E vai, anch’io il mio piccolo curriculum.

Ho cominciato tardino ad andare sulle due ruote, era il 1970, avevo 8 anni, mio fratello aveva fregato il motorino (???) ad un mio cugino, era un (sentite bene) DUCATI 75cc, con serbatoio sotto sella e pedali di colore rosso ducati naturalmente. Il mio fratellino maggiore aveva poco dimestichezza coi motori anzi… non aveva passione per niente, ed alla prima difficoltà (carburatore sporco) l’ha abbandonato e così mi ci sono messo, l’ho riparato da solo a 8 anni e ho cominciato ad andarci in giro su una stradina strerrata nel profondo Sud. Arrivavo a malapena ai pedali però quanto mi son divertito da matti. Morto il Ducati sotto i colpi di mazzetta da 5Kg. che quel deficiente che ho per fratello gli ha dato un giorno che non ne voleva sapere di partire, ho dovuto aspettare i 14 anni per risalire in sella. Era un Aprilia Scarabeo ed era il 1976, era verde smeraldo metallizzato, 50 cc. Di un mio amico compagno di scuola. Ruote tassellate e tanto divertimento, tenuto finchè il mio amico compagno di scuola, aggiungo giustamente, ha deciso che stava meglio a casa sua e così di nuovo a piedi fino alla fatidica vespa 4 marce usata. Originale è durata il tempo di portarla dal tizio che me la venduta al mio garage, subito dopo Kit Pinasco 175cc. Carburatore Dell’Orto da 24, piombatura frontale, sella modificata e 140 all’ora, una vera bestia. Purtroppo però un giorno il mio caro papà, che fino ad allora era rimasto in dormiveglia, s’è voluto fare un giro, quando è tornato, sine verba, ha sequestrato il piccolo vespino e la mia carriera motociclistica.

Ho dovuto aspettare parecchio per riavere una due ruote, precisamente il 1987, circa 9 anni. Dopo una stagione estiva come “addetto alla consegna” di un panificio a Lit. (c’erano le lire) 500.000 mese, (in Sicilia si è sottopagati alla grande), ho comperato da un amico per la notevole somma di 700.000 lire una splendida KTM 250 GS80 Competition, dire bellissima era poca cosa, l’unico difetto, se così si può chiamare, era il consumo, non faceva più di 6 al litro, una vera idrovora, ma vuoi mettere le soddisfazioni che mi ha dato. Dopo un anno, nel 1988, la mia prima moto vera nuova, una XT600 4Valves. A questo punto dovrei aprire un capitolo molto lungo, era rossa e nera, splendida, un tiro incredibile, una voce calda e fascinosa, ci ho pure dormito insieme qualche notte (solo dormito maniaci, che andate pensando ;-))) ). Con lei ho fatto quasi 40mila Km. in giro per gli sterrati siculi, ho girato l’Etna in lungo ed in largo, I Peloritani, i Nebrodi, e le Madonne, chissà forse sono pure passato da casa dello zio Bernardo (provengano ndr), sulla neve, nella sabbia; mai un segno di cedimento, mai un problema. L’ho tenuta fino al 1993 quando ho ricevuto in regalo (si proprio in regalo e dopo ho capito perché) da mio cognato una MotoGuzzi V75 Sport. Visto che avevo il ginocchio disastrato (legamenti e menisco Kaput) a malincuore (dopo avrei scoperto che sarebbe stato il più grosso errore della mia vita), ho venduto l’amata XT per tenermi quel ces…Guzzi.

