Pino MINIACI
L'artista Pino Miniaci rientra artisticamente nella corrente informale, dove sintesi di colori e forme lasciano all'immaginazione lo spazio di affondare in convulse situazioni cromatiche. Dalla personalità artistica di Miniaci dissoluzione e presente si evolvono in figure di plasticate forme dall'intima soluzione finale; nelle sue opere si scatenano intrinseci i misteri e la profondità dell'animo umano, ragioni e passioni contrapposte come inconfondibili segni plasmati dal gesto dell'originalità e dalla forma, intesa soprattutto come sintesi di un perfetto equilibrio di spazio, esplodono leggere nel loro intimo contenuto di autentici e limpidi sentimenti.
Miniaci è uno scultore di gusto sicuro e molto raffinato. Dalle sue opere traspare rigorosità e impegno tecnico egli si affida ad una sua momentanea impressione naturalistica, poco curante del particolare, per cogliere l'aspetto della realtà nel suo intimo; sembra trascurare le facili suggestioni dettate dal colore per operare un sapiente alleggerimento della materia.
Le sue sculture si presentano con i caratteri di un 'esperienza plastica tutta permeata da un profondo e continuo appello ai valori umani e ad un impegno che, andando oltre l'aspetto puramente formale, non lo degradi, tuttavia, a semplice strumento di esterna comunicazione, di un messaggio preformato, che attui e dia forma ai propri contenuti nel processo stesso del sorgere e dello sviluppo del discorso prettamente culturale. Per il prof. Miniaci il dato saliente dell'opera è la materia (i materiali da Lui usati sono ad esempio: l'oro, la terracotta, il bronzo, trattata con cura, esaltata nel suo valore peculiare Alterna zone scabre ad altre levigate, l'irregolarità delle superfici segue la forma scattante di certe sculture che sembrano tagliare lo spazio, erose dal lento lavorio del tempo.
Nella lavorazione dei metalli la tecnica maggiormente adoperata dell'artista è quella della cera persa che permette di realizzare pezzi unici ed autentici senza incorrere nel possibile rischio di una qualche riproduzione che potrebbe verificarsi nella attuazione di altre tecniche.
Per la pittura il discorso non discosta di molto, le sue opere pittoriche si impongono per una concezione alquanto originale della paesaggistica partendo da forme e modelli propri della cultura pittorica novecentesca, restituendone vedute poliedriche e fornendo all'osservatore una complessità di temi su cui riflettere nel rapporto uomo natura.
Le opere pittoriche di Miniaci si presentano di originale interpretazione fornendo al fruitore la possibilità di fare arte e di concepirla in maniera molto personale, concede, attraverso l'astrattismo puro e anche attraverso l'astrattismo figurativo, l'opportunità di una libera interpretazione che diventa
I vari quadri sono animati da un libero intersecarsi di piani e di linee, da un insolito vibrante movimento reso ulteriormente vivo e plastico da un cromatismo acceso e vivace.
Nelle tele, tutte in tempera acrilica, si nota a prima vista l'indole di grande paesaggista, la natura è il tema centrale di quasi tutte le sue opere. Egli sa infondere nei soggetti rappresentati una dolce atmosfera attraverso l'armoniosità dei colori (specie il verde il cosiddetto "ammazzapittori ") ed il vigore della spatola o meglio, se si vuole, della "sciabolata ".
Forte di queste qualità riesce a riprodurre artisticamente, nella corrente dell'arte informale, la realtà che lo circonda e lo ispira.
Il tratto sicuro, la perfetta campitura e la "pulizia" sono la prova più tangibile della bontà della sua vena artistica.
Artista, Miniaci, che sa imprimere nelle tele il segno della sua forte personalità.
Secondo
Lui lo spazio non è in contrasto con la forme ma ne è parte perciò esso stesso
è in un certo senso forma.
Francesco Miceli
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Biografia
Pino Miniaci, scultore, nato a Grimaldi il 29 agosto 1959, si laurealo all'accademia di Belle Arti "Lorenzo da Viterbo in Viterbo con il maestro Aldo Caron.
Fondamentali nella sua formazione sono gli anni trascorsi sotto gli occhi vigili di questo straordinario Scultore, dal quale, nel suo studio a Roma, apprende le infinite possibilità dell'arte plastica e impara ad avvertirla come necessità di vita. Miniaci è un artista completo: Scultore, pittore, ritrattista, lavora a cera . persa, incide grafiche, forgia gioielli, disegna manifesti e dimostra di essere un'abile fotografo..
Al suo attivo numerose sono le opere pubbliche e private: Il Cristo in ferro battuto sul Valico di Monte Scuro-Sila; Il Tabernacolo e la lampada votiva in bronzo nella Chiesa di S. Giovanni Battista in Belsito; Il Bassorilievo a ricordo del 40° Congresso Nazionale della Gioventù Francescana d'Italia, a S.Luca; un grosso Bassorilievo che rappresenta una Maternità, Bari; Monumento ai caduti, Malito; Ricordo di Vincenzo, Malito; S. Francesco, Neunkirchen, Germania. Monumento a ricordo di Antonio Guarasci, Rogliano 2004. Partecipa a vari Concorsi Nazionali e Internazionali e vince numerosi premi, tra i quali: Monza, Villa Reale, 1° premio Internazionale di Scultura, 1985. Orte, 1° premio Nazionale di Scultura, 1986. Amantea, 1° premio Concorso di Pittura città di Amantea, 1987. Regione Calabria, Concorso per il Simbolo della Regione. 1987. Toritto, Concorso Monumento all'immigrante, 1988. Roma, Concorso Internazionale ad Acquerello, Sinaidi Chi, XI ed. 1988. Pizzo Calabro, Concor-im so Monumento Eroe della Resistenza. 1988. Marano Principato, Premio Pando-sia,1992. Lago, Estemporanea di Pittura, Premio critica Giornalistica. 1994.
