CARTELLA 10

CHIARA PONZO                

23/09/2009

 

 

Era più di quanto avrei mai potuto immaginare, dopo anni il vuoto dentro di me poteva dirsi colmato. Caterina preferì continuare a vivere da sola, gestendo la sua vita come aveva sempre fatto, senza dare tante spiegazioni, ma adesso aveva un nuovo punto di riferimento, una persona con cui parlare e confrontarsi, un amore che sarebbe stato più forte di qualunque paura. I rapporti si ricucirono lentamente, sentivo che il nostro cordone ombelicale non si era spezzato, condividevamo la passione del canto e la mia bambina, ormai adulta, aveva una voce sorprendente.

Arrivò velocemente il natale, un giorno completamente diverso da quello di quasi 21 anni fa, in cui guardando Caterina pensavo che l’avrei dovuta presto abbandonare; le stesse luci, gli stessi addobbi, gli stessi negozi pieni di decorazioni colorate, ma dentro di me era cambiato tutto, ancora.

Per la prima volta la mia famiglia si riunì e dopo cena scartammo i regali, tutti insieme; ricevetti il mio primo regalo da lei, era un album pieno di foto di Caterina da piccola sino ai suoi 20 anni. Si trattava della parte della sua vita che a me mancava, di tutto ciò che mi ero persa e non avevo potuto condividere con lei, fu un gesto meraviglioso che mi commosse moltissimo. Era il suo modo per riconoscermi come madre, per chiudere un capitolo ed iniziarne un altro, per includermi in un passato a me estraneo. Ricordo ancora il clima di festa di quella sera, mi sentivo finalmente bene, così presi la chitarra e cominciai a suonare. Né Roberto né Marco mi avevano mai sentita e, nello stupore generale, cantammo tutti insieme.

Da quel momento non avrei mai più avuto il bisogno di bere il giorno del compleanno di Caterina, né avrei mai più avuto la sensazione che mi mancasse qualcosa, potevano dirsi realizzati tutti i miei sogni. Da quel giorno iniziai a vivere.