GRIMALDI PIANGE MICHELE IACHETTA

Grimaldi ha perduto uno dei suoi figli più amati. Un figlio che ha onorato il paese che lo ha visto attento, onesto, competente sindaco in un periodo travagliato della nostra storia. Lo ha visto, in prima linea, in Africa, combattente tenente dei carristi, rispettato dai commilitoni come fratello maggiore ed amico in quei tragici e i momenti della battaglia.
Maestro di vita, attento all'insegnamento delle lingue classiche nella locale scuola media e successivamente Preside, carica che ricoprì con umiltà, puntualità impegno sì da essere seguito dai suoi alunni con altrettanta diligenza, riconoscendo in lui l'umanità e la semplicità di linguaggio.
Scrittore, poeta, cantore delle bellezze della propria terra, dei personaggi del passato rievocando fatti e circostanze di un tempo con tale maestria e semplicità suscitando nel lettore immagini del tempo passato e per rivivere quei momenti di disagi ma di sano divertimento e di accettazione delle condizioni socio economiche non certamente brillanti.
Michelc Iachetta, così desiderava essere chiamato volendo essere il cittadino tra i cittadini e con i cittadini, altero nello sguardo occhi penetranti, un cuore sensibile pieno di amore e di tenerezza di semplicità da non conoscere l'indifferenza, da superare ogni forma di risentimento per eventuali offese ricevute.
Un cittadino amante del proprio paese. Orgoglioso. Il suo cuore batteva forte allorquando affermava. "Sono un Grimaldese!!"
Sempre presente in tutte le manifestazioni paesane siano esse religiose, civili, politiche (ricordiamo la sua candidatura al consiglio provinciale di Cosenza). Attentissimo e brillante oratore nella commemorazione del IV Novembre in Piazza "Amantea". Le sue parole erano accompagnate da singhiozzi e lacrime nel ricordare i caduti grimaldesi e del resto d'Italia. Il valoroso e tenace tenente dei carristi con il pensiero si allontanava nelle lontane terre d'Africa dove ha visto commilitoni cadere sotto i suoi occhi e dove è stato ferito, orgoglioso di aver dato il suo contributo per la gloria della propria Patria
Presente ed attivo nel difendere i colori dei la squadra calcistica locale. Michele Iachetta era li in prima linea. In "Commemorazioni e discorsi" penultimo suo lavoro, ha ricordato i suoi interventi illustrando la vita di numerosi compaesani, oggi non più tra noi, per invogliare i giovani a leggere la nostra storia, le nostre tradizioni, per andare fieri di tanto patrimonio storico-culturale che vanta il nostro Paese e che lo pone all'attenzione e allo studio di tanti storici.
La sua visita in Canada e negli Stati uniti è stato un trionfo. Momenti indimenticabili tra paesani, affettuosamente al suo fianco, e, tra abbracci e lacrime, trascorrere quelle giornate che sono rimaste indelebili nella mente di Michele Iachetta. Ci piace ricordare la commemorazione per la morte del comune amico Pasquale Iachetta. Per chi suona la campana?"- Era l'annuncio mesto della scomparsa di un amico, un maestro, un cittadino pacato ed onesto. La stessa espressione si diffondeva tra i cittadini:" Per chi suona la campana? - Michele Iachetta, improvvisamente, ha lasciato questo mondo per andare a godere le gioie del Paradiso!! Non è possibile!!" - Purtroppo è così!! La vita è una breve favola!! L'ora della separazione è incerta! E' una battaglia continua, una veloce apparizione sulla terra, è il rispetto della natura, il dell'accettazione delle sue severe leggi!!.
Addio. caro Preside, nostro amico sincero, rispettoso, prezioso collaboratore! Noi ti ricorderemo con ammirazione, rispetto e con grande amore.
Riposa in Pace!!

