§ III
SIEGUE IL RACCONTO DELLI PADRI CARMELITANI DEL 1638 SINO AL 1665
Stavano i Religiosi Carmelitani nel Monastero della Chiata sotto il titolo dello Spirito Santo in pace e quiete, e giornalmente, facevano nuovi acquisti, come dagli atti appresso i Notari di quel tempo chiaro si vede, quando nell’anno 1652 mosso da ragionevoli, e pur troppo giusti motivi, il Pontefice allora regnante Innocenzo decimo con sua bolla che comincia Instaurante in data de’ quindici Ottobre soppresse tutti quei Monasteri, e piccoli Conventi ne’ quali a cagione del piccolo numero de’ Frati non si osservava, e si poteva osservare la disciplina Religiosa, e perché tale infatti era il nostro Monastero dello Spirito Santo, vene questo soppresso nominalmente con lettere della Sagra Congregazione su di ciò deputata dal Pontefice. In vigore delle quali lettere circolari, lo Arcivescovo di Cosenza Giuseppe Maria Sanfelice ordina alli parroci di Grimaldo, che facciano lo inventario delle robe esistenti dentro la Chiesa, e realmente si fa a ventitre Aprile dell’anno mille seicento cinquantatré; e dal Padre Fra Vincenzo de Filippis allora priore consegna alli parroci don Tamaso de Pirro, e d. Perenzio Rollo li seguenti mobili esistenti nello Altare maggiore una Custodia Vecchia colla chiave; una Pisside di argento, un quadro dello Spirito Santo; un Baldarchino di tavole dipinte, tre tovaglie, due lunghe, ed una piccola; una Pietra Sagra; un Avantaltare di carta pittata; un scabellotto; un quadro di Sant’Antonio di Padova nuovo, e piccolo, carta di Gloira; un cuscino; e due candelieri aurati. Nella Cappella del Santissimo Rosario un quadro; un Baldacchino nuovo; un sgabello; una tovaglia lunga; un Avantaltare di damaasco verde; un paro di candelieri argentati. Nella cappella di santa Maria del carmine, un quadro; due tovaglie; un Avantaltare di lanetta di color rosso; un Baladacchino, un scabellotto. Nella Cappella del Capitan Flaminio Saccomanoo, un quadro, tovaglie, Avantaltare di damasco verde, di più due Lampieri uno di tegno avanti l’altare maggiore, e l’altro di ottone innanzi lo altare di Santa Maria del Carmine. Una pietra Sagra, quattro campanelli, due do coro, e due assai piccoli, una croce, due calici con patene, due paia di Corporali, e Palle con Borsa, tre pianete, una di velluto verde, una di seta bianca alquanto vecchia, un’altra di lanetta vecchia, due stole, sei manipoli, due camici cogli ammitti e cingoli, dodici purificatori, quattro messali, due nuovi e due vecchi, due Messaletti, cinque veli di vari colori, una sottana, ampolline, un otensorio, tovaglie altre in tutto undici inclusevi le esitenti sopra gli altari, ed una Campana esistente nello muro fuori della chiesa quali con cose tutte si consegnano dal detto Priore alli cennati rettori, o parroci per donarsi poi a chi veniva comandato dall’Arcivescovo. Così appresso gli atti di Notar Salvatore Schettini.
SI COSTITUISCE UN CAPPELLANO IN DETTO MONASTERO
Ma perché restava la Chiesa senza cura e con pesi di messe da celebrarsi, a tenore delle lettere della Sacra Congregazione fu fatto Cappellano della medesima il sacerdote don Ganbattista Schettini con bolle spedite dall’Arcivescovo di Cosenza, che si riferiscono dagli atti di Notar Salvatore Schettino dell’anno mille seicento cinquantatre, che sono le seguenti:
"Ioseph maria Sanfecicius auctoritate divina Archeipiscopus Consentinus.
Antonius de Possentibus utrunque iuris doctor Prothnotarius Apostolicus et Vicarius Generalis.
