Laicità in crisi sulle rive del Tevere
Mai come in questo periodo si parla di laicità, ma mai come
adesso la laicità è in crisi. Crisi profonda: non solo politica, ma sociale e
anche religiosa.
Vale la pena di riflettere su un argomento che tocca da vicino tutti, cattolici
e non, credenti e non. Le linee del Tevere si stanno allontanando l'una
dall'altra. In vista delle elezioni ma non soltanto. La crisi è più profonda. Né
basta, a spiegarla, la fine di quella Democrazia cristiana che per decenni aveva
assicurato alla politica italiana una certa laicità, e alla cattolicità una
notevole sicurezza e prestigio. Ora non è più così.
Si può tentare un'analisi delle cause e della situazione che si è venuta a
creare. Sta scomparendo quella preziosa fascia di cattolicesimo veramente laico.
Credente, profondo, ma laico. Penso a una parte della Democrazia cristiana
(un'altra parte era clericale). Penso soprattutto a pensatori come Pietro
Scoppola che ci ha lasciati da poco. Posizioni veramente cattoliche e veramente
laiche. Ben lontane sia dal clericalismo che dal laicismo. Né teodem né
anticlericali. Obbedienza soprattutto alla coscienza. Fede nella Parola ma anche
nella democrazia. Oltre a Scoppola penso a De Gasperi e al suo difficile
rapporto con il Vaticano che favoriva uno spostamento verso destra.
Questa laicità cattolica o cattolicità laica è in crisi, se non addirittura del
tutto scomparsa. Le cause? Non basta imputarle alla fine della Democrazia
cristiana, penso che si debbano cercare oltre Tevere. La gerarchia cattolica ha
avuto paura di perdere posizioni e privilegi e è diventata sempre più
aggressiva. Ha aumentato le pretese e l'invadenza. Gli spazi del dubbio e della
discussione si sono andati restringendo, l'invocazione alla sottomissione si è
fatta sempre più stringente. Aut aut: o da una parte o dall'altra. Via al dubbio
e alle mediazioni.
In primo piano proprio le questioni più spinose e discutibili, come quelle della
nascita del sesso e del matrimonio. Questo irrigidimento vaticano ha prodotto
due conseguenze correlate l'una all'altra: un aumento dei teocom genuflessi più
o meno convinti da una parte e dall'altra un rafforzamento dei contrari, i
laicisti, forti di nuovi argomenti anche spesso di buon livello. Penso, fra
l'altro, al mondo di Micromega e affini.
O di qua o di là. E per i credenti cattolici laici una vita sempre più difficile
con spazi sempre più ridotti. L'aggressività vaticana produce cittadini o
genuflessi o contrari. Un grave impoverimento della nostra vita democratica.
Filippo Gentiloni Il manifesto 26/3/08