IL PUNTO DELLA VICENDA DEL CROLLO DELL’ALTARE DEL CONVENTO

Nel mese scorso si e registrato un episodio che ha un po' scosso la comunità grimaldese: il crollo dell'altare maggiore della Chiesa del Convento.
Sull'argomento sono state avanzate diverse ipotesi, interpretazioni, dubbi, perplessità; è serpeggiata la voce circa l'eventualità di un deliberato abbattimento.
A questo proposito la Chiesa locale ha fatto conoscere pubblicamente la versione dei fatti tramite un documento pubblico in cui testualmente é detto:
"…Infatti è sfuggito che un altare ad opera incerta con pietrame e pezzi di latenzio intonacato con malta di calce e non in tufo (come qualcuno erroneamente ha detto), minacciato dall'umidità continua e costante (dovuta ad infiltrazioni di acqua piovana proveniente sia dal tetto che affiorante copiosamente dal pavimento) e dai movimenti tellurici susseguitesi nel tempo può anche crollare.
Per inciso a tale proposito si informa che in occasione dell'ultimo evento sismico il Parroco ha segnalato al Sindaco i danni che aveva riscontrato nella Chiesa. A sua volta il Sindaco ha ufficialmente informato la competente Protezione Civile, cosa resa nota anche dal telegiornale nazionale della terza rete omissis... E' opportuno e non ozioso o superfluo sottolineare che l'altare non è stato demolito ma è crollato e ci si e limitati solo a rimuovere i calcinacci.
Immediatamente il parroco con lettera scritta del 25 maggio comunicava l'accaduto alla Soprintendenza per i beni A.A.A.S., alla Curia ed al sindaco di Grimaldi, così come si legge nello stesso documento della Parrocchia e si attivava contemporaneamente a rimuovere "le macerie" senza il preventivo assenso della competente Soprintendenza.
Questa la posizione ufficiale su cui solo la competente Soprintendenza può esprimersi e certamente lo farà.
Tutto il resto e illazione.
Sull'accaduto hanno espresso opinione i cittadini, il "Circolo di Rifondazione Comunista".
Quest'ultimo ha chiamato direttamente in causa l'amministrazione comunale anche riguardo la gestione urbanistica del territorio oltre che il modo privatistico di amministrare la cosa pubblica.
Il Sindaco ha indetto una conferenza stampa sul tema : "Il Convento: un bene da recuperare" che ha avuto luogo nella piazza del Convento giorno 12 giugno.
Alla conferenza sono stati presenti i responsabili delle maggiori testate giornalistiche locali.
Nel corso della conferenza stampa il Sindaco ha manifestato l'amarezza per lo stato di degrado in cui versano le opere artistiche della chiesa, ha fortemente espresso la volontà di recuperare il bene anche esponendosi finanziariamente per effettuare almeno i primi interventi
A conclusione il sindaco ha invitato alla coesione ed all’armonizzazione.
In seguito, consequenzialmente a quanto detto nella conferenza stampa il sindaco ha chiesto ed ottenuto un incontro ufficiale con il Soprintendente proprio per discutere sul recupero della Chiesa del Convento.
Dall'incontro avuto è emerso che il problema principale della Chiesa, che occorre superare con urgenza e priorità, e l'infiltrazione d'acqua.
Per la risoluzione di questo problema l'amministrazione comunale si sta già attivando, con l'aiuto di esperti, ad intervenire in maniera concreta e propositiva.
In occasione dell'ultimo consiglio comunale e stato richiesta da parte dei consiglieri di minoranza un Consiglio aperto per discutere sull'argomento.
Il Sindaco non si è tirato indietro a questa richiesta annunciando immediatamente ai consiglieri che si procederà prossimamente a trattare l'argomento nella sede istituzionale.
Da "Grimaldi 2000" giugno2002