Tibi Reverendo domino Ioanni Baptistae Schettino a Grimaldi salutem. Cum inter cetera Monasteria, et Conventus Regualium in hac diocesi Consentina suppressos in Costitutione Apostolica Santissimi Domini Innocentti divina provvidentia Papa decimi edita sub die decima quinta mensis Octobris millesimo sexagesimi quanquagesini secundi adsit Conventus Spiritus Sancti oridinis Santa Maria Montis Carmeli dicti Casalis Grimaldi. Nosque virtute litterarum Sacrae Congregationis ad nos stramissarum desuper sub die decima quinta mensis Iunii millesimo sexagesimi quinquagesin tertii Cappellanum in eo pro celebratione missarum instituere, ac deputare debeamus; te predictum dominum Ioannem Baptistam, qui de vite, ac motum honestate, aliisque probitatis, ac virtutum meritis apud Nos a fide dignis commendatus existis, indicto Conventu aiusque Ecclesia per annum continuum, et interim etiam ad nostrum notum amovibilem, tenore presentium instituimus, creamus, et deputamus in omnibus, et quibusque iuribus ad dictum Conventum, illisque Ecclesiam de iure spettantibus, et presertim cum iure celebrandi per teispum in aedemet Ecclesia missas in illa celebrandi debeatis pro sancrtificatione onerum ibidem annessorum; iura et actiones ipsius Conventus tuendi; bona curandi; redditus exigendi; omniaque alia ad dicti Conventus statum, et Ecclesie cultum necessaria faciendi, et exequendi. Cuius redditus in satisfationem dicte celebrationis assignamus; deductis tamen prius ad eis ducatis viginti perte solvendis quolibet anno Venerabili Seminario Consentino, et alius annatis ducatis decem similiter per te presolvendis Ecclesia Parochiali dicti casalis Grimaldi, sevata forma predictarum litterarum Sacre Congregationis. Dantes etiam tibi facultatem administrandi, tam in dicta Ecclesia, quam in aliis eiusdem Casalis sacramentum Poenitentie omnibus utriumque sexum Christifidelibus, stante, quod praevia examinatione coram Nobis et Reverendis dominis examinatoribus idoneus iudicatus fuisti. In quo ministerio Parochos dicti loci iuvare tenearis , servata dictarum litterarum forma. Iniungimus tamen sibi, ut statim ac de dicta Cappellania possesssionem acceperis, curas fieri inventarium omnium suppellettilium sacrorum, que tempore discessus Fratrum, qui ibi de familia morabantur, remanserunt, eaque tibi assignari ad usum predicte Ecclesie: Quod inventarium confectum, relicto penes te autentico illius documento infra mensem in actis nostre Archiepiscopalis Cure exbibere tenearis una cun platea omnium bonorum immobilium, et annuom redditum ad ispum Conventum spectantium, recuperando per te ad iisdemet Fratribus, aut a quibusque aliis, penes quos reperitr, vel denuo facienda, sub poenis nostro arbitrio. In quorum fidem. Datum Consentie die vigesima tertia mensis Octobris millesimi sexagesimi quinquagesimi tertti. Antonius de Possertiubs Vicarius Generalis. Locus sigilli. Didacus Abbruzzinus.
IL QUALE NE PRENDE POSSESSO
Et in vigore di dette bolle a venticinque dello stesso mese di Ottobre dello stesso anno 1753, il Cappellano D. Gioanbattista Schettino piglia lo attuale e corporale possesso nella Chiata, e stabili pertinenti alla Chiata che furono li seguenti.
Una possissione contigua al detto Monastero dello Spirito Santo. Una possessione che fu di Francesco Iacino, confine Geronimo Leo. D. Iacomo Potestio e Vallone Corrente, vie pubbliche. Lo Serrone di Tomaso Rollo confine Vallone Corrente, vie pubbliche. Lo Chiano della Chiusa confina Mercurio Marello, Paolo Marino. La Chiesa della Chiusa, confine Giulio Gallo di Malito, Angelo Federico, vallone. Le Chianette che furono di Giovanni Calderone, Duilio Nigro, vie pibbliche. L’Aria degli Schiavi, seu passo della Carcara, che fu del detto Calderone confine Scipione Conci. Aglise in due membri una se tenenti che fu dello stesso Calderone confine Vallone Corrente, via pubblica, Innocenza Ferrara, beni della Cappella delli Iacoi, e beni della Chiesa. Itam una possessione confine Mastro Ludovico Saccomanno, ed Ovidio Nigro. Un orto confine paolo Mannello, Carlo Conci, via pubblica. Una vigna confine eredi di Ferrante Saccomanno, e via pubblica. Un’altra vogna, che tutte furono di Giovanni Calderone. Dippiù Lo Monte, che fu di Lucantonio Mannello. Chianette in alia, confine Bartolo Iacino, fiume corrente. La Fuce di Malito dottor Giantomaso Marsico, via pubblica. Pietra di Giorgio, che fu di Pietro Girolamo Vaccaro, citra preiudicius della altre possessioni. Si ripiglia dippiù i sagri arredi e mobili consegnati a D. Tomaso de Piro, e don Perenzio Rollo, già descritti, e resta solo pacifico, e questo Cappellano, come chiaro si ha nello atto del possesso possesso rogato dal Regio Notaro Salvatore Schettino a venticinque ottobre dello stesso anno 1693.
