CARTELLA NUMERO 9

22/09/09

FABIANA CANNIA

 

Appena vide il ciondolo mi fissò con un grande stupore, io l’abbraccia e pronuncia una sola e unica parola perdonami. Rimasi stretta a lei per un po’ quasi non volevo staccarmi, entrambe non riuscimmo a trattenere le lacrime dall’emozione.

Lei si allontanò dall’aula e mi portò in un giardinetto, qui iniziò la nostra prima conversazione, avevo la voce rimessa soffocata dal pianto ma nonostante ciò raccontai a mia figlia tutta la verità, prendendomi tutta le conseguenze possibili.

Lei mi guardava con quegli occhi così sinceri, e mi disse ritrovare la propria mamma, lo dico sempre ai bambini è un dono del signore, e io nonostante non lo nascondo il mio rancore per avermi abbandonata cercherò di perdonarti.

Ero così felice nell’ascoltare le sue parole, era una gran donna capace di perdonare un errore così grande come quello che commessi io, non avevo parole per dimostrarle la mi gratitudine nell’avermi accettata.

La sera la invitai a cena fuori era il giorno più bello della mia vita mi sembrava un sogno avevo così tanta paura Di svegliarmi e tornare nuovamente nella mi cruda realtà, invece da quel sogno non mi risveglia mai più, il signore mi aveva regalato una seconda opportunità. Passammo la  serata a parlare, quante cose mi ha raccontato della sua vita anche lei aveva la passione del canto, questa cosa mi emozionò tantissimo, nonostante la lontananza eravamo legate da una stessa passione.

Io le raccontai della mia famiglia, le parlai di Marco del suo fratellino, lei si commosse e mi disse che le avrebbe fatto piacere conoscerlo.

Fu una serata indimenticabile io e lei come ventuno anni fa, ma adesso nessuno ostacolo ci avrebbe diviso.

Roberto alla notizia fu felicissimo e non lo ringrazierò abbastanza, per avermi dato la forza e il coraggio di andare avanti nella mia ricerca.

I giorni seguenti passammo molte ore insieme soprattutto la sera quando Caterina finiva di lavorare, andavamo al cinema al teatro, mangiavamo un boccone insieme e parlavamo così tanto, che quei ventuno anni di distanza sembravano essere cancellati.

Ma dovevo tornare primo o poi alla mia realtà alla mia famiglia, così un giorno andai da Caterina e le spiegai che dovevo partire a Marsala, perche li avevo una famiglia. Lei inaspettatamente ebbe una reazione brusca accusandomi che volevo nuovamente dividermi da lei, io la fermai subito e le dissi che non era assolutamente così ma le mie intenzioni erano assolutamente diverse. Le chiesi se voleva venire con me a Marsala e vivere con me e la mia famiglia. Lei mi rispose che non poteva così di punto in bianco rivoluzionare la sua vita lasciare tutto ciò che aveva costruito, il suo lavoro soprattutto che amava così tanto. Io cercai di convincerla che non avevo scelta non potevo abbandonare mio marito e mio figlio. Mi ritrovai nuovamente in un vicolo cieco, dovevo trovare una soluzione non potevo rinunciare nuovamente a mia figlia.