Rende, Premio Scorpione d'Oro Arte Grafica, 1995. Amantea, Concorso di Pittura per l'arredo della Sala Consiliare, 1999. Belsito, Premio Sabatum, per l'opera svolta nel campo della Scultura, 1999. S. Vincenzo La Costa, lubileum Fieurarum 1° premio per l'Incisione, 2000.
Vìbo Valentia, Concorso 5 Opere d'Arte per la Capitaneria di Porto, 2000; Canazei, Concorso un Totem da collocare su sei Passi Dolomitici della Val di Passa, 2001; Aie//o Calabro, 2° premio per il Concorso di Pittura Agel-lus. 2001; Aria di Lupi. 1° premio per il concorso di pittura "Mondo Agro-Pastorale dell'Appennino Laghitano, 2002; Concorso di pittura Colosimi 1° Premio 2003; Aiello I° premio 2003.Numerose sono anche le mostre personali e collettive in Italia e all'Estero. In ultimo, un suo lavoro pittorico, esposto in una Mostra collettiva in Val Gardena, è stato scelto come simbolo per i nuovi snowboards nei prossimi campionati mondiali.
Miniaci, dopo lunghi anni trascorsi come Docente all'istituto d'Arte di Pozza di Fossa (Val di Passa, Trento), è Docente di Scultura all'Istituto d'Arte di Castrovilìari.
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L’originalità delle opere d’arte del Maestro Pino Miniaci
Su Grimaldi 2000, abbiamo diverse volte evidenziato che, allorquando un Grimaldese si afferma nel suo campo di lavoro, nel caso specifico, in quello dell'arte, per quel senso di appartenenza, di orgoglio cosciente e fiero, per i meriti acquisiti dal concittadino, il nostro cuore ne gioisce.
Pino Miniaci è nato a Grimaldi il ventinove agosto del 1959; laureatesi presso l'Accademia delle Belle Arti "Lorenzo da Viterbo", in Viterbo, sotto la sagace guida del Maestro Caron, in breve tempo, è riuscito ad acquisire quelle conoscenze che gli hanno consentito di raggiungere, fin da giovane, piena maturità, per cui il Maestro ha inteso pronunziare la fatidica frase: "Continua tu", tanta l'originalità delle sue opere, in ciò coadiuvato da una felice mano che gli ha consentito di tradurre in realtà quanto l'intelletto ed il cuore dettavano.
Moltissime le sue opere, ricordiamo le più significative: Il Cristo in ferro battuto sul valico di Monte Scuro (Sila); San Francesco(Germania); Monumento ai Caduti (Malito). Vincitore in diversi Concorsi Nazionali ed Internazionali: Monza, Villa Reale, primo premio internazionale di Scultura, 1985; Monumento a ricordo di Antonio Guarasci (Rogliano);Orte, primo premio nazionale di Scultura, 198. Per le sue opere scultorie, v'è da osservare che adoperando materiali diversi "oro, terracotta, bronzo", l'artista è riuscito a dare quella originalità che è segno precipuo dell'opera d'arte.
Attualmente, sta lavorando per il Comune di Grimaldi, alla realizzazione di una Via Crucis del tutto originale, nelle 14 stazioni, dinanzi alle cui Immagini, i fedeli sostano per pregare, la Passione del Cristo richiama la gente comune, anche se non mancano personaggi che, con il loro modo di vivere, hanno caratterizzato la storia recente della Chiesa: Papa Giovanni, Maria Teresa di Calcutta, Marthin Luther King, Padre Kolbe, Gandhi. La sensibilità ha spinto lo scultore a dare voce ai senza nome, anche se l'uomo moderno, fatte le dovute eccezioni, poco si preoccupa delle disgrazie altrui. Le stazioni della Via Crucis sono lì e Pino vuole comunicarci qualcosa d'importante: Come Cristo anche tu risorgerai, a condizione di coltivare il fiore della speranza.
Per quanto riguarda la pittura, la sua si presenta come un'arte diversa, dove soggetto e oggetto sono "strutturati in un continuum senza spazio e senza tempo". Alcuni critici, analizzando la Pittura Informale, parlano di "carenza ideologica", ma nel Miniaci la materia che viene usata, viene rivalutata in tutte le sue forme possibili. Nell'ammirare un quadro di Pino e come se ci trovassimo di fronte al Fantasma Azzurro di Alfred Wols o all'Oro Verde di Sam Francis e non è poca cosa. L'ultimo riconoscimento gli è pervenuto nell'invito per partecipare all'EXPÒ ARTNICE, dove dal 22 al 26 settembre, in Costa Azzurra, ha esposto le sue opere considerate di ottimo livello artistico.
Al caro Pino gli auguri che continui a darci lavori di tanto valore, ciò merita l’artista, il padre, il cittadino, il Professore.
da “Grimaldi 2000” di Antonio Guerriero