MANIFESTO PER L’AMBIENTE PER
LA CONFERENZA INTERREGIONALE SUI FONDI EUROPEI
“Le Regioni meridionali dell’ex Obiettivo 1 (Calabria, Puglia,
Campania, e Basilicata) hanno il dovere di dare vita ad una
conferenza interregionale per stabilire misure e azioni finalizzate
alle aree interne depresse”. È quanto sostiene il portavoce del
Coordinamento nazionale dei Piccoli Comuni italiani Virgilio Caivano
nel suo intervento al Forum di approfondimento su “Terra e nuova
agricoltura” promosso dagli Amici della Terra e condiviso dalle
Associazioni aderenti al “Manifesto per l’ambiente”.
I Programmi Europei interregionali per le aree cerniera sono un
formidabile strumento per realizzare progetti condivisi e sinergie
di sviluppo davvero utili al Mezzogiorno d’Italia ed ai Piccoli
Comuni dell’Appennino meridionale. Le Regioni devono fare del merito
dei progetti e della competenza delle commissioni esaminatrici degli
stessi i punti di forza di una nuova filosofia degli interventi,in
grado di mettere da parte la logica dell’appartenenza e del progetto
presentato dagli amici degli amici. In questi anni abbiamo assistito
ad un proliferare di studi di fattibilità fotocopia ed inutili, ad
interventi slegati con il territorio regionale e fuori contesto con
le linee di sviluppo indicate dall’Europa.
Anche in Calabria occorre un salto culturale notevole per superare
le difficoltà delle piccole comunità locali delle aree interne
fagocitate dallo strapotere di alcune delle città della Regione. I
Fondi europei arrivano in Calabria come in Puglia, Basilicata e
Campania, per le povertà delle aree interne ed è quindi doveroso
mettere in campo misure in grado di riequilibrare lo sviluppo e
realizzare quella coesione sociale tanto cara all’Europa. La Giunta
Loiero su tutto questo è in grave e politicamente colpevole ritardo
e le conseguenze sulle famiglie che vivono nelle piccole comunità
locali hanno raggiunto un livello di disagio sociale inaccettabile.
Le associazioni che aderiscono al Manifesto per l’ambiente lanciano
un appello all’insieme della classe politica calabrese per una
tempestiva e doverosa discussione interregionale per costruire dal
basso, con le istituzioni locali, un grande progetto per lo sviluppo
interregionale e non con improvvisati consorzi o inopportune
deroghe.
Le grandi progettazioni meritano una severa e seria discussione con
gli attori istituzionali in campo per raggiungere obiettivi efficaci
ed efficienti necessari per il mantenimento in vita delle piccole
comunità locali.
Manifesto per l’Ambiente annuncia nuova iniziative a Lamezia Terme
per riproporre l’ipotesi di lavoro sui cinque punti presentati al
Presidente Prodi per i territori omogenei delle aree interne in cui
insistono i piccoli comuni dell’Appennino meridionale:
a) Piano decennale per il risanamento del dissesto idrogeologico;
b) Programma di filiera per le fonti energetiche rinnovabili, a
partire dalla produzione dei materiali. Innovazione e ricerca legate
alle fonti rinnovabili;
c) Dotazione infrastrutturale immateriale dei territori(Adsl –fibra
ottica, ecc..);
d) Valorizzazione reale dell’enorme potenzialità dell’enogastronomia
e dell’intera filiera della qualità;
e) Un piano qualità della salute in grado di intercettare l’enorme
domanda che viene dall’Europa (es. turismo termale).
In breve -conclude il Portavoce dei Piccoli Comuni- realizzare fino
in fondo le condizioni della soft-economy e farne un modello da
esportare anche in Europa e non le solite ed inutili cattedrali nel
deserto”.
Firma con elenco di tutte le associazioni aderenti al Manifesto
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