PROPOSTE PER IL RECUPERO DEL CONVENTO

"Proposte e suggerimenti per il recupero del convento" al centro di un'intensa seduta del consiglio comunale di Grimaldi, aperta a contributo dei cittadini. Una riunione consiliare che ha registrato vivaci polemiche da parte della minoranza circa la re ente vicenda dell'altare "S. Antonio". Il consiglio, come annunciato precedentemente, è stato convocato dal sindaco Albo su richiesta della minoranza consiliare. Presenti ai lavori il professor Gabrio Celani, incaricato dall’amministrazione, il programma di recupero, e numerosi cittadini. Nell'aprire la seduta, il sindaco ha informato i presenti in merito ad un incontro con il soprintendente per discutere del recupero dell'edificio sacro. "Un dialogo propositivo - ha detto Albo - dove ho avuto modo di costatare una concreta disponibilità da parte della Soprintendenza".
Il prof. Gabrio Celani ha tenuto a sottolineare le bellezze artistico-architettoniche della chiesa "anche se - ha detto - molti sono i problemi da risolvere: il primo più importante è quello di difendere la muratura dall'umidità e dall'acqua". In sintonia con l'intervento di Celani, il geom Francesco Maio, il quale ha espresso compiacimento per l'iniziativa finalizzata alla ricerca di proposte operative per interventi urgenti. Polemico il consigliere di minoranza Silvagni che, nel ringraziare il professor Celani per la precisione e la chiarezza della sua relazione, ha tenuto a precisare che "la minoranza non aveva chiesto il Consiglio per discutere della stabilità della chiesa ma per fare chiarezza e conoscere la verità circa la vicenda dell'altare". "Il ruolo della minoranza deve essere propositivo e non polemico" - ha detto l'avvocato Carlo Ferraro dai banchi dell'opposizione. Il consigliere comunale di minoranza ha parlato della vicenda dell'altare come 'un' inutile montatura" ed ha invitato i cittadini ad intervenire con proposte propositive e concrete per la chiesa e la comunità,
L'assessore Saccomanno ha posto l'accento sullo stato di assoluto abbandono in cui sono state lasciate le chiese di Grimaldi. "Non c'è mai stato - ha detto - un finanziamento serio per il restauro, salvo un recente contributo da parte della Regione Calabria di 300 milioni di vecchie lire per la chiesa Matrice. Il restauro della chiesa dell'Immacolata è stato fatto esclusivamente con le generose offerte dei fedeli grimaldesi residenti nel paese o all'estero". In conclusione il sindaco Albo ha espresso parole di apprezzamento per la vivacità degli interventi, manifestando compiacimento per quanti hanno avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità esponendosi in prima persona. "Diffido dei 'manovratori' che stanno dietro le quinte - ha aggiunto - e che subdolamente intaccano il tessuto sociale". Al termine dei lavori il Consiglio ha approvato all'unanimità le proposte del sindaco circa l'assunzione di un mutuo di 50.000,00 per i lavori urgenti da utilizzare in caso di mancato finanziamento dell'intervento di restauro più complessivo e la predisposizione di un pacchetto di proposte da presentare alla Soprintendenza, avvalendosi della consulenza tecnica dell'architetto Celani, dei geologi Rino e Silvagni e del geometra Maio.
Da La Provincia

