Il consiglio della foresta nomina il suo rappresentante presso la società civile Come tutte le democrazie del mondo anche il Presidente non è secondo. Si adegua, a malincuore, alla legge e promette che nessuno protegge. Chiama a raccolta nella foresta gli animali col capogruppo in testa: "Amici della maggioranza per evitare possibile lagnanza dobbiamo rispettare la democrazia per la minoranza un posto ci sia. Non voglio nel consiglio uomo servile criticati saremmo dalla società civile. Nominiamo dall'esterno un animale che ci dia fiducia sostanziale. Abbia professionalità e competenza oltre onorabilità e intelligenza". | Gli animali ascoltato il consiglio si guardarono in faccia e: "Piglio la parola tra tanta gente se me lo consente, signor presidente.Conosco un mago, marito della strega che delle critiche poco se ne frega. ma ci può rappresentare degnamente. e' colto, e' vergine, ha sale in mente". Il consiglio a tal proposta si ribellò: "non lo vogliamo" - il gatto miagolò. "vada all'inferno" - replicò il cervo quello, e' risaputo, e' un servo. Tutti s'alzarono... piedi a terra in un momento iniziò la guerra. La volpe tra tutti più nascosta fece all'assemblea questa proposta: "calmate le acque. siamo tutti fratelli il camaleonte e' l'unico tra quelli che il consiglio ha teste' dimenticato si è sempre adattato ai colori del creato. |