CAPO VI
DELLA CONGREGAZIONE SOTTO IL TITOLO DELLA IMMACOLATA CONCEZIONE
1. Per quanto io sappia in Grimaldo non era Confraternita della Concezione, ma bensì una Cappella, ossia pubblico Oratorio sotto tal titolo di giuspatronato della famiglia Scaglioni come si ricava da una Bolla spedita dallo Arcivescovo di Cosenza di Tommaso Tolese in favore dei Padri Carmelitani, che riferiamo in appresso nel capo seguente. Rovinato poi Grimaldo dal tremoto, e ritirastisi i Cittadini nel luogo detto la Chiata, il quale è un luogo dove adesso è fabbricato Grimaldo, adificarono una Chiesa o pubblico Oratorio alla Immacolata Concezione di Maria.
2. Io non so l’anno preciso della erezione di questa Chiesa, questo è certo, che la edificarono in un luogo della Chiesa detto Santo Stefano, e credo di avere ristorata ed abbellita la stessa Chiesa di San Stefano allora esistente e datoli il titolo della Immacolata e fatta la confraternita, e ciò dopo l’anno 1641. Perchè in detto anno ancora esisteva la Chiesa di Santo Stefano, come si ha dalla seguente memoria appresso gli atti e protocolli del Regio Notaro Salvatore Schettini; cioè nello anno milleseicento quarantuno a due Maggio Fulvio Saccomanno asserisce aver costruito una Camerella fra la Chiesa di Santo Stefano, e le case del quadam Giuseppe Conci, appoggiata allo muro di detta Chiesa, e dopo di verla fabbricata, considerò avere detta Camerella necessaria alla detta Chiesa per sacrestia, a conservatorio delle robe della stessa; e perciò donationis titulo irreversibiliter intervinos d. Tomaso di Piro cappellano, e rettore.... accettando e attecipante a norma de parte di detta Chiesa per quello una stanza per uso di Chiesa e sacristia e ce lo mette in possesso.
3. Or in questa Chiesa di S. Stefano dopo il 1641 riformata ed abbellita a proprie spese de’ cittadini credo che ci facessero la Congregazione dell’Immacolata, e mi appoggio perchè non si trova altro luogo che indichi la diruta Chiesa di San Stefano, e nelle case, e luoghi circum circa la Chiesa della Immacolata si sono ritrovate ossa umane anzi nella casa di Giovanne Veltri nel basso una sepoltura, e finalmente la sasa di Saccomanno contigua alla Chiesa di S. Stefano è la casa di Fulvio Veltri, erede per linea femminile del cennato Fulvio Saccomanno donatario. E credo poi che nello anno 1665 esiteva la Chiesa della Immacolata Concezione perchè in tale anno Linardo Mauro dona alla detta Chiesa alcune sue robe, se moriva nel pellegrinaggio, avea intrapreso per la Santa Casa di Loreto come chiaro si vide dallo atto di donazione rogato dal Regio Notaro Salvatore Schettino in detto anno 1645. Anzi esisteva nel 1642.
4. Occore verso l’anno 1656 nella Calabria un contagio, onde restarono devastate parecchie patrie, i cittadini di Grimaldo seguendo li comandi del antepassato Governatore della Provincia D. Francesco Velasquez, e perchè erano stati esenti dal contagio con le dovute license scelsero per padrona della loro Patria Maria SS. Immacolata, e con pubblico istromento si obbligarono e con voto di osservare come giorno festivo il di otto di Dicembre ( in quel tempo il detto giorno non era festivo di precetto, e tale poi divenne per tutta la Chiesa per decreto del Potentrice Clemente Undecimo nel principio del secolo decimottavo)
2° Con voto di digiunare la vigilia, o sia il girno de’ sette di Dicembre.
3° Promisero, per divozione solamente, in detta festività confesarsi, e comunicarsi.
4° Promisero per divozione ancora in detto giorno fare la processione per la patria colla statua della Immacolata.
5° Promisero per divozione, digiunare ogni Sabato dell’anno; ed ogni Venerdì astenersi di cibi pasquali come chiaro si vede dallo istromento pubblico rogato dal regio Notaro Giuseppe Schettini a due Settembre mille seicento cinquantasette, (e rettificato il di 15 Maggio 1822), il quale è del tenore Seguente:
OBBLIGO DELLA UNIVERSITA’ PER LA FESTA DELLA IMMACOLATA
"Nel nome della Santissima, et Individua Trinità Padre, Figliolo, et Spirio Santo, delli nostri titulari Protettori San Pietro, e San Paolo; e della Beatissima sempre Vergine Maria delli Martiri; e tutti Santi, et Sante di Dio, Amen.
