CARTELLA NUMERO 7
20/09/2009
FLAVIA DI MARCO PIZZONGOLO

 

 
Nel mese di luglio iniziarono le mie ricerche.L'impresa fu piuttosto ardua,anche perchè Caterina adesso non era più una bambina ma una ragazza.La prima cosa che feci fu quella di recarmi allo studio dell'assistente sociale a cui tanti anni fa consegnai Caterina. Le chiesi dove avrei potuto trovarla,lei mi rispose che la ragazza studiava psicologia e quindi di recarmi presso la facoltà. Arrivai sul posto dopo un quarto d'ora. La riconobbi immediatamente,era bellissima. Ma non trovai le parole,e per quel giorno pensai solo di osservarla. Il venerdì ritornai nella facoltà. Durante la pausa-pranzo mi avvicinai a lei chiedendole futili informazioni. Nel suo sguardo lessi una strana reazione che oscillava tra meraviglia e rabbia. Come se mi avesse riconosciuta. Decidemmo di proseguire insieme nella strada di ritorno verso casa. Durante il tragitto cercai di farle capire chi avesse di fronte. Arrivate sotto casa le consegnai una foto di quando lei era bambina. Lei immediatamente capì,abbracciandomi scoppiò a piangere,ed io feci allo stesso modo. Nei giorni successivi cercai in tutti i modo di starle vicino,di farmi un qualche modo perdonare rassicurandola sul fatto che avrebbe potuto fidarsi di me. L'impresa fu ardua. Ma alla fine riuscii nel mio intento: Caterina adesso abitava insieme a me e Roberto. Ero felicissima e tutto mi sembrava come un sogno. Non avrei mai potuto pensare che la mia piccola mi potesse in qualche modo perdonare. In Caterina vedevo me più giovane,pensavo che probabilmente non sarebbe stato un errore farle seguiure le mie stesse orme.Mi ero ripromessa che almeno la sua vita doveva essere più felice e fortunata della mia.