Nel 1898 in un’abitazione nel Caruggiu Guerçu, l’attuale Via G.B. Chiappe, il manifestarsi di alcuni singolari e strani episodi fu attribuito alla presenza degli spiriti maligni.
Sfogliando alcuni antichi documenti, la popolazione del tempo venne a conoscenza del fatto che la casa fu abitata in passato da un boia inviato alla Podesteria della Pietra dalla Repubblica di Genova.
Il terrore si diffondeva sempre più velocemente tra gli abitanti e gli eventi straordinari che si manifestavano contribuivano a far sentire sempre più insicuri i cittadini pietresi.
Testimonianze riportano che dopo essersi sollevate in aria, senza alcun motivo e inaspettatamente, le damigiane erano solite a schiantarsi contro i muri rischiando di ferire chiunque fosse nelle vicinanze; anche le
bottiglie e i piatti avevano la brutta abitudine di fluttuare in aria per poi frantumarsi contro le porte o qualsiasi altro oggetto fosse sul loro percorso.
Di questi e tanti altri fenomeni furono testimoni gli abitanti
di Pietra Ligure che si avvicinavano alla casa posseduta dagli spiriti nel Caruggiu Guerçu.
I proprietari dell’abitazione, stanchi e terrorizzati dal subire le manifestazioni violente degli spiriti, furono costretti ad allontanarsi dalla casa.
Ben presto gli abitanti cominciarono a prendere di mira l’abitazione in fitte sassaiole, quasi come per allontanare la presenza degli spiriti che sembravano possederla.
Il Parroco di allora, Don Andrea Fassio, si interessò della faccenda per cercare di capire se dietro alle manifestazioni degli spiriti non ci fosse lo zampino di alcuni goliardici del Paese oppure se realmente la città si trovava di fronte a fenomeni ultraterreni.
Dalla documentazione scritta del Parroco è riportato che nel tentativo di smascherare gli eventuali burloni, aveva disposto persone fidate negli angoli più disparati della città. Il Parroco, credendo di avere la meglio sui presunti burloni, si aspettava di coglierli
sul fatto e di smascherarli pubblicamente. Purtroppo gli eventi si manifestarono ugualmente, senza poter svelare nessun intervento umano dietro a tanto mistero ed anche il Parroco si arrese ai suoi tentativi di riportare la serenità tra i pietresi.
Il risultato delle poste fu che gli eventi non potevano essere attribuiti a nessun cittadino, ma il dato importante è che le manifestazioni tendevano ad aumentare sia di intensità sia in frequenza malgrado la zona fosse controllata giorno e notte.
Un altro tentativo di riportare la serenità nella comunità pietrese fu fatta dall’allora Sindaco Niccolò Bosio e dal Dottor G.B. Valle, convinti di risolvere il mistero della casa posseduta da una forza ultraterrena vollero rendersi conto di persona dell’entità e della natura degli eventi;
entrarono nella casa con l’idea che gli eventi fossero opera di alcuni concittadini burloni, ma furono costretti ad uscirne, e con molta fretta, quasi subito. Appena entrati nella casa furono oggetto di lanci di vasi e di bicchieri da parte degli spiriti.
Così come incominciarono, dal nulla ed improvvisamente, gli eventi cessarono di manifestarsi quasi come per incanto lasciando un alone misterioso intorno a tutta la vicenda.