In Grimaldo, et proprio nella nostra Parrocchia, dove si sono ricevuti er recevono li Santissimi Sacramenti, oggi li due del corrente mese di Dicembre, mille seicento cinquantasette, indizione decima. Noi Carlo di Filippo Regio e contratto Giudice, Notar Giuseppe Schettino pubblico e Regio Notaro et sottoscritti testimoni, al numero opportuno = Significamo a tutto il popolo, qual mente volendo imitare et seguire li vestigi della nostra matrice fidelissima Città di Cosenza, et altri lochi maggiori, et inferiori, li quali per avere ricevuto le infinite et innumerevoli grazie della Immacolata, et sempre Vergine della Santissima Concezione, hanno a quella pigliata per loro Avvocata et Protettrice; e noi con aver visto li tanti e tanti miracoli, et aver similmente ricevuto grazie di salute e liberazione del contagio della peste, che ha ruvinato Cittadi, terre , e Casali; et con tutto che si sia stata tanta vicina, et prossima, mercè alla intercessione di essa Santissima, et Immaculata Concezione, ne semo stati liberati, e protetti, che perciò avendo anco visto li ordini del olim Governatore a tutti di farne publico istromento; si espiò la Volontà di tutti i Cittadini con ter missam solemnia de R.do nostro Arciprete et Rettore Curato D. Thomaso di Piro, et tutti viva voce, nemine discrepante, nec contradicente, si contentarono fare detto istromento con le clausole sottoscripte; che perciò si dono supplica a Monsignor Reverentissimo Viacrio Generale, quale è del tenor seguente:
"Illustrissimo e Reverentissimo Signore. Il Magnifico Francesco Antonio Malito Sindico defensore et Franco Iacoe Mastogiurato, et Eletti di Grimaldo supplicando us. Reverend.ma le danno indendere, come più, et più volte sono stati sollecitati delli Cittadini, che avessero fatto lo istrumento della protezione della SS.ma Vergine per lo che si è fatto pubblico parlamento, et tutti unimiter pari voto conclusero, che si avesse già fatto con la supplica di us. R.ma che conceda licenza per la prestazione del giuramento in persona del reverendo nostro Arciprete; che il tutto si avrà a grazia, ut Deus =
Il R.dno Arciprete riceva detto giuramento nella messa solenne con intervento del Clero et se ne facci atto pubblico ad futuram rei memoriam
= Cosena 17 Novembre 1647 Antonio Tango Vicario Generale =
E volendo mettere in esecuzione quanto se era determinato, ci è stata fatta instantia del detto R.do Arciprete, dal R.do D. Pietro Francesco Bombino Rettore dell’altra porzione, dal R.do D. Gio:Battista Schettino Cappellano dello Venerabile Monastero dello Spirito Santo suppresso, et R.do D. Paulo Rogliano compagno, e da D. Iacomo Costantio, li quali a questo atto intervengono tanto per essi, quando per loro successori, et de tutto il Clero; et anco dal Magnifico Francesco Antonio Mileto, al presente Sindico defensore, Franco Iacoe Mastrogiurato, Bartolo Saccomanno, et Francesco Iacoe Eletti, li quali intervengono allo medesimo atto tanto per essi, quanto per loro successori in perpetuum, et di tutti Cittadini, in virtù di pubblica conclusione fatta in pubblico parlamento, quale si conserva nel universal libro per magnifico Filippo Iacoe nostro Cancelliere, qual’agono et intervengono per l’uno et lo altro sessu, cioè homini, et femine, grandi et piccoli, presenti et absenti, nati, et nascituri in perpetuum; et anco de me predetto Notar Giuseppe Schettino Prefetto indegno eletto dalla Universale Congregazione eretta da fratelli di essa, sotto il medesimo titolo della Santissima et Immaculata Conceptione, propriis eorum sumtibus, et laboribus, dediante pure elemosina di Cittadini et benefattori. Li quali R.di Sacerdoti, homini del Regimento, et Prefetto di detta Chiesa non per forza, ma per zelo, et divozione di essa Concezione in solidum promettono, et fare guardare da tutti le opere servili la festa di essa Santissima Concezione, quale si celebra ogni anno alli otto di Dicembre.
Item promettono similmente per voto solenne far vigilia il giorno precedente di detta festa, con digiunarla sotto pena di peccato mortale forche venendo di Domenica, et detta vigilia abbia di digiunare il Sabato, conforme costuma Santa Chiesa; dal quale digiuno volemo siano escusati quelli tali, che Santa Chiesa legittimamente escusa.
Item, volemo, et promettemo per devozione tantum detta festività onorarla con generale Comunione, precedente il sacramento della Penitenza. Item per devozione promettemo detta festività onorala con processione per la terra, portando la sua Immagine con venerazione, et riverenza nettare et ornare le strade per dove passerà, conforme si sole fare alle festività del Santissimo Corpo di Cristo.
Item per divozione promettemo, per tre giorni precedenti di detta festività honorarla con lumi, fochi, et altre volgarmente dette Luminere in segno di allegrezza, et actione di grazie ricevute, et recipiente.
Item promettemo per devozione di essa Beata Vergine, tutti li Sabati dell’anno digiunarle in suo onore, et astenerci di cibi pascali il Venerdì in onore della Santissima Passione di nostro Signore Gesù Cristo creatore et Redentore di tutto l’universo.
