Canto del venerdì Santo
Stanco spossato ormai di forze privo
Ritorneilo.
Passo la mia vita quall’ombra in fior
ch'apre al mattino della primazera
le sue corolle quando volge a sera
si piegan sullo stelo e langue e muore.
Ebbi poche ore piene d'allegrezza
e giorni mesti colmi di dolore
in questa valle il povero mio cuore
fu sempre abbeverato di amarezze.
Oh! Quante volte sulla stretta via
del mio dovere io caddi e deviai
oh.! Quante volte piansi e pur tornai
a ricader ecco la vita mia.
Mi salverò oppur ne andrò dannato
avrò sorte felice, oppur funesta.
Questo pensier m'assilla e mi molesta
e tien lo spirito mio sempre agitato.
Fra le speranze un salutar timore
prostrato ai piè del Crocifisso gemo
prego torna la calma e più non temo
pensando ch'egli è morto per mio amore.
Di nulla colpe è ver carico sono
purtroppo degno di supplizio eterno
ma so che il cuore Tuo cuore paterno
non nega a cuor contrito amor perdono.
Pietà Gesù d'un misero traviato
figlio che a Te ritorna umil contrito
tu lo cercasti quando andò smarrito
per le fangose strade del peccato.
Deh! Fa' che mai da Te sia più diviso
e nel gran giorno ai piè della Tua Croce
ascolti lieto la Tua voce
oggi meco sarai in paradiso.