Esercitò detto ufficio di cappellano d. GiovaBattista Schettini solo insino all’anno mille seicento cinquantanove, in quale tempo si associò il Sacerdote d. Paolo Rogliano, il quale, morto lo Schettini, restò solo in detto Ufficio all’anno mille seicento sessantatre intiero.
SI FA IL PROCESSO CONTRO DELLI CAPPELLANI
Vi furono degl’improgli in questi tempi onde fu mandato il Grimaldo l’Arciprete di Mangone d. Flaminio Grani dell’Arcivescovo di Cosenza d. Gennaro Sanfelice, e suo Vicario Generale d. Carlo Fioravante, a prendere la informazione. Il delegato cennato compilò il processo, e presentato alla Curia si soppresse tale Cappellania, e fu stabilito, che delle entrate del Monastero suddette se ne celebrassero nella Chiesa Parrocchiale messe numero quattrocento, e si spendessero docati quaranta a tale effetto per soddisfazione delli Legati delle messe, che si dovevano celebrare da’ Frati carmelitani che ivi abitarono; docati venti si pagassero ogni anno al Seminario di Cosenza; e docati dieci alla Chiesa parrocchiale di Grimaldo a tenore delle lettere della Sagra Congregazione; e se eravi qualche cosa di più si contribuisse alla riparazione della Chiesa suddetta. Onde a tale effetto fu costituito un Collettore delle rendite, il quale aveva il suo salario, che adesso è di docati dieci. Tutto questo si ha dagli atti compilati e fatti in tal soggetto esistenti nella Curia Arcivescovile nell’anno mille seicento sessantacinque nel Mazzo ventiquattro numero 695.
PLATEA PER LI STABILI ED ENTRATE DI DETTO SOPPRESSO MONASTERO
L’Arciprete Grani fece ancora nell’anno mille seicento sessantaquattro una platea delli censi, e stabili del soppresso già Monasterio dello Spirito Santo, La quale è la seguente:
In primis
Gio:Berardino Saccomanno di per la possessione di Lupari paga carlini venti annui
Lucentio Vecchio per la possessione di Carvenello annui carilni nove.
Filippo Rollo per la possessione di Marisacchio annui carlini sette.
Vincenzo Antonio Ferraro per la possessione di Serralonga annui carlini tridici e tornesi sette.
Mastro GiomBattista e Mercurio Saccomanno per la possessione delli Serroni annui carlini sette.
Franco Leo, et Vicenzo Vecchio per la possessione di Merisacchio uno Carlino annuo.
Carlo di Filippo per la possessione di Acqua di Mauro annui carlini trentasette.
Più per il Piano della Chiusa annui carlini tredici, delli quali ne paga Antonio Iacoe carlini dieci, e quattro detto Carlo; ma mancando detto Antonio resta obbligato d.Carlo
Antonio Iacoe sopra la sua casa, come girati da Carlo di Filippo annui carlini dece.
Francisco Rogliano per il setto della casa, et orto annui carlini dui.
Fabio d’Albo per la possessione della Piscata annui carini sedici.
Giuseppe et Stefano Saccomanno per la dote di loro madre annui carlini dui.
Angelo Albo per la posessione loca detto Vasciuta unitamente con Pietro Albo annui docati dui.
Martio Saccomanno per li setti della casa et orto annue grana venticinque.
Jacinto Parise per la possessione di Macchia di Mila annui carlini quindici.
Filippo e Parenzio Potestio per la possessione loco d.a l’Aria delli Schiavi annui calini cinque.
Giovanne Pizzuto e Livia madre et eredi del Iacomo per la possessione loco Aria delli Schiavi annui carlini cinque.
Duilio Nigro per la possessione di Carvenello annui carlini sei.
Fabrizio Nigro per la possessione di Carvenello annui carlini sette.
Fabrizio Angilello per la possessione di Carvenello annuie grana sette e mezzo.
Midoro Mauro per la posessione della Piscata annui carlini otto et per la casa un carlino
PietroPaulo Saccomanno per la possessione delli Nezzi carlini vinti la fu di Suriano.
Ursula Yraci per il censo sayana Salvatore Mauro sopra la possessione loco Monte annui carlini quattro e mezzo.
Luc’Antionio Mauro per la Serralonga grana sidici annue.
Giovanne Leo per l’orto loco detto Dardano annuio carlini dece e mezzo.