L’ALTARE SCOMPARSO INFIAMMA IL CONSIGLIO

Contrapposizioni e polemiche roventi desiniate a lasciare un segno all'interno della comunità. E’ questo il seguito dell’infocato consiglio comunale svoltosi martedì scorso a Grimaldi ed avente all'ordine del giorno la discussione e le proposte di recupero per la chiesa del Convento di S. Antonio".
Purtroppo, come ha affermato un cittadino, ormai nel paese si è creata una pericolosa divisione tra il rosso ed il nero", intendendo dire, in tal modo, tra un gruppo di fedelissimi del parroco ed un altro che, all'opposto, chiede la verità sulla vicenda della sparizione dell'altare della chiesa del Convento.
Ed in questa divisione a nessuno è rimasto benchè minimo dubbio sulla posizione del sindaco Albo nettamente schierato con il sacerdote al punto da affermare che "se dovevo fare un'ordinanza o chissà quale denuncia contro don Enrico non l'avrei mai fatto, così come non l'ho fatto per tanti cittadini, poiché questo non e compito mio ma degli uffici competenti". Nelle intenzioni degli amministratori il dibattito doveva sviluppassi solo sull'argomento posto all'ordine del giorno, senza ritornare sulla vicenda dell'altare considerata ormai di altrui pertinenza, tant'è che per la relazione sugli interventi più urgenti da attivare nella chiesa era stato scomodato il prof. Gabrio Celani dell'Unical che, com’era immaginabile, ha svolto un dettagliato e preciso elaborato. Ma in paese la vicenda ha creato molti contrasti e non sono pochi i cittadini ansiosi di avere notizie sull'attività svolta sinora della soprintendenza. I contrasti, poi, si sono acuiti maggiormente a seguito di una nota. pubblicata sui periodico del Comune, in cui, inspiegabilmente e perentoriamente, si precisava che "aldilà della tesi del crollo non si deve andare e chi dovesse sostenere il contrario si renderebbe colpevole di pure illazioni".
Difatti, durante lo svolgimento del consiglio, quando è intervenuto il consigliere ci opposizione Raffaele Silvagni per chiedere delle risposte concrete e precise relative "all'abbattimento dell'Altare", il consiglio è stato interrotto da un crescendo di nervosismo e di alterazioni vocali, da cui non è rimasto esente nemmeno il sindaco, che hanno finito per coinvolgere anche alcuni cittadini. Alla fine, con difficoltà e solo facendo leva sulle sue capacità di mediazione, il sindaco è riuscito a far rispettare la discussione in modo pacato. Sono così intervenuti il consigliere Carlo Ferraro del Cdu, clic prendendo le distanze dall'altro gruppo di opposizione si è dichiarato un democratico cristiano a vita e pertanto "difensore sempre dei sacerdoti", il consigliere Antonio Anselmo, della minoranza di centro sinistra. il quale con determinazione ha presentato una relazione da cui è venuto fuori, tra l'altro, che "alla fine di aprile (un mese prima della sparizione dell'altare, ndr) un funzionario della soprintendenza di Salerno aveva visionato l'altare ritenendolo integro ed in buono stato di conservazione", e l'assessore Mario Saccomanno, orientato a rimarcare il generale stato di degrado del patrimonio custodito dalla chiesa e la totale estraneità del comune nella vicenda.
Il sindaco, promettendo che a breve. presenterà "una iniziativa concreta per il recupero del centro stronco", ha concluso i lavori chiedendo al consiglio di votare su una mozione (approvata poi all'unanimità) che impegna la giunta "ad assumere un mutuo di 100 milioni di vecchie lire per effettuare, con la consulenza del prof. Celani e là collaborazione dei geologi Silvagni e Rino e del tecnico Francesco Maio, gli interventi necessari volti a consolidare la struttura della Chiesa"
f.s. Da Il Quotidiano

L’impegno dell’amministrazione per il recupero del convento "Sant’Antonio"

