LA PRO LOCO
Silvano Pettinato da due anni alla guida dell'associazione Pro loco, traccia un bilancio positivo delle manifestazioni programmate in questo periodo nella cittadina del Savuto.
"Sia l'estate scorsa e sia quest'anno - ha dichiarato Pettinato - abbiamo cercato con pazienza e con pochi mezzi a disposizione, di rallegrare il paese con manifestazioni a carattere folcloristico e culturali. Ciò per rendere piacevole il soggiorno ai residenti e ai numerosi compaesani che fanno ritorno in paese per trascorrere il periodo estivo".
"Notevole, ogni anno, - ha proseguito Pettinato - lo sforzo economico per portare all'attenzione del pubblico una manifestazione di qualità, con una ricca programmazione.
Un’amministrazione comunale è stata sempre a disposizione nei limiti del possibile, come pure le amministrazioni: provinciale e regionale.
Quest'anno, grazie al contributo dell'assessore regionale al Turismo, Pino Gentile, abbiamo programmato con più tranquillità un cartellone estivo ricco di iniziative musicali, culturali e ricreative.
La programmazione estiva - ha ricordato il presidente della Pro loco - prevede il concerto del cantautore calabrese, Mino Reitano, lo spettacolo musicale di Stefania Cento, una serata con i due giovani talenti grimaldesi: la sassofonista Ilde Notarianne e il ballerino Salvatore Rende, la decima edizione della gara podistica "Corri Grimaldi" e la tradizionale festa religiosa in onore della Madonna della Foce. Ancora nel cartellone, la Prima rassegna di poesia "Città di Grimaldi", una personale di pittura del Maestro Vittorio De Marchi, una gita a Palermo, una sfilata di carri con ballerine provenienti direttamente dal Brasile e il consueto saluto delle autorità comunali ai tanti concittadini grimaldesi residenti all'estero, nell'ambito della festa dell'Emigrante. Diverse le serate dedicate ai giovani con discoteca all'aperto e giochi popolari".
"Un programma abbastanza variegato, - ha aggiunto - per soddisfare in parte le esigenze di tutti, giovani e meno giovani".
"Mi corre l'obbligo di ringraziare - ha concluso Pettinato - quanti hanno collaborato con impegno e serietà alla riuscita delle manifestazioni.
La speranza è che la Pro loco e l'amministrazione comunale continuino ad operare insieme per portare avanti altre iniziati ve importanti".
Tra le diverse manifestazioni che, a Grimaldi, si organizzano nel mese di Agosto, la più significativa è, certamente, la festa dell'emigrante.
Non è la celebrazione di un evento gioioso, ma il riconoscimento, per non dimenticare, le ansie, i timori, la paura e, soprattutto, il coraggio di chi un giorno è stato costretto, per sopravvivere, ad abbandonare il luogo natio in cerca di "fortuna" nelle lontane Americhe e nei Paesi europei. "Addio paesello mio, tra breve io tornerò" cosi recita la canzone, parole del compianto preside Rosario Colistro, musica del caro amico Fiore Vecchio, ma la speranza di un presto arrivederci, per gli emigranti, si è tramutata in anni di duro lavoro, di sacrifici in terra straniera, non conoscendo la lingua e dovendosi adattare a nuovi usi e costumi.
Non vi è famiglia grimaldese che direttamente o indirettamente non sia stata coinvolta dal fenomeno dell'emigrazione. Essa ha assunto una connotazione particolare per il considerevole numero di persone emigrate. Alla fine del XIX secolo lo spostamento si manifestò a carattere individuale e dopo venti, venticinque anni l'emigrato ritornava definitivamente e se celibe metteva su famiglia e, data la condizione economica cambiata, poteva aspirare ad impalmare una possidente, dopo aver comprato un podere che coltivava direttamente o dandolo in colonia. Accanto al podere un castagneto per la legna e per il frutto che gli consentiva di allevare uno o due maiali, cosi il condimento e la carne per un anno erano assicurati. Ma il grande esodo, quello che smembrò il paese, si ebbe alla fine della seconda guerra mondiale, quando le precarie condizioni socio-economiche, la drammaticità della disoccupazione spinsero i giovani ad emigrare.
Un’emigrazione è legata come un binomio inscindibile alla disoccupazione. Ieri emigravano i lavoratori in genere, oggi i diplomati ed i laureati. "Non vi è sufficiente presa di coscienza nel mondo della politica, del lavoro, della finanza, della scuola, dei servizi, marciando tutto ancora nell'ordinarietà della vita quotidiana e, per molti versi, nella convinzione della ineluttabilità di un destino immodificabile".
Per il numero degli emigrati un dato emblematico ci è dato dalla statistica demografica: dai 4087 abitanti del 1960, siamo passati ai 2971 del 1961, con una diminuzione di 1116 abitanti che, negli anni dal 1950 al 1960 sono emigrati (la raccolta dei dati censiti avviene ogni dieci anni) l'esodo, purtroppo, è continuato: dal 1961 al 1971 si registra un calo di 700 unità. Dal 1971 in poi il numero degli abitanti è costante e si aggira intorno ai 1900 abitanti residenti, essendo gli altri 200 emigrati temporanei.
Nello stesso periodo (1970), in Calabria registriamo i seguenti dati: in Paesi europei 11967, in Paesi extraeuropei 5354.
Il Grimaldese all'estero, in genere, ha saputo mantenere alto il nome di Grimaldi ed è riuscito con la sua intelligenza e laboriosità a crearsi una certa posizione.
Durante l'estate molti sentono il bisogno di ritornare a vedere il Paese natio, per riassaporare la gioia di una stretta di mano amica e di un abbraccio affettuoso per riassaporare quell'atmosfera di calda umanità paesana, che si fa fratellanza nel momento del distacco. Lì preghiamo di esprimere ai nostri concittadini all'estero i nostri più vivi ringraziamenti per averci dato la possibilità di restare nel nostro paese anche se ancora si aspetta il famoso "decollo" e tutto il "nuovo" che c'è è costituito da un certo benessere che piove dall'esterno: ieri le rimesse degli emigrati, oggi il sistema previdenziale e qualche lavoro pubblico.