Item promettemo per osservanza delle cose predette, ogni anno nella creazione delli officiali, prima di esercitare loro ufficij, di ratificare, et far ratificare lo presente istrumento de verbo ad verbum, et de linea ad lineam, iusta sui seriam, continentiam, et tenorem per accrescimento di devozioine et per venire obbligati tutti quelli che si trovano di minore etate, et li nascituri in futurum, acciò la ignorantia non escusi a questi delle cose credute, et Voi o Beatissima Vergine della Concezione nostra speciale, et generale avvocata, et protettrice oggi per noi eletta Madre di Dio, Madre di grazie, Madre purissima et castissima; Madre inviolata et intemerata, Madre amabile et onorabile, et ammirabile; Madre del Creatore et Salvatore del mondo; Vergine prudentissima; Vergine veneranda, et predicanda; Vergine potente et clemente; Specchio senza macchia et di giustizia; Causa di nostra allegrezza; Vaso spirituale et onorabile; Vaso insigno di divozione; Rosa mistica; Giglio che fiorisce fra le spine; Torre di Davide; Porta del cielo; Stella mattutina: Salute di ammalati; Rifugio di peccatori; Consolatrice di afflitti; Aiuto di cristiani; Fonde di misericordie; Sole, Luna et Stella che illumini tutto il mondo. Regina di Angeli et Arcangeli, Patriarchi et Profeti, Apostoli, Martiri, Confessori, Vergini, per tutti Santi e Sante di Dio, et finalmente Scala del Cielo, per la quale fai godere il Paradiso a tanti tuoi fedeli et devoti abbiate cura di difendere questo popolo da peste, fame, et guerra, et di ogni altro male incontro; pregando anco alla Maestà di Dio Figlio di Maria Vergine, principio et fine del mondo; primo, et ultimo di esso; creatore, et Signore, Dio et homo, onnipotente, eterno, amabile, altissimo, padre et maestro nostro, Re del cielo e della terra sopra tutti li regni, sale et luce del mondo, porta, et via della verità, vita di viventi, virtù di virtuosi, fonde di miracoli et misericordia fate, che per la intercessione delli Santissimi apostoli Pietro et Paulo, della celeste milizia Angelica, dello glorioso precursore San Gio:Battista, l’amato discepolo Gio:Evangelista, il Santo sposo della purissima et bellissima Vergine San Giosepho, il serafico San Francesco di Assise, il nostro gran protettore San Francesco di Paola, l’intercessore di grazie San Nicola di Talentino, l’angelico San Thomaso di Aquino, l’incliti nostri protettori, et avocati Santi Ignazio e Francesco Saverio, il miracoloso Beato Caetano, il glorioso martire San Sebastiano, il martello di eretici Santo Agostino, il miracoloso San Rocco, et tutti li abitatori nella celeste Corte, alli quali prostrati a terra invocamo per testimoni a questo presente et pubblico atto, per impetrare da Nostro Signore Gesù Cristo grazia, che ci liberi per sua divina misericordia da peste, fame et guerra e di ogni altro male incontro, come terremoti, inimicizie, et discordie et altri.
Et noi tutti promettemo secondo la esortazione fattani, le cose già dette di sopra: per la qual cosa ci obbligamo personalmente ad unguem osservarle, come a fede della verità et futura rei memoria, si è fatto il presente pubblico atto, quale sarà firmato di nostre proprie mani =
Io d. Tomaso di Piro Rettore et Arciprete mi obbligo ut supra
Io d. Pietro Francesco Bombini Rettore ut supra
Io d. Gia:Battista Aschettini li obbligo ut supra
Io d. Paulo Rogliano affermo ut supra
Io Franco Iacoe mostrogiurato afermo ut supra
Io Francesco Antonio Malito Sindico affermo ut supra
Segno di croce di proprie mani di Bartolo Saccomanno eletto idioto
Segno di croce di proprie mani di Francesco Iacoe eletto idioto
Io Clerico coniugato Pietro Antonio Selvagno son testimonio, et affermo ut supra
Il Clerico Antonio Maja son testimonio, et affermo ut supra
Annibale Sacchetti affermo ut supra
Io Gioseppe Nigro affermo ut supra
Io Mauro Antonio Caruso affermo ut supra
Io Stefano Saccomanno son testimonio affermo ut supra
Io Giosepe di Filippo affermo ut supra
Io Vincenzo Antonio Ferraro ut supra
Io Filippo Iacoe affermo ut supra
Io Fabrizio Sacchetti sono testimonio et affermo ut supra
Segno di croce di Fulvio Saccomanno prometto ut supra
Io Notar Salvatore Sachettino fui presente testimonio et prometto ut supra
Io Francesco Schettino fui presente testimonio et prometto ut supra
Segno di croce di proprie mani di Pietro Francesco di Pilippo fui presente testimonio et prometto ut supra
Il segno di croce di proprie mani di Francesco Selvagni idiota.
Il segno di croce di proprie mani di Gio:Angelo Jachetta
Il segno di croce di proprie mani di Gio:Domenico Selvagni
Io Carlo di Filippo Regio ad contratto Giudice prometto ut supra.
ABBELLIMENTO DELLA CHIESA
5. Non era cennata congregazione in tal tempo troppo abbellita, ma rozza secondo le strettezze delli poveri cittadini troppo angustiati, come abbiamo altrove detto; ma indi a poco a poco la resero più bella, e verso il mille seicento ottanta in circa se non erro alzarono la fabbrica e fecero l’arco maggiore, che divide il coro dalla nave della Chiesa; in altri tempi le due mezze ale, e la sacrestia, che diciamo vecchia, e verso il mille seicento novanta il Campanile, ed altri abbellimenti materiali.