COSÌ LO RICORDA IL SINDACO ALBO

Uomo di alta statura morale Educatore responsabile, preparato, deciso, premuroso. Preoccupato nel considerare le tante difficoltà economiche dei suoi allievi. Cattolico credente, silenzioso, seguace dei principi cristiani che praticava con convinzione traducendo in opere di bene come impone la riservatezza e l'amore verso il prossimo.
Allegro e sorridente allorquando si attuavano i suoi progetti tesi ad armonizzare il tessuto sociale e la collaborazione tra cittadini, che riteneva indispensabile per il benessere di tutti.
Lo ricordo con affetto, con stima, con riconoscenza come cittadino e come Sindaco di questo paese che tanto deve al Preside Iachetta. Lo ricordo nella carica di Sindaco, eletto a maggioranza assoluta dagli elettori, capace, intelligente, onesto, preoccupato per i tanti problemi insoluti in quel tempo che, con caparbietà, volle risanare per evitare ulteriori sacrifici ai suoi cittadini. Un periodo connotato da un'amministrazione efficiente che tanto bene fece al Paese.
Lo ricordo quale Presidente del locale Circolo di riunione dove continuò l'opera dei suoi predecessori. Un circolo che ebbe i natali oltre cent'annì orsono e che, tuttora, è in piena efficienza. Lo ricordo componente la squadra di calcio di Grimaldi. Tenace e combattente sul campo a far trionfare i colori del sodalizio grimaldese.

Lo ricordo tenente dei carristi, combattente in terra africana, invalido di guerra e orgoglioso del contributo che il cittadino aveva dato alla Patria che lo aveva chiamato a difendere i diritti sacrosanti della sua terra.
Lo ricordo poeta, scrittore, oratore, padre affettuoso, premuroso, responsabile, orgoglioso della sua famiglia.
A voi cittadini lo ricordo come uno dei figli più stimati al quale dobbiamo riconoscenza, affetto, gratitudine, impegno a tramandare ai posteri un personaggio che ha contribuito a far grande il nostro Paese.
Poniamo un fiore sulla sua bara, diciamo grazie, impegnandoci a non dimenticare quanti hanno lavorato tenacemente da cittadini e da amministratori per, orgogliosamente, portare avanti il nome del luogo dove si è nati.

