A.a.a. esorcista cercasi
Nel mondo c'è grave penuria di esorcisti. Lo afferma il
Vaticano che è intenzionato a rimediare a questa carenza potenziando il suo
corpo di commandos contro il demonio: sarà obbligatorio per ogni vescovo
disporre di una squadra di esorcisti abilitati; e a tal fine saranno addestrati
a questa difficile arte centinaia di sacerdoti. L'iniziativa è resa necessaria
dal moltiplicarsi dei fronti della «guerra al male» che richiede di dispiegare
nuove squadre di guastatori esperti nelle tecniche di guerriglia antidiabolica.
Lo ha annunciato alla fine della scorsa settimana padre Gabriele Amorth (82
anni), l'esorcista capo del Vaticano ed esorcista ufficiale della diocesi di
Roma. L'emergenza demonio è causata dal moltiplicarsi delle sette sataniche e
dall'accresciuto interesse per l'occultismo. Secondo la Curia, esposti al
satanismo sarebbero in particolare i giovani attraverso la musica rock, i film,
la tv e i media in generale. Come naturale, una nuvola di acre fumo maligno
avvolge i riti dell'esorcismo e causa una diffusa, pruriginosa curiosità che
periodicamente si manifesta attraverso film (L'esorcista, 1973 e i suoi sequel)
o il grande successo dei due libri sul tema dello stesso padre Amorth (Un
esorcista racconta, 1993; e Nuovi racconti di un esorcista, 1994, ambedue
ristampati varie volte). Si può capire l'alone di malsana indiscrezione che
circonda questi riti, leggendo alcuni versetti dell'Esorcismo Breve di Leone
XIII: «Ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico
infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sétte diaboliche, in nome e
potere di nostro Signore Gesú Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio,
allontànati dalle anime riscattate dal prezioso Sangue del divino Agnello. D'ora
innanzi non ardire, perfido serpente, d'ingannare il genere umano, di
perseguitare la Chiesa di Dio, e di scuotere e crivellare, come frumento, gli
eletti di Dio...».
La figura stessa dell'esorcista ha esercitato un fascino irresistibile per i
mangiapreti più accaniti: basti pensare a come Aldous Huxley (l'autore de Il
mondo nuovo, 1932) descrive il seicentesco esorcista gesuita Jean-Joseph Surin,
che per spossessare la madre badessa del convento di Loudon diventa indemoniato
egli stesso (in I diavoli di Loudon, 1952). Noi umani ricorriamo agli strumenti
più impensati e bizzarri per lenire il nostro mal di vivere, dalle sostanze
allucinogene, all'alcol, agli psicoanalisti, ai santoni, a Scientology. Perché
non agli esorcisti? Ricordo un gesuita che in un dibattito degli anni '90, di
fronte al mio scetticismo, alla fine esplose: «Ma io l'ho visto il demonio! Io
pratico esorcismi».
Papa Benedetto XVI è particolarmente sensibile al demonio e alle sue tentazioni
(non si sa se per passione dottrinaria o per esperienza personale) e, sotto la
sua reggenza della Congregazione per la Dottrina della Fede, fu approvato nel
1999 - dopo decenni di lavoro, di estenuanti rivisitazioni dei testi canonici,
di audizioni e testimonianze - un Nuovo Rituale per l'esorcismo che sostituiva
quello controriformistico del 1614 (che però si può continuare a usare).
D'altronde questo Nuovo Rituale incontrò subito una strenua opposizione, in
particolare di padre Amorth. Ma agli esorcisti succede quel che capita a tutti
noi quando ci rompiamo una gamba e vediamo intorno a noi solo zoppicanti, o
quando siamo giovani genitori e siamo circondati solo da carrozzini e vagiti: a
forza di frequentare il maligno, gli esorcisti tendono a vedere Satana
dappertutto. Padre Amorth, che di esorcismi dice di averne celebrati 50.000 -
anche per telefono -, non solo pensa che fossero indemoniati Adolf Hitler e
Joseph Stalin (si può capire), ma considera Harry Potter uno strumento del
demonio.
Questa presenza invadente si spiega forse con la vita di padre Amorth che prima
di diventare ufficialmente esorcista (a 61 anni) ha vissuto un'esistenza assai
insolita: nato a Modena nel 1925, a solo 18 anni si arruolò tra i partigiani ed
entrò nella Brigata Italia col soprannome «Alberto» fino a comandarne un
battaglione, tanto che gli fu conferita nel 1945 una medaglia al valor militare.
Nel 1947 fu nominato vice del presidente dei movimenti giovanili della
Democrazia cristiana (allora un certo Giulio Andreotti), e si legò al gruppo di
Giuseppe Dossetti, Amintore Fanfani, Giorgio La Pira. Destino vuole che un
valoroso partigiano diventi esorcista dopo il tirocinio politico con un
esponente il cui soprannome, una trentina di anni più tardi, sarebbe stato
«Belzebù». E forse è l'esito delle contorte trame diaboliche che un combattente
per la libertà percorra il crepuscolo della sua vita ossessionato dalle
perniciose influenze di Harry Potter e dell'Heavy Metal.
Marco d'Eramo il manifesto 02/01/08