25 aprile 2006 - LA  RESISTENZA CONTINUA…

 

"La Costituzione italiana potrà riprendere la sua strada verso una democrazia sempre più piena e diventare una realtà politica, se le nuove generazioni sentiranno il dovere di andare in pellegrinaggio con loro pensiero riconoscente in tutti i luoghi di lotta e di dolore dove i fratelli sono caduti per restituire a tutti i cittadini italiani dignità e libertà. Nelle montagne della guerra partigiana, nelle carceri dove furono torturati, nei campi di concentramento dove furono impiccati, nei deserti o nelle steppe dove caddero combattendo, ovunque un italiano ha sofferto e versato il suo sangue per colpa del fascismo, ivi è nata la nostra Costituzione. Se essa può apparire alla decrepita classe politica che lotta vanamente per salvare i suoi privilegi come una inutile carta che si può impunemente stracciare, essa può diventare per le nuove generazioni, che saranno il ceto dirigente di domani, il testamento spirituale di centomila morti, che indicano ai vivi i doveri dell'avvenire"

 

Piero Calamandrei (giurista, 1889-1956)

 

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Una lettera

Mammina carissima ,    un triste presentimento mi dice che oggi è stata l’ultima volta  che ci siamo visti.
Mammina cara, il destino continua ad essere crudele con te.
Questa mia vita che insieme abbiamo contesa tante volte
Alla morte, credo stia per sfuggirmi.
Ti sia di conforto il pensiero che io sarò forte fino all’ultimo.
Certamente paura non ne sento.
L’unica grande spina del mio cuore è il sapere che tu e Milli Resterete sole al mondo.
Ho voluto seguire la mia idea e adesso mi domando se di
Fronte a te avevo il diritto di farlo.
Perdonami , mammina , se ti cagiono questo grande dolore.
Ti avevo pur detto che mi sembrava poco naturale restare Vivo solo io fra tanti compagni morti.
Adesso andrò con loro. Doveva finire così. Ancora una volta , mammina , perdonami.
Anche Milli deve perdonarmi e dille che se spesse volte  Ci si bisticciava, era proprio perché ci volevamo bene.
Quando il dolore ti sembrerà insopportabile , rifugiati in lei,
ti sarà di grande sollievo.
Ricevi da tuo figlio il più affettuoso abbraccio e tanti , tanti baci,
anche per Milli. Per l’ultima volta perdonatemi.
Vostro Valerio

Valerio Bavassano (Lelli)
Di anni 21 , elettromeccanico, nato a Genova il 14 / 01 / 1923
Militare a Rimini all’8 settembre 1943 riesce a raggiungere Genova.
Si unisce alla 3 Brigata Garibaldi Liguria.
Catturato il 7/04/1944 con diciassette compagni nel corso del
rastrellamento condotto da tedeschi e fascisti
Torturato e seviziato venne fucilato il 19 maggio 1944 con altri 58 compagni

 

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Questo 25 aprile

Il giorno di chi rifiuta ogni forma di autoritarismo.

E di chi fa politica a beneficio di tutti

 


Sessantun anni dopo la liberazione dell'Italia del nord e la fine della dittatura nazifascista la celebrazione del 25 aprile assume, quest'anno, un significato particolare. Nella campagna elettorale per la consultazione del  9-10 aprile e anche dopo, perfino ora, forme nuove di autoritarismo, non fascismo vero e proprio ma qualcosa che a idee fasciste si ispira -soprattutto nel confronto con gli avversari e nel rifiuto o nel disprezzo delle regole democratiche- hanno fatto la loro ricomparsa sulla scena politica, pur proclamandosi paladine di quella libertà, in nome della quale, come insegnava madame Roland, si sono commessi e certamente ancora si commetteranno tanti delitti. Bisogna prenderne atto, preoccuparsene, mettere in campo adeguate difese. La più importante ed efficace, tra queste ultime, è la dimostrazione della forza, della coesione e della coerenza da parte di coloro che, organizzati in partiti, in associazioni o rispondendo solo a se stessi, rifiutano ogni forma di autoritarismo. Il 25 aprile è la loro grande festa. Ma è anche l'occasione per mettere in evidenza a beneficio anche di molti tra coloro che la pensano, anche votano, in modo diverso, la superiorità delle loro idee, delle loro proposte, soprattutto del loro modo di fare politica a beneficio di tutti.

 

mario pinzauti  ( da http://liberoblog.libero.it/)

 

 

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Una mattina mi, sono alzato Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

Una mattina mi, sono alzato Ed ho trovato l’invasor

Oh Partigiano, portami via Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

Oh Partigiano, portami via Che mi sento di morir

E se io muoio, da Partigiano Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

E se io muoio, da PartigianoTu mi devi seppellir

E seppellire, lassù in montagna Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

E seppellire, lassù in montagna Sotto l’ombra di un bel fior

Tutte le genti, che passeranno Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

Tutte le genti, che passeranno Mi diranno che bel fior

E questo è il fiore, del Partigiano Oh bella ciao bella ciao bella ciao ciao ciao

E questo è il fiore, del Partigiano Morto per la libertà.