Celso Saccomanno per la possessione loco Torno annui carlini quindici.
Gianjacomo et Gio:Francisco Yachetta sopra la possessione loca il Monte annue grana ventinove.
Mastro Gio:Tomaso Saccomanno un carlino; però mi ha fatto vedere l’arrancazione fatta
Capitan Marra e Gio:Domenico Giardino per il legato del Clerico Dieco Mancuso, mediante
istrumento in potere di D. Paulo Roblano annui carlini quattro.
Capitan Flaminio Saccomanno possessore delli beni del Gio.Tomaso di rose sopra la possessione loco lo Piano annui dicati quattro.
Agatio Conci et Mercurio Pizzuto per la vigna di Merisacchio annui carlini dece.
Gian=Berardino Saccomanno per la possessione loco Puzzo annui carlini dece.
Flaminio di Rose sopra tutti soi beni annui carlini tre.
Scipione Conci carlini otto annui sopra la possessione loco detto lo Prato, dependendoli dal censo pagava Giovanne Vaccaro sopra la possessione loco Pietro di Giorgio che si possiede per il Signor Giulio Cesare Sacchetti et dal detto girato dettocanso, quale era di maggior somma et detto l’ha da far buono.
Pietro Calderone per la possessione loco detto Monte d’orso annui carlini sei. Più deve sopra la possessione loco Fondanella carlini quatto.
Giuseppe et Mercurio Calderone per latra metà sopra la possessione di Monte d’orso carlini tre.
Salvatore Potestio per la possessione loco Monte d’Orso annui carlini didici.
Pietro Francesco di Filippo per la possessione loco lo Serrone annue grana venticinque, che pagava Salvatore Bauccio.
Jacomo Notio per le castagne loco Monte annui carlini vinti
Gio:Tomaso Anselmo per la possessione loco Leuca, che fu di Gio:Domenico di Stefano annui carlini dui. Più paga sopra la vigna loco Petrugne, quale fu anco di Gio:Domenico carlini quattro, si possiede per Pietro Antonio Selvagno.
Carlo Mauro per la casa, e sopra fatta de Filippo Mauro annui carlini tre e mezzo.
Francisco Notte per il setto dela casa un carlino annuo.
Suddiacono Francisco Schettino per la possessione loco Acrifoglio annui carlini vintinove et mezzo.
Marc’Antonio Milinazzo per il setto della casa annui carlini dui. Più detto mar’Antonio con Francesco Maria suo fratello per Serralonga annui carlini otto.
Jacomo Mauro per lo setto della casa annue grana qundici
Gio:Domenico Iacino, alias Augello per il setto della casa annui carlini tre. Più detto Gio:Domenico per il censo sopra la possessione del Piano durante annui carlini cinque e mezzo.
Giulia e Giajacomo Anselmo per il setto della casa di Francesco Anselmo loro padre un carlino annuo.
Barardina Maja per il setto della casa. Più grana cinque per il setto dell’altra casa.
Lelio Anselmo per il setto della casa un carlino
Pietro Anselmo per il setto della casa un carlino
Pietro di Stefano per il censo della possessione loco Lo Diusrio, che fu di Angelo maja annui carlini sette. Più per li setto della casa un carlino.
Francesco Poderico sopra sopra la vigna loco lo Prato annui carlini sei et una di cinque
Pietro Francesco di Anselmo, come erede di Gio:Domenico di Anselmo suo padre sopra la possessione loco Pietra di Giorgio ventuta da D. Gio:Domenico franca e libera al Signor Giulio Cesare Sachetta con riservarsi il censo sopra sue robe stuppelli tre di grano bianco
Elisabetta Albo sopra la possessione loco Fontanella, che fu di Filomena Iaccina, mediante istrumento in potere di don Paulo Roblano annui carlini dece.
Flavio Silvagni e Clerico Laurentino Albo sopra la possessione loco Folle, che fu di lavinia Saccomanno annui carlini otto.
Geromio Leo sopra la possessione loco detto Acrifoglio annui carlini veniotto.
Marco Maja sopra lo Tivorio anui carlini dui.
Marco et marc’Antonio maja eredi di Gio:Domenico maja sopra la possessione loco detto Tiorio annui carlini cinque
Laudonia Rollo di Ranaldo sopra sue robe annua grana trentatre e mezzo
Detto Mercurio deve di più carlini deceotto annui sopra li Nezzi in potere dell’Arciprete.
Gio:Domenico Albo sopra la possessione loco Marisaccio, che fu del Tomaso Palmiero annui carlini sette.
