Cartella N°8

Brancati  F rancesca

646002174

Chiesi allora alla signora Biondi,cioè la direttrice della casa famiglia,dove si trovasse mia figlia,cercai di ottenere più informazioni possibili,per me era fondamentale sapere se Caterina fosse stata adottata da una famiglia o in quale città vivesse. Il giorno dopo mi chiamarono al cellulare,così presi un taxi e immediatamente corsi subito presso l’istituto. La direttrice mi diede alcune notizie,mi riferì che Caterina abitasse a Roma,e che quando fu adottata era molto piccola, aveva appena compiuto due anni.

Queste informazioni furono molto importanti e soprattutto utili ,almeno cercai di tranquillizzarmi,visto che mia figlia si trovava non lontano da Roma,certo ero consapevole di non pretendere molto dalla direttrice,la situazione era sicuramente delicata.

Intanto passarono alcuni giorni,io mi trovavo sempre lì a Roma da sola,con Roberto ci sentivamo due o tre volte al giorno,gli raccontavo di come trascorrevo le mie giornate , lui mi tranquillizzava e mi faceva coraggio,mi sosteneva moralmente. Mi propose di venire a Roma,diceva che avevo bisogno di lui,Roberto  voleva starmi  accanto,ma io non volli,quello di Caterina era un mio problema,dovevo cercare di farcela,senza l’aiuto di nessuno,mi ero messa da sola in questa situazione e da sola volevo uscirne. 

Quasi una settimana era trascorsa,finalmente giunse il momento che da tanto tempo aspettavo,la direttrice mi rivelò il nome della famiglia che aveva adottato la  mia Caterina. Mi spiegò allora che i signori Guidi nonché genitori adottivi della bambina,non avevano potuto avere figli loro ,così circa diciotto anni fa,quando per la prima volta videro  Caterina ancora piccola, se ne innamorarono immediatamente.”I signori Guidi sono persone speciali, hanno amato Caterina e continuano tuttora ad amarla,hanno cresciuto la ragazza come una figlia loro!”esclamò la signora Biondi.  Quell’ informazione riguardo i nuovi genitori di Caterina mi fu molto utile,da quel momento, fu come se dal mio cuore, fosse andato via quel peso terribile che ormai da anni mi tormentava ,così mi  rasserenai,sapevo che la mia piccola, piccola per me, ormai diventata una signorina,si trovasse in buone mani, ero felice,in tutto questo tempo ho sempre sperato che mia figlia fosse serena e felice e non soffrisse a casa dei miei errori.

L a sera tornata in albergo,chiamai Roberto e gli raccontai tutto,anche lui fu felice,e contento per me,”Sei molto coraggiosa sono fiero di te”mi disse al telefono.

Il giorno seguente mi recai nuovamente all’istituto,la signora Biondi mi aveva organizzato un incontro con la famiglia Guidi,anzi meglio ancora con Caterina.Il mio cuore batteva fortemente,mi sentivo morire ,non riuscivo a credere che fosse giunto il momento,stavo per incontrare “mia figlia”.Caterina mi aspettava insieme con i genitori  a casa loro,presi il tram che si fermò giusto davanti la  villetta dove abitavano,era bellissima,con un enorme giardino e con una fontanella al centro di esso, rimasi bloccata davanti al citofono,le mie mani erano sudate,stavo tremando,ero impaurita. Stavo  per fare la cosa giusta? Mi chiedevo. In quel momento volevo accanto la mia famiglia,volevo Roberto,i miei genitori,volevo qualcuno accanto a me. Invece ero  da sola e ,stavo per bussare alla porta di persone che non conoscevo minimamente. Stavo quasi per pentirmi,ero pronta a tornare indietro,risalire nel tram e ritornare a casa dal mio piccolo Marco. Quando ad un certo punto,una coccinella si posò sulla mia mano. Era mica un segno? Di solito questi piccoli animaletti portano fortuna. Forse allora quel giorno sarebbe stato il mio giorno fortunato? Basta dovevo farlo. Così suonai il campanello.