Per le ronde il nemico è lo zingaro
Ho ricevuto una telefonata da un Sinto. Mi dice che devo smettere di dire che
Rom e Sinti sono lo stesso popolo, che loro non c'entrano nulla con i rom
stupratori e che per colpa nostra i gage se la prendono anche con i Sinti.
Non capisco. Poi mi arrivano notizie di alcuni amici preoccupati : in diverse
città italiane prossime alle elezioni amministrative esponenti del Popolo delle
Libertà hanno offerto ai Sinti - cittadini italiani- 50€ per voto in cambio di
protezione dopo una eventuale vincita. È già successo - mi dicono - anche con
altre formazioni di destra. Gli "zingari" allora non sono proprio tutti da
buttare via e da prendere a "calci nel culo"? Ce ne sono che servono per una
manciata di voti e così si esporta un po' del proprio razzismo nelle comunità
che ne sono anche l'oggetto e scatenare un'altra guerra: Sinti, cittadini
italiani, votanti, contro i Rom stranieri, "tutti stupratori e ladri" e non
votanti.
Mi chiedo che protezione possono offrire a queste persone terrorizzate? Forse le
ronde selezioneranno in che campo andare? E come potranno spiegare questo ai
loro elettori che in ogni campo senza distinzione vedono solo zingari e basta?
Come la prenderanno quegli elettori che sul Facebook hanno creato un
gruppo che si chiama ACCENDI ANCHE TU UN FIAMMIFERO ... PER DARE FUOCO A UN
CAMPO ROM!!! e che ha 14400 iscritti che ripetono nella loro chat, le
parole i concetti dei vari Borghezio e che non vedono l'ora di iscriversi alle
associazioni "civili e innocue" che faranno le ronde "armati solo di
telefonini"? Tanto per non lasciare dubbi uno di questi aspiranti rondisti si
firma con un nome tragicamente famigerato: Himmler. Questi sono gli allievi di
Gentilini che con la stessa camicia verde e dallo stesso palco di Bossi e Maroni
invoca l'eliminazione dei bambini zingari. La Lega, come l'apprendista stregone
di Paul Dukas (per chi avesse visto Fantasia di Disney) ha innestato con la sua
campagna di terrore contro immigrati e rom una deriva razzista che trova nelle
norme del pacchetto sicurezza legittimità e giustificazione e soprattutto scava
nella coscienza delle persone il solco incolmabile dell'odio. Io vengo da un
paese distrutto dall'odio e Ivo Andric, grande scrittore serbo, ci aveva
ammonito: "Io so che l'odio e la collera hanno una loro funzione nello
sviluppo della società. Ci sono ingiustizie e soprusi che solo i vortici
dell'odio e della collera possono annientare. Ma non si tratta dell'odio che
rappresenta un momento nel processo di sviluppo della società, la tappa
inevitabile di un'evoluzione storica, ma di un odio che si manifesta come una
forza autonoma, che trova in se stesso la propria ragione di essere. È l'odio
che fa scontrare l'uomo con un suo simile e poi li rigetta entrambi nella
miseria e nella disgrazia, o li sotterra."
Dijana Pavlocic l’Unità 28.2.08
dijana.pavlovic@fastwebnet.it