DIBATTITO SULLA CASA DI PIPOSO
Grimaldi – Non sono mancate le diverse ed articolate proposte avanzate dai cittadini, intervenuti numerosi alla pubblica assemblea indetta martedì scorso dall’Amministrazione comunale di Grimaldi, in merito alle eventuali soluzioni da adottare per l’utilizzo della struttura dell’ex Convento. I locali, ad oggi gestiti dalla società Asmida che si occupa di assistenza agli anziani, a seguito della scadenza della convenzione stipulata con la predetta società e, soprattutto, in virtù della sentenza emessa, su ricorso inoltrato dallo stesso comune, dal tribunale di Cosenza che ha condannato la società privata al rilascio immediato del complesso immobiliare, dovrebbero presto ritornare ad essere nella piena disponibilità della comunità grimaldese.
E proprio per cercare di individuare le migliori forme di utilizzazione del prezioso immobile di proprietà comunale, l’Amministrazione Albo ha inteso coinvolgere i cittadini e sentire il loro parere.
Chiaramente, nei vari interventi è prevalsa la volontà che l’immobile ritorni ad occupare quella funzione storica che ha rappresentato un punto d’onore per tutti i grimaldesi: una Casa di riposo o, meglio, la Casa di Riposo S. Antonio.
Cooperativa di giovani, magari coinvolgendo le competenze di quanti sono stati licenziati dall’Istituto Papa Giovanni XXIII, gestione comunale, con la possibilità di creare una società mista tra l’ente pubblico ed alcuni privati, gestione in convenzione, con la possibile stipula di un accordo con una società seria ed affidabile specializzata del settore. Queste, in sintesi, le diverse proposte avanzate nel corso del pubblico dibattito. Né sono mancate, fra gli intervenuti, le perplessità legate al difficile momento che le strutture assistenziali pubbliche attualmente attraversano, svantaggiate come sono da politiche regionali e nazionali volte ormai a favorire, soprattutto nei servizi basilari per i cittadini, sempre maggiori forme di gestioni privatistiche che, inevitabilmente, ne determinano più una ricerca del lucro che un’attenzione all’assistenza.
D’altronde, alcuni hanno sostenuto anche la necessità di considerare se lo stesso servizio può ancora essere utile alla comunità grimaldese o se, invece, si debba pensare anche ad altre forme di utilizzo dello stabile.
Gli amministratori, a conclusione del dibattito, si sono assunti l’impegno, in attesa della definitiva soluzione del contenzioso con gli attuali gestori, di ritornare a sentire il parere dei cittadini.
f.s.
da "il Quotidiano della Calabria" del 24-01-200