L’avanzata dei Teocon ed il vuoto di una politica alternativa
Piemonte. Casini e Pera sbarcano a Torino. Enorme l'entusiasmo dei presenti. Ma davvero non esistono alternative etiche non religiose in cui ci si possa identificare?
 


I Teocon occupano la scena piemontese, e lo fanno in grande stile.
I Presidenti di Camera e Senato Pier Ferdinando Casini e Marcello Pera hanno riempito, nel giro di un paio di giorni l’uno dall’altro, due delle principali sedi di incontro di Torino, il Teatro Nuovo e l’Unione Industriale.
Appuntamenti di carattere differente – l’apertura della campagna elettorale dell’Udc per Casini, la presentazione del libro scritto da Joseph Ratzinger “L’Europa di Benedetto nella crisi delle culture” nel caso di Pera – ma con uno stesso significato culturale, sociale e politico: il ritorno di una fortissima componente cattolico-integralista nella dimensione della vita pubblica piemontese.
E’ indubbio che l’ondata Teocon sia un fenomeno nazionale ed internazionale diffuso, ma Torino ha confermato la propria natura di città laboratorio fornendone una sintesi limpidissima che forse dovrebbe essere analizzata con maggior attenzione.
L’incontro di sabato scorso con protagonista il Presidente della Camera era di carattere dichiaratamente elettorale, e la presenza del Ministro ai Beni Culturali Rocco Buttiglione, del Sottosegretario all’Economia Michele Vietti, dell’Europarlamentare Vito Bonsignore e di molti altri nomi illustri dell’Udc ha certamente contribuito al successo dell’evento. Ma il numero e l’entusiasmo dei partecipanti non possono essere sottovalutati, soprattutto in un contesto in cui la politica sembra aver perso la capacità di mobilitare le persone.
Aspetti questi, emersi in modo ancor più evidente nell’incontro per la presentazione del libro di Papa Benedetto XVI, dove le tre aule allestite all’Unione Industriale di Torino sono state letteralmente invase dei seguaci della Gioventù Ardente Mariana e dal movimento dei Focolarini, oltre che dai semplici curiosi.
Alto il numero dei politici in sala – in prima fila l’onnipresente Enzo Ghigo, ex presidente della Regione e possibile sfidante del Sindaco Sergio Chiamparino – ma soprattutto altissimo il numero dei giovani che hanno ascoltato, per oltre due ore, la complicata dissertazione filosofica condotta dall’Arcivescovo di Bologna Monsignor Carlo Caffarra, seguita dalla relazione del Presidente Marcello Pera sul senso dei conflitti tra valori e culture differenti.
Un intervento, quello di Caffarra, di smaccata impronta integralista, imperniato sulla critica verso il relativismo morale che affonda le sue radici nella “neutralizzazione della vita associata”, da cui dipende lo “sradicamento dell’uomo dai suoi valori”. Ai principi di “neutralità e tolleranza” l’Arcivescovo di Bologna ha contrapposto i precetti della Chiesa, sostenendo che, pur senza mettere in discussione le regole statali alla base della vita sociale, la piena realizzazione dell’essere umano può avvenire solo se ci si riconosce in un universo di valori di natura religiosa rappresentati, nel mondo occidentale, nella dottrina cattolica.
La tesi ardita ha suscitato perplessità tra gli stessi cattolici piemontesi, al punto da indurre Comunione e Liberazione alla scelta di non aderire all’incontro.
Tuttavia, a dover stupire – e forse anche a preoccupare – non sono stati tanto i prevedibili toni fondamentalisti, quanto l’entusiasmo del pubblico.
La voglia di partecipare e di trovare risposte per la definizione della propria identità sono aspetti a cui il sistema politico dovrebbe fornire soluzioni credibili, ma che al contrario oggi sono cavalcati quasi “in esclusiva” dall’agguerrito ed indisturbato movimento Teocon.
E’ difficile accettare che la ricerca di un universo morale in cui riconoscersi e da cui trarre indicazioni per orientare il proprio agire nel mondo possa trovare risposta solo nella proposta della Chiesa.
Davvero non esistono alternative etiche non religiose in cui ci si possa identificare? Forse i partiti della sinistra dovrebbero riflettere più attentamente su questa domanda.

 Rachele  Venco    da  AprileOnLine.Info n.82 del 18/01/2006