Motociclisti si nasce!!!!

Ma se pol anca diventarlo….

Da piccolino, verso i 5-6 anni i miei mi mandavano in ferie a zagabria, dove ho i parenti da parte di mia madre. Restavo a casa di mio zio Mitzek, dove d’estate, la domenica, si andava in gita verso le colline attorno alla città (ora in slovenia). Qualche volta mi portavano al centro termale di Catez. Finquà quasi tutto nella norma, senonchè, udite udite, mio zio era un centauro. E si andava in tre in giro su una BMW nera della quale non ricordo ne la sigla ne la cilindrata, però conservo ancora oggi l’elmetto rosso che usava Mitzek.

Credo sia nato tutto là….

Le ferie “vere” invece, fino ai 15anni le ho sempre fatte sulle isole dalmate, HVAR, RAB, KRK, CRES, BOL, non tutte ma quasi. Per me il momento più figo era il viaggio con il muso incollato al lunotto posteriore dell’auto di mio padre ad ammirare e poi sognare i motociclisti tedeschi che si calavano a frotte in tute di pelle e walkirie. Mi ricordo ancora mia madre che mi veniva a cercare tra le macchine in fila ai vari traghetti mentre scappavo per spiare questi brutti ceffi (e sognavo un giorno di diventarlo pure io – ci sono quasi riuscito).

Bon, fin qua il romanzo, ora parliamo di moto.

Solito motorino da ragazzino, garelli vip2 con 75 scarico proma e carburatore dell’orto da 21, questo fino ai 17 anni, nonostante il mio sogno era un honda xl 125, logicamente enduro, anche se non estrema. Andato a vivere in dolomiti per lavoro (nel frattempo moglie e figlia) smetto per un po d’anni, preso da una nuova vita, a pensare di avere una moto, ma sotto sotto….. Col tempo la passione torna fuori, nel frattempo cmq gironzolavo con una mitica guzzi falcone 500 con tanto di casco in cuoio e occhialini stile albertonenazionale, e in più appena potevo, rubavo la vespa ad un amico per scappare in giro per i passi. Appena ho potuto mi sono finalmente preso una moto, una suzuki gsx 550 azzurra e nera, manubrio ribassato e scarico 4 in uno marving nero come dettava la moda del tempo. Breve estate in giro per le montagne a smanettare poi l’anno dopo passo al katana 1100 per soli due mesi! Moto usate più a smanettare che a fare mototurismo – ma ero giovane e ancora non apprezzavo veramente cosa significava avere una MOTO – come lo intendo adesso. Poi il nulla sino al mio rientro a Trieste (1995) dove ho preso una vecchia px 150 bianca ed ho ricominciato a girellare.

Passano gli anni e dopo mesi di febbricitante attesa e anni di sogni finalmente sono riuscito ad acquistare, una moto, anzi una enduro, anzi una mastodontica africa twin. Non nuova ma abbastanza ben tenuta. Io e miei due amici avevamo in programma un tour a cherso, ma non da fare in moto (nessuno c’è l’aveva) ne in macchina, bensì in vespa (che tutti e tre all’epoca ancora avevamo). Poi verso marzo un mio collega mi propone l’acquisto dell’africona – è amore a prima vista – niente mi avrebbe impedito di averla. E’ così è stato, il 22 maggio 2002 finalmente firmo il passaggio di proprietà, ora è MIA!!! La mattina prevista per la partenza piove a dirotto e io ho la moto da un giorno e mezzo, che faccio, vado in macchina con loro due e lascio l’africa twin in garage sola soletta o sfido le intemperie e la porto con me? Che monada de domanda !!! Puntuale all’appuntamento arrivo tutto bardato e pronto per l’avventura. Quindi partenza sotto l’acqua, e senza la minima esperienza di guida con questo bisonte facciamo la prima tappa a rupa, poi avanti fino al traghetto per cherso e quindi arrivo a smergo con ancora addosso le prime sensazioni della libertà assaporata in sella. Credo che questi tre giorni siano stati fondamentali per indirizzare anche i miei amici nel mondo dei centauri. Li vedevo entusiasti del mio acquisto e ansiosi anche loro di potermi seguire prima o poi su due ruote. Due giorni in giro per l’isola senza mai scendere dalla moto con anche una piccola fuga solitaria fino a lussino. Lungo una ripida discesa che porta a una spiaggia deserta fatta la prima caduta da fermo (senza danni – a parte pedalina cambio leggermente piegata). Provato anche un po’ di sterrato con una fatica immane visto il peso della moto e la mia inesperienza. Da quel girello in poi NOGOPIU’AVU’PASE!!! Già la prima estate avevo cambiato due treni di gomme con girelli solitari e non in tutta la slovenia, parte della Dalmazia, e qualcosina in carnia.

Da allora in poi i viaggi più significativi sono stati sicuramente GERMANY2005 con deviazione in olanda fino ad Amsterdam e Rotterdam, isole dalmate se non tutte, sicuramente le maggiori, cmq più di 200 mila kilometri. Ora ho iniziato un'altra “fase” della mia esperienza motociclistica, girellare e viaggiare in gruppo.

Fra altri 200mila kilometri il prossimo curriculum.

Buonastrada a tutti…