Giustina Caldamone per il resto dela casa un carlino più detta Giustina e Pietro Poterico sopra la possessione loco detto li Nezzi pagano annui carlini quandici
Gio’Geronimo Anselmo per il setto della casa un carlino
Più detto Gio’Geronimo per la possessione che fu di Mercurio Mauro alia Gatto, che pagava carlini vinti annui sopra Vasciuta calini qundici per essere deteriorata
Giulia Anselmo per il setto della casa un carlino
Più per la possessione loco detto Manca carlini cinque annui, delli quali ne paga la matà d. Jacomo Potestio
Aloise Saccomanno per il setto della casa annue grana qundici
Antonio Saccomanno per la possessione loco detto Macchia di Mila annui carlini dece
Più detto Antonio per il setto della casa, er orto grana venticinque
Francesco maria Milinazzo per la casa un carlino
Più per la possessione loco detto passo del Molino annui carlini dece
Più per Serralonga annui carlini quattro
Giuseppe l’Amantea; Lucrezia sorella, et Francesco maria Saccomanno ailas Prunillo in solidum per la possessione loco detto Santo Stefano annui carlini tridici
Iacomo Notte per la possessione loco detto lo Chianom che fu di Giuseppe cavallo annue grana venticinque
Gio:Pietro Pizzuto per la possessione loco detto Villara annui carlini ventiotto
Iacomo Maja sopra la possessione loco d.o le Chianette annui cartlini dece
L’Università di Grimaldo per le terre di Piscata, che furono delli Scaglioni annui docati cinque
Filippo e Francesco Mauro carlni sette annui per il censo, pagava Mercurio Mauro alias Gatto sopra la possessione loco detto Vasciuta
Filippo Mauro più per la possessione loco detto Carvonello annui carlini sei
Antonio Jacoe perilanzo della casa annui carlini dece
Giuseppe mantello per la possessione loco l’Ariella, mediante istrumento rogato per mano di Notar Fabrizio Milito carlini decesette
Antonio Anselmo di Scataglione sopra la casrtagneto loco detto la Manca, che fu di Francesco Vetere ailas Carello annui carlini cinque. Detto cenzo è fatto buono sopra il catagneto fu di Durante e suoi beni
Laca Antonio Mauro per la possessipne di Serralonga annue grana sidici
Clio Laurenzo Albo per la possessione, che fu di Mercurio Mauro alias Gatto carlini sette
Giuseppe e Diego Iacino per il setto dsella casa, fu di Angelo Iacino annui carlini dui
Pietro Iacino per la casa, et orto annui carlini dui
Francesco Zupo sopra la possessione loco detto Macchie di Mila annui carlini cinque
Cl.o Poleone Marsico di Maione per la possessione, che fu di Andrea Iacino loco le Chianette annui carlini tre
Pietro Pagliuso di Maione annui carlini otto
L’eredi di Cola di Aiello di Altilia annui carlini dudici
Pietro Paulo Mannello sopra l’Orta di don Santo annui carlini undici.
BENI STABILI DEL DETTO MONASTERO
che ogni anno si affittano dal modo che siegue
1° In primis una possessione loco l’Aria delle Schiavi alboracea con cerze e castagne, confine la possessione del Dottor Annibale Sacchetti et via pubblica. Le castagne si vendono ogni anno carlini didici, e la gliande, quando caricano carlini vinticinque, et per il terragio un tumulo di grano, in tutto
2° Item un’altra possessione loco l’Acrifoglio confine la possessione di mastro Tomaso Saccomanno, et via pubblica: Si sole affittare ogni anno carlini venticinque. Li possiede d. Paulo Rogliano
3° Item un’altra possessione loco la Costa alborata con cerze, quando carica la ghianda si sole affittare calini vinti
4° Item un’altra possessione loco l’Aria delle Schiavi, confine Nocenzia Ferrara e le robe della Cappella delli Iacoi, che fu di Francesco Vetere, alborata con castagne, si affitta ogni anno carlini dece
5° Itam Un’altra possessione loco Lo Puzzo della Carcara, che fu di Stefano Calderone, alborata di nuci, et altri albori, et castagne, si può affittare carlini quintici
6° Item un’altra possessione loco Lupari, confine Gio:Berardino Saccomanno, Angelo Saccomannno, e Gio:Domenico Giardino, alborata con cerze, et castagne. Si può affittare carlini dece per le castagne, et dece per le gliande