6. Pensarono poi ad ottenere da Roma grazie spirituali, onde supplicarono il Romano Pontefice per le indulgenze, dal quale n’ebbero una bolla in cui dichiarava di concedere:
1° Indulgenza plenaria a tutti coloro i quali confessati e comunicati si ascrivino a detta Confraternita nel primo giorno che sono ascritti. A tutti i Fratelli esistenti in articolo di morte si confessino, e comunicano; o non potendo, contriti col cuore, o colla bocca invochino il Nome Santissimo di Gesù, o danno altro esterno segno di penitenza. A quelli, che confessati e comunicati nel giorno festivo principale di detta Confraternita visitassero la stessa Chiesa
2° Indulgenza di anni sette, e sette quarantore a tutti li Confratelli, che in altri quattro giorni festivi della suddetta confraternita secondo la forma della bolla scelti, visiteranno la stessa Chiesa.
3° Finalmente indulgenza di giorni sessanta a tutti i Confratelli che si eserciteranno in qualche opera di pietà a tenore delle parole della cennata bolla, la quale è come siegue:
BOLLA DEL PAPA INNOCENZO XII PER LE INDULGENZE
"Innocentius Episcopus servus servorum Dei =
Universis Cristifidelibus prersentes litteras in pecturis salutem, et Apostolicam beneditionem =
Considerantes nostra mortalitartis fragilitatem, et humani generis conditionem, districtique severitatem iudicii, preacupimus, fidelites signulos iudicium ispium bonis operibus, et piis precibus pervenire, ut per illa eorum peccata delemtur, ispuque aeternae felicitatis gaudia consequi merantur. Cum itaque, sicut accepimis in Parochiali, seu alia Ecclesia Conceptionis Beata Maria Viriginis Immaculata terra Grimaldi Cosentina diocesis una pia, et devota utriunque sexuum Christi fidelium Confraternitas sub invocatione eiusdem Conceptionis Beate Marie Viriginis Immaculate ad Dei onnipotentis laudem, et honorem, ac animarum salutem, proximique subventionem, non tamen pro uius spiritualiter ad etiam canonice erecta, est instituita ac istar, cuius dilecti filii Confratres quam plurima pietatis caritatis, et Misericordie spera exercere consueverunt; ut igitur dicti, et pro tempore existentes dicte confraternitatis Confratres in huiusmodi piorum operum exercitis confirmentur, et manis ad ea in posterum exercenda; nec non alii Christi fideles ad dictam confraternitatem de cetero ingredientam per amplius incitentur deique Ecclesia in debita veneratione habeatur, ac ispis Christi fidelibus congruis frequentetur honoribus, de eiusdem onnipotentis Dei misericordia, ac Beatorum Petri et Pauli Apostolorum, quorum auctoritate confisi, omnibus, et singulis utriusque sexus Christi fidelibus vere penitentibus, et confessis, qui dictam Congregationem ingredientur, et ea recipientur, die prima illorum ingressus, et receptione huiusmodi, si sanctissime Eucarestie sacramentum sumpserint; ne non ad presens, et pro tempore existentibus dicte Confraternitis Confratribus ubiliter decedentibus similiter vere penitentibus, et confessis, ac sacra comunione refactis, si id commode fieri poterit; vel saltem contritis in illorun mortis articulo pium nomen Iesu corde, si ore non potuerint, devote inuscantibus aut aliquod penitentie signum facientibus: In super eisdem Confratribus etiam vere penitentibus et confessis, qui Ecclesiam predictam in die festo principali dicte Confraternitatis per dictos Confratres eligendo, et per Ordinarium loci approbando, qui semel electus, et approbantus amplius variarium non possit, citra tamen festum Pascalis Resurrectionis Dominae a primis vesperis usque ad occasum solis dici festi huiusmodo annis singulis devote visitaverint, et ibi pro Sancte matris Ecclesie exaltatione, extirpatione heresum, hereticorum, et infidelium conversione ac inter Principia Christianas concilianda, et fovenda pace concordia, et unione; ac Romani Pontificis salute pias ad Deorum preces effunderint, quo die festo predicto id pro tempore egerint, indulgentiam planariam, et omnium peccatorum suorum remissionem perpetuo concedimus, et largimur. Preterea dictis Confratribus, qui similiter vere penitentias, et confessi, ac sumpto eodem Eucharestie sacramento Ecclesiam predictam in quattuor aliis anni festivitatibus per easdem Confratres eligentis similiter, et per dictum ordinarium loci similiter approbandis, que semel electe, et approbate amplius variari non possint; citra tamen dictum festum Paschatis Resurrectionis Dominica a primis vesperis usque ad occasum solis singularum quatuor posteriorum festivitatum huiusmodi, annis singulis etiam devote visitaverin, et ut prefertur, oraverint; quo die huiusmodi quatuor posteriorem festivitatum id pro tempore fecerint, septem annos, et totidem quadragenas. Postremo aidem Confratribus, qui missis, et aliis divinis officiis in Ecclesia huisumodi in nomine Confratrum celebrandis, aut Congragrationibun publicis, vel secretis dicte Confraternitis, pro quocunque pio opere exercendo; aut Processionibus ordinarris vel extraordianaris, tam dicte Confraternitatis,quam quibus suis aliis de licentia Ordinarii feciendis; aut sepelliendis mortuis afficiare interfuerint; aut ipsum Sanctissimum Eucharestie Sacramentum, dum ad aliquem infirmum defetur, associaverint; aut qui hoc fecere in sonito Campane ad id signo dato, gentibus flexis semel orationem dominicam, et salutationem Angelicam pro eodem infirmo recitaverint; vel pauperes, et peregrinas hospitio exceperint, aut elemosinis, et officiis adiuverint; vel infirmos visitaverint, ac eos consolati fuerint in eorum adversitatibus; aut quinquies orartionem, et totidem Salutationes predictas pro animarus Confraturm dicte Confraternitatis in Christi caritate defunctorum recitaverint; vel devium aliquem ad viam salutis redixerint; aut pacem cun inimicis propriis, vel alienis composuerint; aut ignoranta Dei precepta, aut que ad salutem sunt, docuerint, quoties aliud ex predictis piis operibus agerint totidem sexaginta dias de iniunctis eis aut alia quomodalibet debitis penitentis misericorditer in domino perpetuo relaxamus presentiubs, perpetuis, futuribus temporibus.
