C'è accordo tra le due sponde del Tevere

Chi vuole comprendere il successo elettorale di Berlusconi non deve né dimenticare né
sottovalutare il contributo del mondo cattolico più ufficiale. Un contributo notevole, che presenta
alcuni aspetti in parte nuovi, sui quali vale la pena di riflettere. Si tratta, in primo luogo, non tanto
delle basi quanto dei vertici, dei palazzi: ma, oggi più che mai, sono i vertici che contano, le
strutture. Le altre voci sono silenziose quasi del tutto. I motivi del sostegno vaticano - in pratica la
Conferenza episcopale - si possono facilmente catalogare. In primo luogo alcune questioni «calde»
nelle quali l'accordo fra Berlusconi e i vescovi è chiaro: valga, fra tutte, la questione Englaro con il
seguito, il dibattito parlamentare sul testamento biologico. Lotta, cioè, alla presunta eutanasia. Una
questione che sta occupando le prime pagine e nelle quali l'accordo fra le due sponde del Tevere è
clamoroso. Come quello su tutte le questioni di etica biologica. Agli accordi positivi corrisponde un
certo silenzio su questioni nelle quali, invece, il Vaticano potrebbe guidare un'opposizione più
decisa. Si pensi all'atteggiamento del governo Berlusconi nei confronti degli immigrati: basti
pensare a Lampedusa e ai campi rom. Il mondo cattolico potrebbe - dovrebbe - esprimere
un'opposizione più decisa, ma non lo fa.
Non bastano alcune affermazioni di «Famiglia cristiana».
Una prudenza ben poco evangelica e molto berlusconiana. Così nei confronti di una situazione
economica che rende la vita molto difficile ai più poveri, proprio a quelli che il cattolicesimo
dovrebbe difendere. Né si deve dimenticare l'appoggio che il governo Berlusconi concede alle opere
cattoliche, a cominciare dalle scuole private e dall'insegnamento di religione cattolica nelle scuole.

Un appoggio notevole, indispensabile per il cattolicesimo ufficiale e, a quanto pare, non intaccato se
non in piccolissima misura dalla generale crisi economica. A queste considerazioni se ne deve
aggiungere un'altra, anche questa importante: non mancano nel cattolicesimo le posizioni differenti,
più o meno di opposizione al centrodestra.
Sono però, scarse. Le autorità sia religiose che politiche
cercano in tutti i modi di farle tacere. I tempi cambiano: oggi basta tagliare i viveri, anche senza
provvedimenti di censura come una volta. Il risultato è un appiattimento a favore dei vertici politici
e di una «religione civile» che li sostiene. Tempi duri per i dissensi.

Filippo Gentiloni      il manifesto 22 febbraio 2009