7° Un’altra possessione loco Piano della Chiesa, confine di una parte Pietro Francesco di Filippo et Paulo Marino dall’altra arborata con castagne e cerze. Si può affittare carlini quindici ogni anno
8° Item un’altra possessione loco Lo Serrone, che fu di Francesco Iacoe, confina via pubblica, et fiume corrente, alborata di cerze, et castagne; si può affittare carlini vinticinque
9° Item un’altra possessione loco Le Chianette, che fu di Cola di Malito, confina mastro Gio:Berardino Saccomanno, et via pubblica, arborata di fichi, et cerze, si deve affittare carlini vinti
10° Item un’altra possessione loco Lo Pecale, confine Paulo Marino et bartolo Iacino, alborata di castagne, quali ogni anno si vendono carlini dece
11° Ietm un’altra possessione loco La Fuce di Malito alborata con poche cerze. Se l’ha usufruttata dottor Gio:Tomaso Marsico di Altilia
12° Item un’altra possessione loco lo Puzzo, che fu di Mercurio Pizzuto alborata con cerze, confina Tomaso Calderone, et via pubblica.Si può affittare carlini quindici
13° Item un’altra possessione loco detto lo Prato, che fu di Giovanne Caldarone, confina via pubblica, et li beni di Jacomo Jachetta, alborata con castagne, si può affittare carlini trenta annui
14° Item un’altro castagneto loco detto lo Monte, che fu di Gio:Domenico Ceri, confine fiume corrente, et Carlo Mauro. Si può affittare carlini cinticinque
15° Ietm un’altro territorio loco l’Iliche, confina via pubblica, et il territorio di Malito, senz’alberi, si può affittare tumola due di grano bianco
16° Item un’altro territorio loco il Monte, che fu di Luc’Antonio Mannello, et Pietro Gallo, confine via pubblica, et Salvatore Mauro si affitta tumola cinque di germano
17° Item un’altro territorio loco l’arinacchio confine li beni del Beneficio, via pubblica, et altri fini, alborata di poche castafne, si può affittare due tumola e mezzo di germano
18° Item un’altro cupo di possessione loco li Nezzi, che fu di Guglielmo Caldarone, confine Pietro Antonio Salvagno. e Flavio Salvagno alborata di cerze, et castagne, si può affittare carlini quindici
19° Item un’altra possessione contigua al Monasterio alborata di castagne nuci, et olive, si può affittare carlini quindici
20° Item un’altra costa seu possessione loco la Costa posta sotto il Casale vecchio, alborata con cerze nuci, si può affittare carlini vinti, che fu di Angeliro
21° Item un’altra possessione loco Serralonga, che fu di Sibio Scaglione, confine Vincenz’Antonio Ferraro, et via pubblica, si può affittare carlini vinti
22° Item una viogna loco Merisacchio, confine Giuseppe Nigro, che fu di Paulo Salvagno; paga carlini otto l’anno sta in poter di d. Paulo Roblano.
CENSI RITROVATI DI PIU’
Francesco Vetere sopra la possessione della Piscata carlini quatto annui
Gio:Domenico Jachetta sopra la possessione detta Merisacchio annue grana dece
Gio:Domenico Vecchio ha fatto una donazione della possessione loco detto li Pileri, quale si conferma in questo processo fatta per Notar Salvatore Schettino l’anno 38 sotto li quindici di Settembre. Detta possessione si possiede per Pietr’Antionio Salvagno
Fin qui detta platea.
Costo bensì dal cenato processo, che tre partite sin dalla soppressione del Monasterio non vollero soddisfare li rispettivi censi cioè. L’Università in docati cinque annui. Capitan Flaminio Saccomanno in docati quattro annui. E Francesco Marra in docati quattro annui.
TRASFERITA LA CAPPELLANIA SUDETTA NELLA PARROCCHIALE SI FA ALTRA TABELLA
Trasferita poi detta cappellania nella Chiesa Parrocchiale per ordine dsell’Arcivescovo d. Gennaro Salfelice, nell’anno mille settecento settantasei i Rettori allora della Chiesa sudetta S. Tomaso de Piro e d. Paolo Rogliano fecero un’altra platea, la quale s’inserice.
Census, et redditus suppressi Monasterii Spiritus Sancti Grimaldi ordine mediante Illustrissimi Domini Archiepiscopi Consentini in actu visitationis reducti in Ecclesia hac parochiali dicti loci de quibus soluuntur quatraginta docati pro celebratione quattruor cantum Missarum; soluuntur etiam docati viginti Reverendo Seminario Consentino; docati decem pro reparatione prefate Parochialis, et caroleni octo in circa sine cure Santi Stefani.