Volumus autem, quod si dicta Confraterntas alicui altari Archoconfraternitati aggregata sit, vel in posterum aggregatur, seu quavis alia ratione, vel causa, pro illius indulgentis conserquendis, aut de illis partecipandis uniatur, seu alias quomodolibet instituatur presenta, seu quevis alia litera de super abtante inter presentes nulla tenus eis suffragantur, vel prorsus nulle sinte es ipso: quoque si Cvonfratribus predictis ratione premissorum, vel alias aliqua alia indulgentia perpetus, vel certum tempus duratura, per Nos concaussa fuerit, eadem presentes nullius sint roboris vel momenti.
Datum Roma apud Sanctam Mariam Maiorem, anno Incarnationis Dominice millesimo septingentesimo. Calendis Iulii Pontificatus nostri anno nono = Gratis pro Deo . g.o Sernicoli. G. Placentinus . Vappinus. Gratis Deo. G. Pracentinus adsunt alie subscriptiones in forma Curie Ramane cun sigillo plunbeo = Registrata in Camera Apostolica. Dominicus scriba, Exequantur; et liceat uti vexillo, ut retro continetur. Cosentie die decima sexta mensis Septembris millesimo septingentesimo. Carolus Valente Archidiaconus Vicarius Capitularis. Registrata nella Curia per la causa che si esprime nel numero 8 che siegue, essendo Cancelliere Giacinto Conti.
NUOVO OBBLIGO E DONAZIONE DELLA UNIVERSITA’
7. Nel anno mille settecento nove un morbo contagioso per cui ogni giorno ne morivano quattro, e cinque affliggeva la Patria di Grimaldo, e questa memore del patrocinio della Vergine, di nuovo ricorse, alla sua protezione, e fé voto di celebrare una festività in onore del suo immacolato concepimento in una delle Domeniche del mese di Maggio in tutto simile a quella che celebra ogni anno nel mese di Dicembre, e ciò ogni anno. E per tale festa da farsi nel mese di Maggio si obbligò di pagare ogni anno docati quattro, e dichiarò di vantaggio, che aveva donato alla Chiesa della Vergine Immacolata alcune terre dette il Pizzone ( queste ad esse stanno per commodo della Università libere, e se ne pagano ogni anno carlini dieci di affitto ) come si ricava da un’istromento pubblico rogato dal Regio Notato Alberico Rosa a dieci Aprile del mille settecento nove, il quale è come siegue:
"Die decimo mensis Aprilis millesimo septingesimo nono secunda indictionis. Grimaldi.
In nomine Domini Amen.
Santissima, ed Individua Trinità Padre Figliolo, e Spirito Santo, delli nostri Titolari e Protettori Santi Pietro e Paolo, e della Beata Vergine Immacolata, e proprio nella Parrocchiale Chiesa, dove si sono ricevuti, e ricevono li Santissimi Sacramenti, oggi ora detto di Noi Notar Filippo Antonio Amendola di Malito Regio Giudice ed contractus, Notar Alberico Rosa di questo Casale di Grimaldo, e sottoscritti testimoni significano a tutto il popolo qualmente nell’anno mille seicento cinquantasette questa Università, mediante grazia dell’Immacolata Concezione fu liberata dal contagioso morbo della peste, nel quale tempo in virtù di pubblico istromento rogato per mano di Notar Giuseppe Schettino di questo predetto Casale fece voto Universale di solennizzare la festa della medesima con vigilia, luminere, e precessione, e dare la suddetta Università alli Procuratori di essa la somma di docati quattro, oltre un comprensorio di terre dette lo Pizzone, con osservare di precetto la suddetta festa ogni anno nel suo giorno; e perché oggi volendo di nuovo ratificare il suddetto obbligo a voto more solito siamo congregati dentro la nostra parrocchiale Chiesa tutti Noi del Reggimento Odierno.
