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Codirosso (Phoenicurus phoenicurus) |
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Voce: un “huit” forte e lamentoso, emesso sia dal maschio che dalla femmina
(nella figura il maschio è in alto a sinistra, la femmina in alto a destra,
mentre in basso è rappresentato un individuo giovane). Il canto è un rapido
scoppio di note musicali, seguito da un breve trillo che poi si affievolisce. |
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Tutti
conoscono il suo canto melodioso che emette dagli alberi e dalle siepi al
margine del bosco durante le notti estive (anche se non canta soltanto di
notte, ma pure nelle ore diurne, però gli prestiamo meno attenzione a causa
dei richiami e dei canti degli altri uccelli e dei rumori del giorno). Questo
piccolo uccello, affine al pettirosso, dal piumaggio bruno superiormente e
chiaro nella parte ventrale, in realtà non intona dei cinguettii così soavi
per spirito artistico, ma il canto, che solo il maschio emette, ha una sua
precisa funzione, anzi tre: delimitare un il territorio, tenerne lontani i
maschi rivali ed attirarvi la femmina durante il periodo degli amori. Il
nido è una piccola coppa di erbe e fuscelli intrecciati, imbottita da
materiali soffici come muschio, erbe sottili o peli, che viene costruita in
prossimità del terreno, di solito riparata dall’erba alta o dai cespugli
fitti. Qui la femmina depone 4 o 5 uova di colore bruno-olivastro, che
vengono covate da lei. Dopo 13-14 giorni schiudono e ne nascono dei pulcini
nudi, ciechi ed incapaci di muoversi e nutrirsi da soli, che verranno
alimentati con insetti e, talvolta, piccole bacche, da entrambi i genitori,
finché all’età di 12-13 giorni non saranno in grado di spiccare i primi voli. |
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Voce: il richiamo è costituito da acuti “tac” e “uhit”. Il canto,
famoso perché ricco, variato, forte e melodioso, viene emesso sia di giorno
che di notte. |
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Scricciolo (Troglodytes troglodytes) |
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Voce: il richiamo può essere un acuto “tic” oppure un “ciarr” brontolone.
Lo scricciolo canta tutto l’anno ed il suo canto è costituito da trilli
veloci, e risuona forte, prolungato e melodioso. |
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