1) Celsius Saccomannus soluit anno quolibet super possessionem del Torno
et super possessionem dardani 0-4.0
2) Fabritius Angileoo super possessionem Carvunelli 0-3.10
3) Ursula Giraci super posessionem del Monte 0-0.7
4) Lucas Antonius Mauro super possessionem Serralonga 0-0.16
5) Mercurius Pizzuto et Ignatius Maja super Merisacchio 1-0.0
6) Heredes Jacobi Pizzuto super Aira de Scavo 0-2.10
7) Francincus Leo super possessionem Marisacchio 0-0.10
8) Fabius de Albo super possessionem della Piscata 1-3.0
9) Joannes Angelus Jachetta super possessionem de Urnetta 0-0.10
10) Franciscu Vetere super possessionem della Piscata 0.2.0
11) Anilus Albo super posesionem de Vasciuta 2-0.0
12) Joannes Bernardini, et Mercurius Saccomannus super possissionem de Serroni 0-3.10
13) Philippus Rolo super possessionem de Merisacchio 0-3.10
e t super possessionem de Carvunello 0-3.0
14) Stephanus, et Joseph Saccomanno super dotes matris 0-1.0
15) Joanne Bernardinus Saccomanno Petro super possessionem Lupari 2-.0.0
16) Flaminius de Rose 0.1.10
17) Joannes Dominicus Albo super Merisacchio 0.3.10
18) Petrus Paulus Mannellus super Donnisancto 1-0.0
19) Fabritius Niger super Corvunello 0-3.15
20) Philippus, et Joseph Mauro pro posessione Vasciute 0-3.10
21) Duilius Niger super Corvunillo 0-3.0
22) Joannes Leo super possissionem Dardani 1-0.5
23) Petrus Calderone super possessioem della Fontanella 0-4.0
et super possessionem de Monteurso 0-3.0
24) Marsicus Caldarone super possessionem, seu super bona sua 0-0.15
25) Philippus, et Joannes Laurentius Potestio super l’Aria Scavi 0-2.0
quia alli quinque soluunt ut saupra per heredes Jacobi Pizzuti, et Mercurius Pizzuto
26) Cintius Parise super possessionem Macchia di Mila 1-2.10
27) Marcus Antonius Maja super domun suam 0-0.10
28) Joannes Petrus de Pizzuto super possessionem Villara 2-4.0
29) Vincentius Antonius Ferraro super Serralonga 1-1.10
30) Franciscus, et Joannes Maja fili Angeli super domos 0-0.15
et super posessionem del Tivorio 0-2.10
31) Anna Calderone, et Petri Potericus super possessionem delli Nezzi, et domum 1-3.15
32) Felix Anselmo super domum 0-.0.10
33) Lelius Ansemo super domum 0-0.10
34) Joannes Hieronymus super domum, et possessionem di Vasciuta 1-3.0
35) Julia Anselmo pro domo, et possessionem della Manca 0-1-15
36) Aloisius Saccomanno super domum 0-0.15
37) Antonius Saccomanno super domum, et possessionem Macchia de Mila 1.3.5
38) Franciscus Rogliano super hortum 0-1.10
39) Petrus Iacino super domum, et horutm 0-1.0
40) Franciscus Maria Milinazzo pro censibus 1-2.10
41) Marcus Antonius Milinazzo pro censibus 1-0.0
42) Jacobus Amantea pro domo 0-0.10
43) Midorus Mauro pro nonnulis causis 0-4.10
43) Martius Saccomanno, et Filius pro domo, et hotu 0-1.5
44) Joannes Jacobus Jachetta pro domo 0-0.5
45) Joseph Caria, et Petrus Rollus Cscello pro possessionem della Piscata 0-1.0
46)Franciscus de Ceri suoer Aglise 1-1.0
47) Franciscus dse Anselmo sive Ciccio super domum 0-0.10
48) Joseph et Didacus Jacino super domos 0-1.0
49) Jacabus Maurus super domos 0-0.15
50) Mattheus Mauro super domum 0-0.5
51) Joseph Milinazzo super domum 0-0.10
52) Joannes Fdominicus Iacino Augello super bona 0-4.0
53) Carolus Mauri pro nonnulis causis 0-1.15
54) Joannes Barardinus Anselmo super possessionem della Funtanela 1-0.0
55) laudania Rollo super bona 0-2.0
56) Joseph Amantea, Lucretias soror et Franciscus Maria Saccomannus 1-1-10
57) Petrus Paulus Saccomanno super possessionem dell Nezzi 2-0.0
58) Joannes Franciscus Jachetta super Sancto Stefano 0-3.0
59) Franciscus Zupo super posessionem Macchia di Mila 0-2.10
60) Salvaror Potestio super bona 1-1.0
61) Joannes de Anselmo super 1-0.0
62) Elisaveth Alba e Didalus Maurus 0-4.0
63) Franciscus Poterico 0-3.0
64) Lucentius Vecchio super Corvunello 0-4-10
65) Carolus de Philippis super Acqua de Mauro 3-3.10
per possessione, de Piano di Chiesa 1-1.10
et per li Serrone 0-1.05
66) Hieronymus Leo pro possessione dell’Acrifoglio 2-4.0
67) Jionnes Leo pro Acrifoglio 0-2.10
68) Granciscus de caro pro Nicala Aiello M. de Altilia 1-1.0
69) Silvester de Aiello de Majone 2-2.10
70) Capitanus Flaminius Saccomanno super bona 1-1.0
71) Joannes Thamas de Stefano super Merisacchio 0-1.10
et tritic Abi
72) Donnus Paulus Roblanus super Merisacchio 0-2-5
73) Donus Paolus Roblanus super le Chianette 0-1-10
Bona stabilia ispius suppressi Cenobii, qua aliquando locantur.