ESEQUIE A GRIMALDI

Sentita partecipazione di tutti i cittadini grimaldesi alla cerimonia funebre del Preside Michele Iachetta L'improvvisa scomparsa ha turbato l'intera popolazione che stimava ed apprezzava il Preside per la sua bontà, per la sua affettuosità, per la sua continua presenza nel paese, per il suo sorriso, per il suo modo di vivere in mezzo alla gente, alla sua gente, agli amici con i quali rievocava tempi passati nei vari settori della vita pubblica e privata.
La salma, proveniente da Cosenza dove abitualmente 'era residente, è giunta a Grimaldi attesa da un popolo commosso, lacrimante, stretto ai familiari ed è stata accompagnata alla Chiesa dove si è svolta la cerimonia religiosa officiata dal locale Parroco don Enrico Trombini assistito da Mons. don Franco Maio, da don Sergio Saccomanno e dalla Dirigente scolastica Dott.ssa Nigro.
La Chiesa gremita in un silenzio solenne mentre il coro cantava i fede li seguivano la Santa Messa con lo sguardo fisso su quella Bara ai piedi dell'altare, entro la quale, un figlio di Grimaldi, uno dei figli più amati, stimati,' accettato per la sua umiltà, per la sua cultura, per il suo modo di esprimersi con parole semplici, calde, trainanti.
Grimaldi ha perduto il suo cantore, il figlio che ha scritto luoghi e personaggi al fine di esaltare questa terra che ha una storia, una tradizione che deve essere ricordata ai giovani rileggendo e commentando i libri lasciatici dal caro amico Michele.
In Chiesa lo hanno commemorato: Il Parroco don Enrico - Mons. Maio, il Parroco Saccomanno, il Sindaco Pino Albo e l'avv. Aldo Vetere.
Tutti hanno evidenziato la grave perdita dell'uomo impegnato nel sociale, lo scrittore limpido, esauriente, preciso che ha saputo, fedelmente, descrivere il sorgere della primavera nelle campagne del Savuto: "Dal Savuto al Santa Lucerna"- Epigrammi" ricordando i suoi interventi pubblici in varie occasioni della vita paesana - " Capel venere".
Noi che lo abbiamo avuto come valido collaboratore nelle nostre modeste pubblicazioni periodiche, sentiamo il vuoto intorno a noi. Sentiamo l'assenza di un uomo che per noi era il Maestro di vita, il suggeritore intelligente, il critico bonario ed interessato a migliorare nella scrittura, nella composizione degli articoli invitandoci ad essere veri educatori, veri e saggi informatori, di divulgare la notizia che rispecchiasse la verità.- Ci manca'.! Ed è difficile sostituirlo!!.
Ma lo sentiamo vivo. La sua immagine è sempre con noi, il suo sorriso è indelebile.
Il suo umorismo è sempre più raffinato teso a farci riflettere che è necessario comportarsi con dignità, moralmente sani, con rispetto reciproco perché: 'La vita è breve… è l'ombra di un sogno fuggente… e una favola da vivere pensando che "del doman non c'è certezza" e, quindi, dobbiamo lasciare una scia luminosa di bontà e di affetti di umiltà e di saggezza, di amore verso se stessi e verso gli altri.
Ci inginocchiamo dinanzi ai resti mortali del Cittadino, dell'uomo che ha vissuto con rettitudine, con rispetto, che ha dato tutto se stesso per l'elevazione culturale con i Suoi insegnamenti restando in mezzo ai suoi alunni come padre con i propri figli.
Rispettiamo l'amico sincero, affettuoso, leale, umile, saggio che non morirà mai per quanti lo hanno conosciuto apprezzando la stia nobiltà di sentimenti.
Ricordiamo il soldato coraggioso, il tenente dei carristi, che nelle terre africane ha onorato la Patria combattendo e ritornando invalido in seno alla sua famiglia.
Che riposi in pace e viva nell'eterno godendo la visione di quel: "Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola" mentre noi, commossi, depositiamo un fiore in segno di gratitudine e di affetto.

Nella storia del calcio grimaldese emerge la figura di Michele Iachetta

Austero nel comportamento generoso nella collaborazione, attaccato ai colori sociale, attento e rispettoso nel comportamento in campo con i suoi valorosi compagni ricordiamo: Rossi - Milinazzo ( fratelli Fortunato ed Ettore) - Gabriele Vetere - Giovanni Anselmo- Francesco Anselmo - Gimondo (fratelli Massimo e Saverio) - i fratelli Mauro - Pietro Nucci i fratelli Colistro (Michele e Filippo), Antonio Albo, Ercolino Albo, Giovanni Niccoli, ha contribuito a portare in alto la valorosa squadra del "Grimaldi" su tutti i campi della provincia di Cosenza. Il suo fisico atletico, il suo sguardo austero, la sua abnegazione nel gioco di squadra. lo rendevano prezioso in difesa tanto da essere considerato indispensabile per l'armonizzazione del gioco di squadra e determinante per la vittoria finale.
Dava tutto se stesso, invogliava i compagni, preparava il modulo di gioco da presentare in campo e la squadra fece tremare anche lo squadrone del Cosenza quando si recò a Grimaldi per gli allenamenti.
Indossava la maglia azzurra, colore del Grimaldi, con entusiasmo, con fierezza, con responsabilità, con orgoglio. Il grimaldese che volle essere presente in tutti i settori della vita paesana perché: "Il suo Paese non era secondo a nessuno!!". Gli sportivi grimaldesi lo ricordano e lo indicano come esempio alle future generazioni calcistiche grimaldesi.

Da Grimaldi 2000" febbraio 2001