Un programma per il recupero della Chiesa Convento di "Sant'Antonio". Questo in sintesi l'argomento all'ordine del giorno che ha caratterizzato gli ultimi lavori del consiglio comunale di Grimaldi. Una seduta consiliare aperta, che ha registrato numerose proposte e suggerimenti venute dagli amministratori e da semplici cittadini.
Presenti ai lavori il professor architetto Gabrio Celani, incaricato dall'amministrazione comunale per il programma di recupero.
Ad aprire la seduta il Sindaco Pino Albo il quale ha informato i presenti circa un incontro avuto con il soprintendente per discutere del recupero dell'edificio sacro. "Un dialogo propositivo - ha detto il primo cittadino - dove ho avuto modo di costatare una concreta disponibilità da parte della Soprintendenza".
Albo ha poi ricordato diversi progetti finalizzati al recupero della Chiesa, per i quali sono stati chiesti da alcuni anni i finanziamenti sia nell'ambito del Pis che con l'8% dell'Irpef.
All'intervento del sindaco è seguita la relazione del Professor Celani, il quale ha affermato "di essere stato investito del problema da poco tempo e di non avere, pertanto, una conoscenza approfondita ed esaustativa". Il docente universitario ha, comunque, tenuto a sottolineare che in seguito ad un sopralluogo effettuato nell'edificio sacro, "la chiesa è particolarmente interessante così come lo è il paese che contrariamente a diversi altri si sviluppa non sul crinale ma contro crinale con questa chiesa a monte che sembra tenere, secondo la cultura monastica, tutto il paese e la popolazione sotto la sua protezione e tutela".
"Diversi sono i problemi da risolvere: il primo più importante è quello di difendere la muratura dall'umidità e dall'acqua, intervenendo all'esterno della chiesa stessa cercando di incanalare le falde acquifere laddove sono state interrotte e valutare, altresì, anche la situazione del pozzo".
"Per quanto riguarda gli interventi sulla muratura, interessata da modifiche chimiche dovute proprio all'umidità, si può intervenire con le normali tecniche edilizie, mentre per l'acqua affiorante dal pavimento, se non si dovesse risolvere il problema con interventi esterni, la questione diventerebbe alquanto complicata in quanto comporterebbe due tipi di interventi: il primo sul mosaico e quindi perderlo, il secondo con la tecnica dei mosaici estremamente difficile e costosa, anche per la mancanza assoluta di maestranze nella zona.
In merito alla proposta avanzata durante la conferenza stampa di voler ricostruire l'altare, Celani ha detto di avere solo una conoscenza fotografica per non avere avuto modo di visitare la chiesa quando c'era l'altare.
Francesco Maio che ha espresso compiacimento per l'iniziativa finalizzata alla ricerca di proposte operative per interventi urgenti.
Maio ha proposto di intervenire sui livelli delle falde acquifere e sul pozzo, chiedendosi fra l'altro chi ha dato l'autorizzazione per poterlo chiudere". "Gli interventi sul pozzo - ha detto - che sono più importanti ed urgenti dei drenaggi esterni alla chiesa, non sono neanche molto costosi".
Polemico il consigliere di minoranza Silvagni che, nel ringraziare il professor Celani per la precisione e la chiarezza della sua relazione, ha tenuto a precisare che "la minoranza non aveva chiesto il consiglio per discutere della stabilità della chiesa ma per fare chiarezza e conoscere la verità circa la vicenda dell'altare"
"Il ruolo della minoranza deve essere propositivo e non polemico" - ha commentato l'avvocato Carlo Ferraro dai banchi dell'opposizione. Il consigliere comunale di minoranza ha parlato della vicenda dell'altare come "un'inutile montatura" ed ha invitato i cittadini ad intervenire con proposte propositive e concrete per la chiesa e la comunità.
Il consigliere Anselmo ha stigmatizzato il tono alterato del sindaco Albo facendo osservare come sia necessario "essere aperti ad ogni intervento anche se diverso dalla propria linea".
L'assessore Saccomanno ha posto l'accento sullo stato di assoluto abbandono in cui sono state lasciate le chiese di Grimaldi. "Non c'è mai stato ha affermato - un finanziamento serio per il restauro, salvo un recente contributo da parte della Regione Calabria di 300 milioni di vecchie lire per la Chiesa Matrice. Il restauro della Chiesa dell'Immacolata è stato fatto esclusivamente con le generose offerte dei fedeli grimaldesi residenti nel paese o all'estero".
Sulla vicenda dell'altare, Saccomanno ha tenuto a sottolineare che "quanto ha detto e scritto non sono altro che pesanti umiliazioni, e atteggiamenti di disprezzo".
In conclusione il sindaco Albo ha espresso parole di apprezzamento per la vivacità degli interventi, manifestando compiacimento per quanti hanno avuto il coraggio di assumersi le proprie responsabilità esponendosi in prima persona. "Diffido dei 'manovratori' che stanno dietro le quinte - ha aggiunto - e che subdolamente intaccano il tessuto sociale".Al termine dei lavori il consiglio ha approvato all'unanimità le proposte del sindaco circa l'assunzione di un mutuo di 50.000,00 Euro per i lavori urgenti da utilizzare in caso di mancato finanziamento dell'intervento di restauro più complessivo e la predisposizione di un pacchetto di proposte da presentare alla Soprintendenza, avvalendosi della consulenza tecnica dell'Architetto Celani, dei geologi Rino e Silvagni e del geometra Maio.
Da "Grimaldi 2000" luglio 2002