I sicari della libertà
Che cosa è la libertà di stampa? Per stare al presente e al concreto è qualcosa
che l´attuale capo del governo non ha mai apprezzato né coltivato. Guglielmo
Zucconi e il sottoscritto, chiamati nel 1983 come esperti d´informazione a
preparare il telegiornale di Canale 5, la sua televisione, ci trovammo di fronte
a questa sorpresa (nostra non sua): che a lui l´informazione importava solo in
quanto pubblicità e potere.
E che, avendo già l´una e l´altra con la struttura di Publitalia e con
l´alleanza con Craxi, del telegiornale avrebbe fatto volentieri a meno. Infatti
lo ritardò per anni. La libertà di stampa per Silvio è un lusso, una stranezza,
uno snobismo che viene dopo la pubblicità e «il fare», inteso come buon affare.
Che cosa è la libertà di stampa? Per stare al presente e al concreto è un
bene di cui l´uomo moderno non può fare a meno e che rimpiange se ne è privato.
Generazioni di uomini sono vissute senza democrazia e senza libertà
d´informazione nei secoli passati. Oggi, dopo la Riforma, le
rivoluzioni borghesi, l´Enciclopedia, la libertà d´informazione è diventata
necessaria e fortemente desiderata come l´aria che si respira. Oggi la
conoscenza dei rapporti tra gli individui e lo stato, fra gli individui e le
Chiese non può più essere nascosta sotto la cappa delle sacralità, oggi è
diventato un diritto naturale. Tutto ciò è ostico e forse incomprensibile al
nostro capo del governo. Egli è solito dire che il nostro è uno strano paese,
dove la RAI e i giornali che appartengono allo stato si permettono di essere
critici verso un governo democraticamente eletto. E lo ripete di continuo,
credendo di aver trovato l´argomento inoppugnabile, che invece è la
dimostrazione della sua estraneità alla democrazia, dove lo Stato non è la
stessa cosa del Governo, e dove la libertà d´informazione non è la stessa cosa,
anzi molto diversa, dalla pubblicità, semmai un suo necessario correttivo.
Che cosa è oggi in Italia la libertà di stampa? Direi che è il contrario
del berlusconismo attivista e ingordo. La trasmissione televisiva a reti
riunite in occasione della consegna delle prime case ai terremotati abruzzesi è
stata una riedizione delle «opere del regime» mussoliniano, cioè propaganda. La
libertà di stampa è la presa di cognizione e di coscienza del suo insostituibile
valore in una società civile e moderna. E allora come può un uomo, che si crede
«fatale» come Berlusconi, volere, anzi pretendere, uno spettacolo così arcaico
di un autocrate che non ammette critiche, interruzioni, domande, e che in
pubblico rivendica meriti ridicoli, come di aver salvato il mondo dalla crisi
economica, e l´Italia dai malvagi catastrofisti che preferiscono al bene del
paese la sua rovina.
La libertà di stampa è anche questo: di essere l´unico freno, l´unica difesa
che restino quando si scatenano le maree autoritarie, assurde ma reali. La
libertà di stampa non è un lusso e non è un capriccio, è una conquista dell´homo
sapiens, che i vari autoritarismi credono di poter sostituire con le
tentazioni del denaro e del comando. La rinuncia alla libertà di stampa
equivale a un suicidio per la società moderna, la pesantissima crisi economica
per cui stiamo passando è in notevole parte dovuta proprio ai limiti che le
avidità imperanti hanno imposto all´informazione e alla conoscenza.
La libertà di stampa è la voglia di verità, la voglia di conoscenza, innate in
ogni essere che ambisca a essere homo sapiens. Il buon informatore
deve sapere che questa libertà non è illimitata e irresponsabile, che come tutte
le libertà deve rispettare le libertà degli altri, ma nella mia lunga esperienza
di giornalista mi pare di aver capito che la libera informazione è oggi,
forse, l´unica difesa a nostra disposizione contro le irresponsabilità della
scienza e del progresso senza limiti e ragione. E anche l´unico freno
alle ricorrenti follie degli uomini che non dormono mai, che non invecchiano
mai, che, come il nostro, rivendicano il diritto al potere assoluto,
all´obbedienza totale del popolo, che poi amano chiamare sovrano. La libera
informazione è il nostro specchio: serve a vedere come siamo e a quali
tentazioni esposti.
Giorgio Bocca Repubblica 19.9.09