento, con
l’ambasciatore Usa Tittmann.

Né d’altra parte la Santa Sede, tra il16 ottobre e il 18, cercò di fermare la deportazione degli ebrei,
stipati prima al Collegio Militare della Lungara e poi nei vagoni alla Stazione Tiburtina. Due giorni
e mezzo di tempo, tra rastrellamento e partenza. E nessun passo ufficiale, né sottotraccia! A parte
(sembra) una larvata «minaccia» di protesta, mai attuata. Come è possibile? E come è possibile che
Pacelli, sollecitato nel novembre 1944 dall’Ambasciatore inglese D’Arcy Osborne a fermare la
deportazione degli ebrei d’Ungheria, abbia invece sollevato il tema dei crimini russi? Consentendo
peraltro sulla incomparabilità dei crimini in questione: «su questo il Papa ha concordato», dice
D’Arcy Osborne. Risultato: nessuna denuncia, nessun intervento. Silenzio.
Davvero intervenire sarebbe stato inutile e dannoso? Non ci si poteva provare? E il vero pericolo
erano le «piccole bande comuniste» e i comunisti?
No, è insostenibile. Ma ancor più insostenibile è che si voglia far beato e santo questo Papa per
«virtù eroiche». Proprio così. Eroiche...

Bruno Gravagnuolo      l'Unità  3 febbraio 2010