FILIPPO AMANTEA MANNELLI

Una targa apposta di recente su una strada sita a monte di via Pasquale Rossi segnala che nella toponomastica cittadina, e stato inserito il nome di Filippo Amantea Niannelli.
Perché i cosentini abbiano conoscenza di questo insigne personalità della vita culturale cosentina del primo e secondo
Novecento, trascriviamo alcune brevi notizie tratte dalla scheda informativa redatta dalla Commissione per la toponomastica cittadina.
Filippo Amantea Mannelli nacque a Grimaldi nel 1878. Compiuti brillantemente gli studi liceali a Cosenza e a Castrovillari, studiò Giurisprudenza a Roma, dove ebbe, come egli stesso scrive, "Maestri illustri, assidui e scrupolosi", e dove ebbe modo di conoscere e frequentare Antonio Labriola, che lo stimava e gli diede consigli per i suoi studi.
Ritornato a Cosenza, dopo il periodo universitario romano, esercitò, con successo e dignità, per oltre cinquant'anni l'attività forense, dedicandosi in pari tempo, con un minore impegno, all'attività di poeta, di scrittore e giornalista. Sentì precoce l'amore per la poesia, e già negli anni universitari compose poesie che venivano pubblicate nei periodici locali.
Nel 1905 diede alla stampa il volume "Come le nuvole", una raccolta di componimenti di grande forza poetica, come testimoniano i consensi avuti da Guido Mazzoni e dallo stesso Carducci.
Nel 1932 apparve, presso Paravia, la traduzione metrica degli "Xenia" di Goethe-Schiller. Molte altre poesie apparvero sul giornale cosentino "Cronaca di Calabria dove egli tenne, per molti anni, una rubrica, assai apprezzata dai lettori, dal titolo "Arte scienza e critica"
Si interessò anche di studi filosofici, lasciando inedite due traduzioni dal tedesco. Altri otto volumi, anch'essi inediti, oggi conservati nella Sezione manoscritti della Biblioteca civica cosentina, contengono, tra l'altro, saggi di critica filosofica, oltre a una serie di dialoghi sul tempo e sullo spazio. Numerosi, inoltre, i suoi articoli di critica filosofica, giuridica, letteraria, apparsi su riviste e giornali cosentini.
Filippo Amantea Mannelli fu anche dotto e acclamato conferenziere. Nel 1906, su invito del Presidente del tempo, Bernardino Alimena, tenne all'Accademia Cosentina una serie di conferenze sulla letteratura francese e tedesca. Altre sue conferenze spaziano da Virgilio a Kant, ad Acri e ad altri pensatori e scrittori della letteratura contemporanea.
Fu componente della Commissione del premio letterario "Cosenza" e del premio letterario intitolato a Franco Berardelli.
Nel 1952, dopo la morte di Nicola Serra, rivesti, sino all'Ottobre del 1964, la carica di Presidente dell'Accademia Cosentina e della Biblioteca Civica, dedicando alle due prestigiose istituzioni culturali cosentine intensa dedizione. Morì a Cosenza il 29 ottobre 1964.
Mario Misasi scrisse di lui: "Fu il nostro Maestro e la nostra ispirazione, fa l'esempio della dignità umana, che lui sapeva trasfondere".
Da Cosenza illustrata n. 11 Novembre 2000