E’ stato un odio profondo sin dall’inizio, avrò cambiato una decina di centraline, e ne aveva due, una per cilindro. Una volta una e una volta l’altra. Per fortuna un mio caro amico d’infanzia aveva il padre meccanico della Polizia a Messina e mi riforniva periodicamente di centraline ed io amo trafficare e sporcarmi le mani di grasso, (per la cronaca attualmente la manutenzione delle mie moto la curo io personalmente). Il culmine è stato nel 1997, estate, mi ero appena sposato con la mia dolce Anna, lavoravo come esperto informatico IBM presso la centrale logistica delle Universiadi 97, in parole povere facevo i Badge ai VIPs e curavo i collegamenti tra le città interessate. Da Messina a casa mia erano 47 kilometri e una 35ina in autostrada. Uno degli ultimi giorni, finito il mio turno, erano le 2 del mattino più o meno, all’altezza della mia uscita (Roccalumera ndr) il cesso borbotta un po e si spegne, come se avesse esalato l’ultimo respiro, dalle 2 alle 3 a cercare di capire che caz…cosa fosse successo, ho smontato, sotto la luce del cartello “Uscita Roccalumera” nell’ordine: carburatore destro, carburatore sinistro, sostituito le centraline  (ne portavo sempre dietro 2 di scorta), candele, spinterogeno, alla fine, preso da un’irresistibile voglia di “darle foco”, scuotendola, scopro che non c’era più neanche un goccio di benzina, guardo il cruscottone (sembrava la consolle di un boing 747) la lancetta indicava mezzo serbatoio. Vabbè, poco male, spingo (fortuna era in discesa)  fino all’uscita, pago l’autostrada e , sempre in discesa, arrivo al self service dell’Agip, metto la fatidica 10000 lire, e, d’incanto, il cesso si avvia. In quel momento (erano oramai quasi le 4, il cellulare ancora non ce l’avevo e mia moglie stava per chiamare anche i Marines americani non vedendomi tornare) ho deciso che, una volta giunto a casa, non avrei mai più rimesso piede su quella moto, e così fu, dopo 3 giorni l’ho venduta. Il vecchio detto: “BMW, Guzzi e Ducati tutti soldi buttati” è un adagio che certe volte sarebbe bene prendere in considerazione.

Purtroppo, visto anche il matrimonio fresco e pochi sghei, niente più moto (parentesi con scooter e surrogati, ma questi non li prendo in considerazione) finchè, per colpa del Boccia, sono stato trascinato dal Mattarollo, concessionaria Trevigiana BMW e Honda. A dire il vero ci ero andato col Boccia perché proprio lui voleva comprarsi la moto, io dovevo solo fargli compagnia ed invece… il Boccia a dato forfait ed io, mi sono innamorato della mia piccola hornettina, blu, più che un calabrone per me è una gattona arruffona, tranquilla finchè non giri il polso, poi adesso con un Leovince EVIII in alluminio, una corona a 44 dentini, filtro Kone e Kit Dynojet, Vi garantisco che ruggisce, soprattutto se togli via il DbKiller. Con la Gattona, insieme ad amici ho fatto qualche viaggetto ed il Boccia può confermare. Potrei raccontarVi qualche “nanetto” come direbbe il mio buon compaesano Frassica sul Boccia e le prime sue volte in moto, per esempio di quando, andati in Slovenia a vedere il ponte del Bungee Jumping, il Boccia, in autostrada, tutto tirato a 170 con la sua “Graziella”, sembrava andasse a 350 com’era teso,  come una corda di violino, penso che se lo avessi toccato sarebbe esploso. Io, non capendo lo stato d’animo e la concentrazione del Boccia, pensando che forse si sentiva male, lo affianco a 180, lo guardo tralasciando la strada e facendogli segno col pollice in alto per capire se era tutto OK, a quel punto lui mi gurada, rallenta e, ebbene si, mi manda a f…, gli chiedo come mai, e lui… vabbè, fatevelo dire da lui.

L’anno scorso (2005) l’ultima arrivata. Deciso di possedere una MOTO da grandi, ho acquistato un’altra Honda, una VFR V-TEC rossa (il colore l’ha scelto mia figlia). Che dirVI sulla mia Red Passion, è proprio una passione, il Boccia la conosce bene, solo dietro però, il davanti credo che l’abbia visto solo qualche volta da fermo ;-)))). Ogni anno si fa un viaggetto insieme, purtroppo quest’anno (2006) per motivi di sordità improvvisa (ma visto com’è stato il tempo forse è stato meglio così) niente viaggio ma è solo rimandato. In compenso penso che verso fine giugno verrò a trovare la mia amatissima Trieste e chissà che non si possa fare un giretto insieme.

Intanto Vi saluto e spero, che questa “Divina Commedia” non vi abbia tediato molto.

 

Jurghen