Io suddetto Notar Alberico Rosa Matrogiurato, e Eletti di questa Università Carlo de Filippo, Francesco Iachetta, e Francesco Antonio Rogliano, e maggior numero de’ Cittadini dell’uno e dell’altro sesso, come pure così li piccoli, come li grandi, e tutto il reverendo Clero, cioè Reverendi don Antonio de Simone, e d. Bonaventura Zumbini parroci; don Antonio De Filippis Arciprete, e tutti l’altri del Clero, li quali tacto perctore more Clericorum, ratificano, confirmano, ed accettano il suddetto voto, ed istromento fatto e quello confirmano col presente; e quello da me letto, e riletto da verbo ad verbum, et de linea ad lineam. E per maggior accrescimento di divozione, oggi predetto ni obbligamo in una delle Domeniche di Maggio solennizzare la festività di detta Immacolata con processione, Luminere, messa candata, processione con la sua immagine; senza obbligo di digiuno però; obbligandosi questa Università donarli docati quattro l’anno per solennizzare la suddetta festa; e ciò per la gran divozione, che questa Università tiene con detta Immacolata, e per avedervi, e liberarci dal contagioso morbo, che al presente affligge, e distrugge questa patria, presentando a detta Immacolata un cerio di libra tre in circa in segno di tanto universal voto; pero il cero si senta dato per questa vice tantum. Quale voto ci obbligamo unanimiter osservare ed adempiere ogni anno per ambedue dette festività, e quelli ratificare e confermare ogni anno, nell’entrare che faranno li nuovi Regimentarii, e cosi ci siano obbligati obbligandose per tale effetto non solo nomine Universitatis, sed nomine proprio; volendo, che il presente se possa contra hoc incusare in caso di mancanza, liquidare; promettendo, quando in detti istromenti si è detto, e promesso avere rato, grato,e fermo e contra non facere aliqua ratione et sub obligazione omnius nostrorum bonorum, proinde iuraverunt more solito; nec non iuravi presentibus opportunis =
LITE CON LI CORDIGERI DI S. FRANCESCO DI ASSISI
8. Dentro il Chiostro dello padri Riformati al lato destro della porte dove si va al Monastero eressero una Congregazione sotto il titolo delle Stimmate di S. Francesco di Assisi; pretendevano i Confratelli della medesima precedere nelle processioni funerarie ed altre simili funzioni alla Confraternita della Immacolata; ne ricorsero questi nell’anno mille settecento dieci alla Curia Arcivescovile di Cosenza, e presentarono l’istromento fatto nel 1657 il Rescritto ottenuto da Roma nel 1700, ed in formarono a voce il Vicario Generale della fresca fondazione di detta Confraternita eretta nel Chiosco de Riformati, i quali ancora dopo la erezione della nostra Confraternita erano stati ammessi per abitare nel Convento detto soppresso de’ padri Carmelitani, ebbero decreto non che i Confratelli della Immacolata dovessero precedere i Francescani solamente; ma di vantaggio questi si astenessero di vestire Sacco, insino a tanto che non avessero informata la Curia della loro fondazione, e facoltà di vestire sacco, come dalla copia del decreto che siegue:
"Iesus. In causa Civili precedentia.
In hac Curia Archiepiscopali Consentina vertante inter Prefactum, et sodales Congragationis sub titulo Immaculate Conceptionis oppidi Grimaldi actores ex una , et Priore et Confratres Confraternitatis Stigmatum, sine vulgo Cordigerorum Sancti Francesci aiusdem loci ex altera partibus super iure precedentie in processionibus, et defunctorum cadaveribus tumulandis, ut ex actis fuit interpositum decretum tenoris sequentis =
Die vigesima nona mensis Martii millesimo septingesimo decimo, Consentie
Reverendissimus dominus Vicarius Generalis Consentinus, visis instantiis presentatis, et fundatione subscripte Confraternitatis Immaculate Conceptionis, ac Breve Pontificio-, monitis partibus, et audita tantum parte actrice, hora, et die, et loco prefixis comparante, et informante, visisque videndis, et consideratis considerandis,-, providendo decrevit, prout decernit, quod dicti Confratres Immaculate Conceptionis manuteneantur in legitima possessione precedentia, aliorumque iurium: Frefati vero Sodales Cordigerorum in posterum sub penis arbitrio Curie et excomunicationis non utentur saccis, non audeant erigere Crucem processionaliter incedendo, et associare cadavera, donec, et quousque per hanc Curiam de eorum legitima, fundatione, et facultate utendi saccis non erit plene adocta at instructa, - et ita,-, Dominicus Ferrari Vicarius Generalis. Hyacintus Conti Cancellarius.
E così deposero i Cordigeri la loro baldanza a segno, che a più anni si è lasciata, ed abolita detta Confraternita.
MAGGIORI ABBELLIMENTI
9. Seguirono in appresso a vieppiù abbellirla, onde fecero a volta le due mezze ale e la gradinata, più indorarono l’altare di Santa Lucia, organo, e pulpito nel 1752 le quali cose erano fatte poco tempo prima. Nel 1753 fecero la gradinata avanti la porta, e li sedili che ora sono nelle mezze ale e Sacrestia nuova. La cappa, tonicelle, planeta, ed umerale nel 1755. Comprarono una lampa di Argento, e calice 1761.
