Laicità e dintorni
La sinistra, se
c'è, batta un colpo
Il pil, già. Il pil è importante, figuriamoci. Però, pil a parte, al loro Family
Day i socialisti spagnoli hanno risposto con una certa nettezza. Qui da noi,
invece, stiamo ancora aspettando di capire, mesi dopo la versione italiana di
quella manifestazione, cosa ha ascoltato Piero Fassino - all'epoca segretario
del maggiore partito di centrosinistra - che proprio di ascolto, allora, parlò;
e non di altro. Ma la cosa davvero preoccupante della attuale situazione
italiana va addirittura al di là degli stessi contenuti e investe in pieno il
ruolo che la sinistra intende svolgere per questo paese.
Nonostante ciò che pensa Prodi, il quale di recente ha rivendicato una affermata
superiorità italiana relativa appunto al pil, va infatti ribadito che in Spagna
il fronte laico la propria voce l'ha fatta sentire. Si potrà non essere
d'accordo sul merito, appunto, ma è importante che le forze in campo siano
schierate e riconoscibili. Soltanto così è possibile avviare un dialogo vero e
far emergere gli obiettivi. In Italia, invece, più che altro sembra di assistere
a un monologo. Nessuno o quasi, infatti, si contrappone al variegato fronte
confessionale che ormai ha lanciato una vera e propria campagna
politico-culturale dall'orizzonte più ampio che mai.
È sempre più chiaro che in pochi, a sinistra, facciano i conti con il fatto che
tutte le battaglie combattute negli ultimi mesi - fecondazione assistita,
testamento biologico, aborto, unioni civili, per citarne qualcuna - siano parte
dello stesso pacchetto che parte dal diritto naturale e che non può che tornare
lì. E non è tutto. Si tratta di una battaglia che, contando sulla inazione anche
un po' arrogante della sinistra, il fronte cattolico sta vincendo non soltanto
perché è in grado di ottenere risultati politici come la legge 40 o l'impasse
sul testamento biologico o la tragicommedia surreale delle unioni civili in
Campidoglio, ma soprattutto perché stiamo assistendo a una sorta di
colonizzazione culturale senza precedenti.
Si pensi all'utilizzo dell'espressione "eticamente sensibile" ormai comunemente
utilizzata senza che nessuno o quasi, da sinistra, abbia qualcosa da eccepire
sul fatto che in questa categoria si faccia rientrare soltanto ciò che agli
avversari piace. Oppure, si legga l'intervista a Giorgio Tonini pubblicata ieri
dal Corriere della Sera nella quale, nell'affrontare le questioni sul tappeto,
egli assume le regole imposte dall'avversario come fossero le regole del gioco
senza battere ciglio. E si tratta di un esponente di primo piano del Pd, per di
più vicinissimo a Walter Veltroni.
Sia chiaro, la Chiesa fa bene - anzi benissimo - a dire ciò che dice. Fa il suo
lavoro, si potrebbe dire, ed è giusto che lo faccia. Quello di parlare, per la
Chiesa, è addirittura un dovere oltre che un diritto. Però, la voce delle
gerarchie vaticane non può essere l'unica ad innalzarsi forte e chiara in questo
paese. Ieri su questo giornale il ministro Livia Turco si chiedeva dove fosse il
mondo laico e dove fossero gli intellettuali. Già, dove sono? Perché il problema
è proprio questo: non è la Chiesa che deve tacere - non sia mai - ma chi non è
d'accordo che deve, finalmente, prendere il coraggio e parlare, rischiando, se è
il caso, anche una sconfitta. Ma che parli!
E quindi ripetiamo le parole della Turco: dov'è il mondo laico? Oggi più che mai
ci mancano Pasolini, Bobbio, Sciascia. Certo. Ma ci manca anche la politica,
quella capace di fare una battaglia e di pensare in grande. Non semplicemente
impegnata nelle manovre di cortissimo respiro. Cosa ne pensano Veltroni, Fassino,
Rutelli, Marini, Bertinotti, D'Alema di tutto ciò? Questo paese - e gli elettori
del Pd in particolare e della sinistra in generale - possono conoscere il loro
pensiero su testamento biologico, aborto, eutanasia, coppie di fatto? Oppure
sono destinati soltanto a leggere e ascoltare ripetitivi dibattiti su sicurezza,
tasse e legge elettorale? Come mai su questo c'è la fila per parlare in tv e sui
giornali mentre sull'aborto nessuno che apra bocca? Cosa è diventata oggi la
sinistra? E il Pd cosa vuole diventare? Qualcuno è in grado di rispondere?
Magari, e sarebbe l'unica condizione posta, dicendo qualcosa di sinistra.