Le leggende della Val Maremola

Sfogliando i ricordi dei vecchi pietresi e degli abitanti della Val Maremola, sono emerse alcune leggende riguardanti Pietra Ligure e i paesi circostanti. La tradizione orale e una memoria leggermente sbiadita dal tempo, fanno in modo che vi siano alcune sfumature che differiscano da una versione all'altra di ogni storia. Sostanzialmente, le leggende riportate in questa pagina, evidenziano i punti comuni che hanno tra loro le diverse interpretazioni di queste antiche leggende.

Brüxacravara

Si narra che la località di "Brüxacravara", anticamente facente parte del Comune di Giustenice ma incorporata successivamente dal 18 Gennaio 1903 nel Comune di Tovo San Giacomo, fosse un luogo d'incontro per le streghe.
Secondo la leggenda, e dai racconti dei vechi tovesi, durante la notte le streghe erano solite a riunirsi nella località di Brüxacravara per dar sfogo alle loro frenetiche danze in compagnia delle capre.
Tale era la magia che si sprigionava durante questi incontri e tale era il ritmo sfrenato delle danze che, si narra, la terra prendesse fuoco sotto i piedi delle streghe stesse; lasciando sterile il terreno.
Ancora tutt'oggi, nel luogo indicato dalla leggenda dove si sarebbero svolte le danze, non cresce alcuna forma di vegetazione.

La Compagnia dei Preti

Racconti di alcuni vecchi riportano che a Tovo San Giacomo, secoli addietro, la "Compagnia dei Preti", allestisse, in certe notti, fantasmagoriche processioni a cui prendevano parte i morti e le anime.
I membri della compagnia percorrevano le strette viuzze del Paese avvolti in bianchi mantelli, procedendo lentamente nella luce soffusa delle sole fiaccole si disperdevano una volta raggiunto il Cimitero di Tovo San Giacomo.
In questo rituale la Compagnia dei Preti personificava i defunti che dall'oltretomba invocavano suffragi.

Sant'Aò

Nei pressi della Chiesa di Sant'Eligio, la tradizione vuole che gli abitanti fossero terrorizzati dagli strani eventi che erano soliti manifestarsi in tale luogo. Si narra di fiamme che impetuosamente si sprigionavano dal terreno senza alcun motivo, in circostanze insolite e imprevedibili da prevedere, rendendo l'atmosfera misteriosa e magica.
La frequenza con cui questi eventi erano soliti manifestarsi e il clima di terrore che si propagava nelle persone per gli eventi appena citati, fece in modo che per molto tempo gli abitanti stessero ben lontani dal luogo dove si manifestavano questi eventi ultraterreni.

Il Prato delle Bàsue

Si racconta che anticamente a Ranzi, una frazione di Pietra Ligure, la notte spiriti e folletti erano soliti danzare in compagnia delle streghe. Al luogo dove avvenivano questi incontri fu dato il nome "Prato delle Bàsue", ovvero il "prato delle streghe".

Secondo una leggenda locale, che confermerebbe questi antichi racconti, nel 1702 un uomo fu assalito dai fantasmi mentre stava percorrendo di notte la famigerata località. Preso dal terrore, l'uomo, cercò di scappare. Correndo senza meta per le strade buie, senza un punto di iferimento ma soltanto con il panico che gli ofuscava ogni visione il poveretto cadde in una valle procurandosi ferite molto serie. Trovato per caso da alcuni abitanti del luogo era in uno stato di semicoscienza. Le sue condizioni parvero molto gravi e morì alcuni giorni dopo in preda alle allucinazioni di quella sera maledetta.

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