10. Avava la nostra Confraternita alcune vacche, le quali erano di somma spesa alla stessa onde le venderono nello anno 1762 ed applicarono la somma ricavata in compra di annui censi.
11. Vollero poi fare una Sacrestia capace, e luminosa, e perciò comprarono nell’anno 1763 un tertio di casa nell’orto di Francesco Veltri detto Garofalo, dove fabbricarono una casa nuova la quale cambiarono colla casa di detto Veltri, e questa demolita, ci fecero la Sacrestia nuova nell’anno 1764.
12. Risolsero di modernare la detta Chiesa, e fatta la calce di mattoni, e coppi di tetti cominciarono prima la volta, e questa finita fecero lo stucco. Questa opera cominciò dallo anno 1777 e terminò nel 1769.
13. Fecer indi altre spese in comprare mobili preziosi, e cioè nel 1770 un a corona di argento nuova, alla quale per limosina contribuì quasi tutto Giulio Saccomanno di Bartolo; ed una pianeta di drappo. Uno incensiere di argento con la sua navicella e cucchiaro nell’anno 1772. Un bellissimo calice, e patena indorate nell’anno 1773 e due lampade di argento intagliate nell’anno 1776.
14. Per dispacci Reali in questi tempi venivan inibite, molte confraternite di esercitare le loro funzioni, come quelle che prime erano di Regio assenzo nella fondazione, e perciò riputate corpi illegittimi, ma perché era questo una gran disturbo, ed incomodo per tutto il regno, la Maestà del Re Ferdinando quarto nostro sovrano con real carta in data di Napoli de 29 Giugno del 1776, abilitò tutte le Confraternite del Regno ad ottenere il Regio assenso tanto sulla fondazione, quanto sulle regole. Non furono restii i Confratelli della nostra Congregazione, e perciò formarono il corpo delle Regole, e supplicarono la Maestà del Re a volere prestare il suo consenso tanto sopra le regole che le presentarono, quanto sopra la fondazione della loro Confraternita, ed in fatti n’ebbero il Regio diploma in data di Napoli de sette di Gennaro del mille settecento sessanta sette.
OTTIENE IL REGIO ASSENSO
Il quale è come siegue:
"Ferdinandus IV Dei gratia Rex utriusque Sicilie et Ierusalem, Hispaniarum infans, Dux Parme, Placentie, et Castri ac Magnum Princeps hereditarius Etrurie =
Reverendis in Christo Patribus quibusqunque Archiepiscopalis Episcopis, Vicariis, Clericis, Capitulis, et aliis ecclesisticis, ac Religiosis personis tuotus huius Regni, et segnanter. Deocesis Civitatis Consentie; Illustribus quoque spectabilibus quibusqunque Baronibus titulatis et non titulatis, Gubernatoribus, Auditoribus, Capitaneis, Assessoribus, Sindicis, Electis, Universitatibus, er aliis quibusqunque personis, et Officialibus, quiqunque auctoritate, et potestare furgentibus, seu eorum Locumtenentibus, et iubentis, ad quos seu quem presentasa pervenerint, vel fuerint quomodo libet presentate; fidelibus devotis dilecti gatiam nostram, er bonam voluntatem: Nuper pro parte infrascriptorum supplicantium fuit Maiestati nostre porrectum infrascriptum memoriale cun relatione facta per Reverendum nostrorum Regium Cappellanorum majorem tenoris sequentis.
MEMORIALE
S. R. M. = Per parte degl’infrascritti supplicanti mi è stato presentato l’intrascritto memoriale del tenor seguente:
S. R. M- Signore =
Il Prefetto Uffficiali, e Fratelli della Congregazione sotto il titolo, e patrocinio di Maria Santissima Immacolata del Casale di Grimaldo in Provincia di Calabria Citra supplicando espongono a V. M.; come avendo formato le Regole per il buon governo e regolamento di detta Congregazione, e siccome le medesime non possono avere la loro formazione, e stabilità, perciò supplicano la M. V. degnarvi occordare il vostro Regale assenso, tanto su di dette regole, quanto su la fondazione di detta Congregazione, e l’averanno a grazia, ut Deus:
Il Sacerdote Gennaro Ficedola Padre Spirituale supplica come sopra.
