L'OTTOPERMILLE: RICERCA DI DIO OPPURE UNA FORMA DI SIMONIA?
Persino per garantire la libertà religiosa le religioni sono un ostacolo, una difficoltà, mentre lo stato laico le tutela per sua intrinseca natura di sostenitore e garante delle libertà, tutte, non solo quella religiosa.
Anni fa un mal di pancia di
Berlinguer, forse provocato da fichi regalatigli dall'ambasciatore di un paese
arabo diventò una notizia pubblicata su tutti i giornali. E poche settimane
dopo, uno scivolone in bagno di Zaccagnini pure. I due episodi entrarono
nell'antologia del femminismo come esempio ironico di che cosa vuol dire che il
personale è politico: per gli uomini potenti è politico persino il personale più
pettegolo (erano fichi avvelenati? Zaccagnini aveva bevuto?): se invece una
donna veniva violentata, era offesa la morale e la persona poteva pure darsi che
venisse creduta simulatrice o provocante. Per far diventare politico il
personale delle donne ci sono volute lotte importanti e la cosa non è ancora
consolidata. Per esempio l'aver rifiutato -al tempo in cui fu fatta la 194-
dissuasori o persuasori nei consultori perché le donne non sono sceme né
cittadine sotto tutela e sanno e possono decidere da sé, è posizione non ancora
uscita dal personale, non è diventata politica, a vedere che le prese di
posizione contro la presenza di "volontari" del movimento per la vita nei
consultori sono deboli scarse e stupite.
Per questa ancora esistente disparità sulla valutazione politica o personale dei
fatti, sarebbe bene che gli uomini potenti che possono far diventare politica
qualsiasi notizia che riguardi le loro viscere, fossero molto discreti. Sia
perchè la discrezione è una bella virtù civile, sia perché è facile che le
rivelazioni sui propri itinerari interiori siano strumentalizzate o credute
opportunistiche (Parigi val bene una messa) sospettate, usate malamente. Sembra
che Bertinotti sia da qualche tempo incamminato in una ricerca spirituale sulla
quale non ho nulla da dire, se non che a me non interessa e non mi pare
rilevante che se ne parli sui giornali, anche perché si tramuta subito in
giudizi su fatti italiani del momento, sui quali sarebbe bene tenere posizioni
molto precise. Ad esempio non si capisce davvero che cosa c'entri l'ottopermille
con la ricerca di Dio: molti credenti colti di teologia e di storia della chiesa
pensano persino che sia una forma di simonia. Comunque se l'ottopermille va
bene, perché Bertinotti non fa propria una proposta di legge presentata da tempo
da Elettra Dejana (in accordo con associazioni di donne) per estenderlo anche
all' associazionismo politico femminile e femminista? sarebbe un certo
riequilibrio tra i generi nell'accesso a risorse economiche, e molte donne
invece di lasciare l'ottopermille allo stato perché non vogliono darlo alle
chiese, lo destinerebbero ad associazioni femminili e femministe evitando così
che -lasciato allo stato per fini umanitari- sia stornato a sostenere i costi
della spedizione "umanitaria" a Nassirija.
E per venire al merito: oggi è in corso una vera programmata lotta di
riconquista neotemporalista da parte della chiesa cattolica, di inusitata
pesantezza e antistoricità. Essa urta profondamente i livelli di coscienza
raggiunti, come si vede persino dal gradimento di prograrmmi televisivi che
usano una certa dose giornaliera di ironia contro la Cei Ruini il papa. Che vi
sia un buon livello di coscienza civile si vede ad esempio dalla manifestazione
studentesca con i suoi contenuti a difesa della scuola pubblica e della laicità
e con un serio livello critico e di autonomia personale a sentire gli e le
studenti intervistate dai tg. Non vedremo mica le firme di "intellettuali" di
sinistra sotto l'appello uscito lo stesso giorno per sostenere che ai giovani
bisogna impartire una "educazione" ? la divaricazione è enorme. Moltissimi
giovani e ragazze chiedono un rapporto scolastico fondato sul rispetto e sulla
critica (cioè l'essenziale di una scuola pubblica) e viene loro proposto
l'ammaestramento e l'educazione autoritaria. Le donne propongono un loro cammino
di riflessione sul perchè della sconfitta al referendum e nessuno ribatte alle
insidie quotidiane in materia riproduttiva dando la parola alle donne o almeno
imparando la nostra storia.
In generale credo che oggi sia necessario un atteggiamento rigorosamente laico,
proprio perchè la cultura religiosa in Italia è scarsa e naturalmente il
personale ecclesiastico ne possiede più del normale politico italico e per di
più la esprime autoritativamente. E perché vi è un crescente fastidio popolare
per l' inframmettenza dei preti condivisa anche da preti e anche perché non se
ne può più che laicità sia intesa come confronto tra confessioni religiose, il
che si deve chiamare propriamente ecumenismo. Laicità è esposizione di posizioni
razionali e situate storicamente, senza pretese autoritative e con disposizione
al confronto alla pari. Bisogna davvero sottrarsi persino con puntigliosità e
non lasciarsi coinvolgere in dispute giornalistiche su cose di religione. Il
Vaticano non è uno stato democratico né di diritto e non può far parte come
stato dell'Europa politica. Come pretende di dire su quali basi va collocata? Le
scelte religiose di ciascuna persona non sono rilevanti per la presenza o il
giudizio politico: è persino una decisione del concilio: nelle elezioni i
credenti debbono scegliere le persone competenti, non le persone credenti in
quanto tali. Faccio un esempio: durante la campagna delle europee i giornali di
Bolzano e Trento fecero a tutti quelli e quelle che erano in lista interviste
con domande "di varia umanità" tipo sui romanzi letti, i film o le canzoni
preferite gli sport praticati ecc. e alla fine "Lei va a messa la domenica?".
Risposi che non avevano diritto di pormi la domanda, che non era rilevante
politicamente. Avrei potuto rispondere di no, oppure che ho superato l'età entro
la quale vi era l'obbligo di rispettare il precetto, o che dopo il Vaticano
secondo il precetto non è più tale o che il cristianesimo non è una religione
dell'osservanza e già Dante sapeva che l'attenzione alle forme esteriori della
religione era bigottismo ignorante, dimostrando che ne sapevo più del
giornalista che mi aveva posto la domanda. Ma oggi credo che bisogni resistere
soprattutto al coinvolgimento religioso ossequiente e attenersi con scrupolo a
dire che nessuno ha diritto di chiedere notizie sull'appartenenza religiosa. Il
diritto di non essere religiosi deve essere affermato perchè oggi è ben poco
riconosciuto e ormai Ruini si permette di definire sprezzantemente "pallottole
di carta" le critiche che gli vengono mosse. A quando il foglietto con
l'attestato del precetto pasquale o la dichiarazione di battesimo sulla pagella
scolastica? Alla condanna di un magistrato che non vuole crocefissi nelle aule
di tribunale ci siamo già. Per fortuna (nostra, non loro) ci sono le
costituzioni islamiche con le quali il papa se la prende perché non
rispetterebbero abbastanza i diritti e i privilegi della chiesa cattolica. Così
si capisce che persino per garantire la libertà religiosa le religioni sono un
ostacolo, una difficoltà, mentre lo stato laico le tutela per sua intrinseca
natura di sostenitore e garante delle libertà, tutte, non solo quella religiosa.
Lidia Menapace da www.italialaica.it