Posessio nuncupata il Prato arborata Castanei, iuxta fines
Possiuncula dicta Petra de Jorji, sine terra iuxta fines
Possiuncola dicta li Puzzo arboarata quecubus iuxta fines
Terra dicta le Fornace minima, de qua nihil percipitur
Terra dicta della Valle di Fiumarella iuxta fines
Possessio dell’Arinacchio cum aliquibus castaneis iuxta fines
Terra dicta la Silicara, iuxta fines
Possessio dicta li Nezzi arborata castaneis iuxta fines
Possessio dicta Aglise arborata quercuibus iuxta fines
Pssessio dicta il Passo della Calcara cum aliquibus castaneis iuxta fines
Possessicula dell’Acrifoglio cum castaneis, iuxta fines
Possessio dicta il Monte cun castaneis; et altera portio cum terris aratoriis iuxta fines.
Et alia possessio cum cataneis atiam lo Munte
Possessiuncola di Lupari arborata quercubus et castaneis iuxta fines
Possessicula dicta la Costa arborata quercubus iuxta fines
Possessicula del’Aria Scavi iuxte fines
Terra nuncupata Serra Cavalla, seu l’ Iliche iuxte fines
Possessio renunciata, a patro Pagliaro dicta li Lauri iuxta fines
Possessio dicta le Chianette iuxta fines
Possessio dicta lo Pacale cum castaneis iuxte fines
Duo petincula terra dicte unum della Fuce, et alterum del Picale,
de quibus petinculis duobus nihil precipitur
Possessio dicta del Chiano della Ghiusa iuxta fines cun costanis et quecubus
Super posessionem nincupatam Petra de Jorji, qua fuit quoadm Joannis Dominici de Anselmo adest
census trium sesquimodiorum, sive , ut vulgo diitur Tre quarti tritici albi. Et etiam super eadem possessionem alii tres stuppelli, etiam tritici albi, qui non exiguntur. Et etiam sunt alii census super multa alia bona nonnulorum, qui non exiguntur.
= D. Thomas de Piro Rector, er Archipreyeter d. Paolus Roblanus Rector=
Hac tabella confecta est per Reverendos Rectores, idest per Reverendum d. Thamam de Piro Archipresbytorum, et Rectorem portionis Sambucoum, et per Reverndus d. Paolum Roblano Rectorem portionis Vitarvarum propria manu subdiaconi Joannis Baptiste Iacoe dicti loci, anno millesimo sexcentesimo sexto = die vigesima septima Aprilis millesimo sexcentesimo sexagesimo octavo. Consentie Presens tabella fuit presentata in Curia Archiepiscopali Consentina, et in fidem
Didacus Abruzzinus Cancellarius.
Sin qui la cennata tabella in pergamena, che si trova dal parroco d. Vincenzo Pasquale Nigro.
I CARMELITANI STANNO IN GRIMALDO ANNI CIRCA 88
E così i Carmelitani, che posero piedi in Grimaldo nell’anno 1565, e che vi dimorarono insino all’ano 1653 meno di un secolo fra tante vicende furono nel Monastero di S. Maria de li Martiri, e nel Monastero dello Spirito Santo, cioè anni sessantatre nel Convento di S. Maria e quindici nel Convento delo Spirito Santo, in tutto anni ottantotto. Anche le cose sagre, e dedicate al servigio del Signore sono distrutte.