Pasquale Ficedola Prefetto supplica come sopra
Pierto Albo primo Assistente supplica come sopra
Notar pasquale Iacino Segratario supplica come sopra
Filippo Potestio secondo Assistente supplica come sopra
Raffaello Maria Ficedola supplica come sopra
Io Saverio Amantea supplica come sopra
Antonio Rollo supplica come sopra
Io Sacerdote don Francesco Anselmo suplica come sopra
Francesco Saverio Ficedola supplica come sopra
Giulio Saccomanno supplica come sopra
Antonio Maria Nigro supplica come sopra
Francesco Amantea supplica come sopra
Il Sacerdote Gennaro Amantea supplica come sopra
Domenico Vecchio supplica come sopra
Antonio Mauro supplica come sopra
Il Chierico Francesco Iachetta supplica come sopra
Giuseppe Amantea supplica come sopra
Io Saverio Selvagno supplica come sopra
Io Luigi Salvagni supplica come sopra
Matteo Gallo supplica come sopra
Il Parroco don Salvatore Potestio supplica come sopra
Francesco Mauro Procuratore supplica come sopra
Io Regio Notar Pietro Iacino supplico come sopra
Io Antonio Potestio sullpico come sopra
Io Raffaele Silvagno supplico come sopra
Il Chierico Gennaro Notti supplica come sopra
Antonio Iachetta supplica come sopra
Saverio Giardino supplica come sopra
Il Sacerdote Domanico Mauro supplica come sopra
Io Antonio Anselmo supplica come sopra
Gio:Domenico Silvagno supplica come sopra
Il Sacerdote Filippantonio Iaccini supplica come sopra
Io Domenico Nigro supplica come sopra
Suddiacono Giuseppe Antonio Selvagni supplica come sopra
Antonio Gagliardo supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Iachetta, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giovanni Vetere, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Niccoli che, supplica cone sopra
Segno di Croce di Giuseppe Notti che, supplioca come sopra
Segno di Croce di Francesco Anselmo che, supplica come sopra
Segno di Croce di Gio:Tomaso Mauro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Gaetano Percoco, che supplica come sopra
Segno di Croce di Michele Amantea, che supplica come sopra
Giuseppe Maria Iacino supplica come sopra
e Bruno Funaro supplica come sopra
Segno di Croce di Pietro Milinazzo,che supplica come sopra
Segno di Croce di Angelo Iacino, che supplica come sopra
Segno di croce di Antonio Pagliuso,che supplica come sopra
Segno di Croce di Antonio Nigro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Saverio Greco, che supplica come sopra
Segno di Croce di Antonio Potestio, che supplica come sopra
Segno di Croce di Antonio Saccomanno, che supplica come sopra
Segno di Croce di Antonio Giardino, che supplica come sopra
Segno di Croce di Bruno Saccomanno, che supplica come sopra
Segno di Croce di Bruno Saccomanno delio, che supplica come sopra
Segno di Croce di Bruni Niccoli, che supplica come sopra
Segno di Croce di Carmine Mauro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Cesare Anselmo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Carlo Nigro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Domenico Iacino, che supplica come sopra
Segno di Croce di Domanico Alberti, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Iachetta, che supplica come sopra
Segno di Croce di Domanico Funaro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Franceasco Rollo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Mantello, che supplica come sopra
Segno di Croce di Flavio Mauro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Flavio Notti, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Veltri, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Mauro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Filippo Pati, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Vetere, che supplica come sopra
Segno di Croce di Fiore Greco, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Congi, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Saccomanno, che supplica come sopra
Segno di Croce di Francesco Iacoe, che supplica come sopra
Segno di Croce di Gaetano Maja, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giuseppe Saccomanno, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giovanni Albo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Gio:Battista Majo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Gaitano di Stefano, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giuseppe Nigro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Gio:Battista Gagliardo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giacomo Anselmo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Giuseppe Niccloi, che supplica come sopra
Segno di Croce di Matteo Maja, che supplica come sopra
Segno di Croce di Michele Nigro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Pasquale Potestio, che supplica come sopra
Segno di Croce di Pietro Veltri, che supplica come sopra
Segno di Croce di Pietr’Antonio Mauro, che supplica come sopra
Segno di Croce di Saverio Anselmo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Tomaso Anselmo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Vincenzo Falcone, che supplica come sopra
Segno di Croce di Tamaso Albo, che supplica come sopra
Segno di Croce di Domenico Saccomanno, che supplica come sopra.
Attesto, e fo fede certa veridica, ed indubitata io poi sottroscritto Segretario eletto della Congregazione predetta del Casale di Grimaldo Provincia di Cosenza, qualmente lo soprascritto, e croce segnate persone respettivamente sono, e rappresentano una buona parte della sudetta Venerabile Confraternita do Maria Immacolata del suddetto Casale, attrovandosi molte altre fuori paese a travagliare fuori, e nelle campagne, e sono tali, quali si nominano, ed asseriscono; ed a fede del vero ne ho dato la presente sottoscritta di mia propria mano, e segnata col solito mio notaril segno, ed a fede. Io Regio Notar Pascale Elia Iacino in detta Congregazione Segretario attesto, e faccio fede come sopra = Ita est idem, qui supra Pascalis Elias Iacini a Grimaldo Citerioris Calabrie, manu signoque propriis, et rogatus signavi = Loco signi =
Reverendus Regius Cappellanus Maior videat, et in scriptis referat = Salomonius = Vidit Fiscus Regolis Corone = Procuius per Regolam Cameram Sancte Clare Napoli 27 Novembris 1776 = Athanasius = Illustris Marchio Citus Preses Sacri Regii Consilii et ceteri illustres Aularum Prefecti tempore subscuptionis impediti.
E col suddetto Memoriale vengono presentate le infrascritte regole.
Iesus, Maria, Ioseph = Regole della Congregazione Laicale sotto il titolo e patrocinio di Maria Santissima Immacolata eretta nel Casale di Grimaldo diocesi di Cosenza.